Amore pagano

Baciasti le Mie labbra,
Tenero Assassino,
Longevo Amante,
e disse il Nostro Treno:
"Addio, Addio!"
Come tutti i treni,
andava via, fischiando
voci solitarie,
che, la Ninfa, Screziata d'Amianto,
intese, quando,
ci donò il suo Pianto;
Era il pianto di Azazel,
profano Amante, che si astenne,
dal cavalcare Ninfe procaci,
per Fedeltà
alla moglie, all'amico!!!
Azazel ripiegò il Suo Stendardo,
sanguinante di vittoria,
e disse al giorno che, intero,
Luce gli propose: "Io l'Amo,
l'amo, ancora l'Amo!
…e, …"nella man la stretta,
forte a lei", Ninfa pagana,
"parlò".

"Negaro i Fati,
anche agli anni miei,
la giovinezza!… Ahi... Ahi…!,
come passata sei",
Ninfa, Screziata d'Amianto,
Candido Bengalino,
che le donò il suo pianto.
Agli anni miei,
caro Azazel,
anche negato ai Fati,
La giovinezza,
che riscopro adesso,
fra le Tue, le Sue,
le Loro Braccia Pagane,
in un canto libero,
canto lirico,
canto d'Amore,
ma canto Mio,
giovane Assente, Asmodeo,
Baciatore Assassino, Azazel,
Amore nuovo,
Nuovo e Pagano,
chiamato Cyrano.