Memorie di un amore
Ballata della Rosa
Le poesie di Liliana Salerno
mercoledì 9 gennaio 2019
La Rosa che volevi
Allora,
è finta, Amore Mio,
e olezzo non emana.
E' finta!
Tutta di Plastica
Anni 70,
ma odora d'Amore,
e d'Amore, Amor perduto
che a Nullo Amato
valse il Tempo.
"Amor che ha Nullo Amato Amar perdona,
mi prese del costui piacer, sì forte,
che, come vedi, ormai, non m'abbandona".
La mia Rosa sei Tu,
compagno Mio,
Sagace Assente!
La mia Rosa sei Tu,
povero Amante
dagli Occhi Assassini.
Il Tuo cibo è Me,
Tramonto Alato,
dei miei Sogni Solitari.
Fiore e non frutto
Magnifico Asmodeo,
che porgi a Me
la Mela più verde,
delle Tenute di Bolzano.
Fiore sei Tu,
giovanissimo Amante,
sotteso Alito,
di sciabordante Aliante.
Fiore sei Tu,
Amante in Andropausa,
che sogna ancora
il letto vuoto di Jesse,
così melodico,
nelle note di Joan Baez,
o strozzato nei gorgheggi
di Yoko Ono.
Frutto non sei,
Amante Latino
... corpo non sei,
Satiro Assassino.
Sei Tramonto
e cuore di brina,
sei Tramonto
e Luce di Stelle,
sei vendetta
trapunta d'Amore,
nel gelo
insidioso di una pioggia
Lunare.
Sei neve e Mare,
nel Tuo, incostante Amare.
Sei Gioco e Noia,
Clessidra e Agonia,
nel responso stanco
che oggi ci appartiene!
Vuoi Negare il Verbo,
il Giuramento
ed il Suono dell'Alba
che non vivemmo mai.
Vuoi negare Sguardi,
Assenze & Ardori.
Giochi preziosi,
in un Talamo riservato
ai Nostri Occhi,
ai Nostri Corpi,
alle Nostre mani.
Quando torneremo
ad averci?
La Rosa che porterai,
la Rosa che porterò,
è finta, Amore Mio,
ma odora d'Amore
ed Amore Sincero.
La Rosa che porterai,
la Rosa che porterò
trasuda sangue,
Longevo Assente
e tace giorni
di Dolore e Lacrime.
La Rosa che porterò
la Rosa che porterai
viene da lontano,
e porta
oro, incenso e Mirra.
E' finta, Amore Mio,
come le tue Ali,
Pettirosso Spartano
che non vuole volare,
che non vuole più andare
oltre il confine del letto.
La Mia Rosa d'Amore
È gialla, Satiro Ateniese
dagli Occhi Adamantini.
La Mia Rosa sei Tu,
Longevo Assente.
Allora,
è finta, Amore Mio,
e olezzo non emana.
E' finta!
Tutta di Plastica
Anni 70,
ma odora d'Amore,
e d'Amore, Amor perduto
che a Nullo Amato
valse il Tempo.
"Amor che ha Nullo Amato Amar perdona,
mi prese del costui piacer, sì forte,
che, come vedi, ormai, non m'abbandona".
La mia Rosa sei Tu,
compagno Mio,
Sagace Assente!
La mia Rosa sei Tu,
povero Amante
dagli Occhi Assassini.
Il Tuo cibo è Me,
Tramonto Alato,
dei miei Sogni Solitari.
Fiore e non frutto
Magnifico Asmodeo,
che porgi a Me
la Mela più verde,
delle Tenute di Bolzano.
Fiore sei Tu,
giovanissimo Amante,
sotteso Alito,
di sciabordante Aliante.
Fiore sei Tu,
Amante in Andropausa,
che sogna ancora
il letto vuoto di Jesse,
così melodico,
nelle note di Joan Baez,
o strozzato nei gorgheggi
di Yoko Ono.
Frutto non sei,
Amante Latino
... corpo non sei,
Satiro Assassino.
Sei Tramonto
e cuore di brina,
sei Tramonto
e Luce di Stelle,
sei vendetta
trapunta d'Amore,
nel gelo
insidioso di una pioggia
Lunare.
Sei neve e Mare,
nel Tuo, incostante Amare.
Sei Gioco e Noia,
Clessidra e Agonia,
nel responso stanco
che oggi ci appartiene!
Vuoi Negare il Verbo,
il Giuramento
ed il Suono dell'Alba
che non vivemmo mai.
Vuoi negare Sguardi,
Assenze & Ardori.
Giochi preziosi,
in un Talamo riservato
ai Nostri Occhi,
ai Nostri Corpi,
alle Nostre mani.
Quando torneremo
ad averci?
La Rosa che porterai,
la Rosa che porterò,
è finta, Amore Mio,
ma odora d'Amore
ed Amore Sincero.
La Rosa che porterai,
la Rosa che porterò
trasuda sangue,
Longevo Assente
e tace giorni
di Dolore e Lacrime.
La Rosa che porterò
la Rosa che porterai
viene da lontano,
e porta
oro, incenso e Mirra.
E' finta, Amore Mio,
come le tue Ali,
Pettirosso Spartano
che non vuole volare,
che non vuole più andare
oltre il confine del letto.
La Mia Rosa d'Amore
È gialla, Satiro Ateniese
dagli Occhi Adamantini.
La Mia Rosa sei Tu,
Longevo Assente.