Memorie di un amore
Amianto & diamanti
Le poesie di Liliana Salerno
martedì 12 maggio 2020
Vorrei,
con una parola
sola,
chiederti perdono,
per tutto il Bene,
indesiderato,
che, con la forza,
ti ho donato.
Se,
per Paradosso
ti chiedessi
Perdono
per errori
non commessi,
so bene che rialzeresti
il Viso
Satanico,
Canuto Bengalino,
Mio Diavolo Assassino.
So che torneresti
a cantare,
felice, nuovamente,
di poter volare!
Ma non voglio vederti
come l'Uomo Nuovo,
rinato,
povera Araba Fenice!
dalle Ceneri
di ciò che era
nel Passato.
Lastra d'Amianto
è ora il Tuo Pianto:
Latrato e rabbia,
Assenza e Dannazione.
Taci,
Longevo Assente?
Lurido Amante Ateniese?
Parlare adesso
è volare alto.
È paura di Volare,
paura d'Amare,
paura di Sognare,
lontano dal Talamo
benedetto,
che accolse Cielo e Mare,
quello che ti vide volare!
Oggi lo so,
cosa valse quel treno,
che sorrise ,
del Nostro Tenero,
bacio
innocente!
Oggi so,
perché
voglio Miele & Assenzio
Amianto & Diamante,
legati insieme,
Tenero Ateniese,
innamorato e pazzo,
Pazzo per Amore,
Arabo nel Cuore.
Oggi so, perché
voglio la Tua Fede,
canuto attore
di giorni indelebili:
«Noi leggevamo un giorno
per diletto, di Lancillotto,
come Amor lo spinse;
...da cotanto Amante...
e questi, che mai da me
non fia diviso,
la bocca mi baciò,
tutto tremante»
Dolcissimo Assente,
Spartano,
Arabo,
istintivo,
perché hai permesso
sguardi
indiscreti
che scrutassero
attenti
il Mio Cuore?
Perché hai preteso
fosse d'Amianto
il corpo della Tua Donna?
Voglio Amianto e Diamante,
Longevo Assente,
voglio che torni Assoluto
nella Mia Mente...
...e che pronunzi
parole Nuove,
belle, sincere
ma Tue!
Prodotte dal Cuore,
solo per Amore.
Tendono alla chiarità
le cose oscure,
ottuse lastre
della Mia Sincerità.
Sincerità Pagana,
satiro Benedetto!
Sincerità
che non ti tradì mai!
...e ti voglio,
per ignoranza
e libera presunzione.
Sei afono?
Longevo Assente?
Laconico?
Ateniese Asmodeo?
O non hai più voce,
Satiro Bengalino?
Innamorata e persa,
dannata,
t'Attendo Ancora
con una parola
sola,
chiederti perdono,
per tutto il Bene,
indesiderato,
che, con la forza,
ti ho donato.
Se,
per Paradosso
ti chiedessi
Perdono
per errori
non commessi,
so bene che rialzeresti
il Viso
Satanico,
Canuto Bengalino,
Mio Diavolo Assassino.
So che torneresti
a cantare,
felice, nuovamente,
di poter volare!
Ma non voglio vederti
come l'Uomo Nuovo,
rinato,
povera Araba Fenice!
dalle Ceneri
di ciò che era
nel Passato.
Lastra d'Amianto
è ora il Tuo Pianto:
Latrato e rabbia,
Assenza e Dannazione.
Taci,
Longevo Assente?
Lurido Amante Ateniese?
Parlare adesso
è volare alto.
È paura di Volare,
paura d'Amare,
paura di Sognare,
lontano dal Talamo
benedetto,
che accolse Cielo e Mare,
quello che ti vide volare!
Oggi lo so,
cosa valse quel treno,
che sorrise ,
del Nostro Tenero,
bacio
innocente!
Oggi so,
perché
voglio Miele & Assenzio
Amianto & Diamante,
legati insieme,
Tenero Ateniese,
innamorato e pazzo,
Pazzo per Amore,
Arabo nel Cuore.
Oggi so, perché
voglio la Tua Fede,
canuto attore
di giorni indelebili:
«Noi leggevamo un giorno
per diletto, di Lancillotto,
come Amor lo spinse;
...da cotanto Amante...
e questi, che mai da me
non fia diviso,
la bocca mi baciò,
tutto tremante»
Dolcissimo Assente,
Spartano,
Arabo,
istintivo,
perché hai permesso
sguardi
indiscreti
che scrutassero
attenti
il Mio Cuore?
Perché hai preteso
fosse d'Amianto
il corpo della Tua Donna?
Voglio Amianto e Diamante,
Longevo Assente,
voglio che torni Assoluto
nella Mia Mente...
...e che pronunzi
parole Nuove,
belle, sincere
ma Tue!
Prodotte dal Cuore,
solo per Amore.
Tendono alla chiarità
le cose oscure,
ottuse lastre
della Mia Sincerità.
Sincerità Pagana,
satiro Benedetto!
Sincerità
che non ti tradì mai!
...e ti voglio,
per ignoranza
e libera presunzione.
Sei afono?
Longevo Assente?
Laconico?
Ateniese Asmodeo?
O non hai più voce,
Satiro Bengalino?
Innamorata e persa,
dannata,
t'Attendo Ancora