Memorie di un amore
Amici arcadi infernali
Le poesie di Liliana Salerno
venerdì 21 dicembre 2018
Parlò Titiro a Melibeo:
Dimmi caprar Novello,
delle Dançeuses
di Matisse
&
delle Demoiselles
d'Auvignon!!!
Tornava a casa
un Satiro Guerriero,
nelle vesti di Azazel,
che, volto di capra,
anch'esso danzava
un rito tribale.
Ed era ottuso
&
silente.
Era Tacito,
nelle note di Caccini
o nei valzer Viennesi;
Tenero Amante
dei giorni più lieti
Pinocchio Longevo,
venerato ed unico
Asmodeo,
Leggiadro Assente
dai piedi di capra,
Agognavi
le Ballerine
di Degas
&
di Toulose Lautrec,
nei miei disegni
ad acqua,
su cartoncino.
Acquerelli e Tempere,
leggere,
nelle copie del mio studio.
Donami ancora,
il volo impedito
dell'Aquilone
che perse il filo,
tra i rami
di una quercia secolare,
o di un Ulivo Saraceno,
Spartano e arido,
come le mie aride Mammelle.
Adamantine e Madreperlacee,
inconquistabili svettano
le Torri Tue, Spartane,
Tenero Amante Ateniese,
Longevo Assente!
... e conti i giorni
che ci separano,
nello sguardo di Azazel,
lettore attento e silente!
Maternamente attendo
i voli che vi videro
Amici,
poetare insieme,
nel giardino
di Arcadia,
tra i pascoli in Fiore.
Tace quel Tempo,
la Primavera si fa oscura,
Amara l'Anima,
nei portoni,
che schiudono
coltri di Limoni.
Il vento Furibondo
Tace,
sbatte le barche a riva,
di un mare Pagano,
insensibile al tuo Lamento,
atavico Asmodeo,
Pettirosso Ateniese,
Amore Assente!
La Ruota gira,
la giostra incalza,
i cavalli istoriati
vivono intellettive
le Vostre Avventure,
e la Fata Turchina,
prepara il mio Viaggio,
accompagnata da Proserpina,
nel Paese dei Balocchi.
Dimmi caprar Novello,
delle Dançeuses
di Matisse
&
delle Demoiselles
d'Auvignon!!!
Tornava a casa
un Satiro Guerriero,
nelle vesti di Azazel,
che, volto di capra,
anch'esso danzava
un rito tribale.
Ed era ottuso
&
silente.
Era Tacito,
nelle note di Caccini
o nei valzer Viennesi;
Tenero Amante
dei giorni più lieti
Pinocchio Longevo,
venerato ed unico
Asmodeo,
Leggiadro Assente
dai piedi di capra,
Agognavi
le Ballerine
di Degas
&
di Toulose Lautrec,
nei miei disegni
ad acqua,
su cartoncino.
Acquerelli e Tempere,
leggere,
nelle copie del mio studio.
Donami ancora,
il volo impedito
dell'Aquilone
che perse il filo,
tra i rami
di una quercia secolare,
o di un Ulivo Saraceno,
Spartano e arido,
come le mie aride Mammelle.
Adamantine e Madreperlacee,
inconquistabili svettano
le Torri Tue, Spartane,
Tenero Amante Ateniese,
Longevo Assente!
... e conti i giorni
che ci separano,
nello sguardo di Azazel,
lettore attento e silente!
Maternamente attendo
i voli che vi videro
Amici,
poetare insieme,
nel giardino
di Arcadia,
tra i pascoli in Fiore.
Tace quel Tempo,
la Primavera si fa oscura,
Amara l'Anima,
nei portoni,
che schiudono
coltri di Limoni.
Il vento Furibondo
Tace,
sbatte le barche a riva,
di un mare Pagano,
insensibile al tuo Lamento,
atavico Asmodeo,
Pettirosso Ateniese,
Amore Assente!
La Ruota gira,
la giostra incalza,
i cavalli istoriati
vivono intellettive
le Vostre Avventure,
e la Fata Turchina,
prepara il mio Viaggio,
accompagnata da Proserpina,
nel Paese dei Balocchi.