Memorie di un amore
A se stessa
Le poesie di Liliana Salerno
lunedì 21 gennaio 2019
18.17
Lui non c'è,
e Tu, bisbigli
silenzi ottusi,
chiusi nella nebbia
della tua atavica
solitudine.
Un sonetto Shakespeariano
Ti consente
di vivere
perverse armonie
alternative,
giorni cinguettanti
di ocarine stonate,
povera anima confusa!
Penso che presto ritornerai
in Te,
e sarà persa la tua Magia,
le lancette,
ferme nell'attimo,
riprenderanno a girare,
fermando la sabbia
onirica,
della montre,
della Clessidra esatta
che porti al polso
pulsante.
Lab! Lab!
Dice il Cuore
amando silente.
Perché non sei più capace
di evocare i Diavoli,
povera anima
delusa?
Povera, antica
Anima
Ruotante
come i Dervisci,
in trance,
in colloquio stretto
con l'al di là,
in cui, i Penati
che vivono ancora,
conoscono bene
la Storia
di Te e di Lui
del Vostro assurdo
amare,
del Vostro assurdo
ritornare,
come risacca esposta
al vento,
gonfio di pianto
gelido,
nelle mani usate,
di un Menestrello
Assassino.
e Tu, bisbigli
silenzi ottusi,
chiusi nella nebbia
della tua atavica
solitudine.
Un sonetto Shakespeariano
Ti consente
di vivere
perverse armonie
alternative,
giorni cinguettanti
di ocarine stonate,
povera anima confusa!
Penso che presto ritornerai
in Te,
e sarà persa la tua Magia,
le lancette,
ferme nell'attimo,
riprenderanno a girare,
fermando la sabbia
onirica,
della montre,
della Clessidra esatta
che porti al polso
pulsante.
Lab! Lab!
Dice il Cuore
amando silente.
Perché non sei più capace
di evocare i Diavoli,
povera anima
delusa?
Povera, antica
Anima
Ruotante
come i Dervisci,
in trance,
in colloquio stretto
con l'al di là,
in cui, i Penati
che vivono ancora,
conoscono bene
la Storia
di Te e di Lui
del Vostro assurdo
amare,
del Vostro assurdo
ritornare,
come risacca esposta
al vento,
gonfio di pianto
gelido,
nelle mani usate,
di un Menestrello
Assassino.