Memorie di un amore
Battesimo
Le poesie di Liliana Salerno
martedì 24 marzo 2020
Le Guglie di una
Notte d'Amore,
screziata d'Amianto,
non valgono a celare il pianto.
Colpevole Assassino,
Profeta Pagano,
Dolce Assente
che inganni la Mente;
che ne hai fatto,
dei giochi proibiti
che sconvolsero,
che spogliarono il Letto?
Le foglie morte,
"Les Amants désunis",
Foglie d'Autunno
raccolsero i soldati,
della Guerra del Carso,
caduti nella "Guerra di Piero",
cantando, malinconiche
note andaluse,
... e Spartane,
Dolce Ninfa,
Screziata d'Amianto,
dolce ninfa benedetta di Pianto.
Stai come Foglie morte,
come "D'Autunno, sugli alberi le Foglie"
in Attesa,
Attesa,
Attesa...
dell'Uomo,
del Satiro che porti calore,
pudico ed Eterno
come il Primo Sorriso,
o il solo bacio
della Tua Storia.
Stolidi Umani,
voltate la Testa,
guardate il Sestante,
il Serpente,
e la Banderuola
che oscilla nella Notte,
sulla "Casa dei Doganieri"...
L'Ora è giunta.
La Morte s'appressa,
e "Nessun Dorma!",
a tagliare le Spighe con la Falce,
ed il Candido sorriso,
del Candido di Voltaire,
del giovane Lino, si arrese:
c'era una Paperetta,
che cantava un qua, qua, qua.
... ed era: "In un campo di grano"
"o di Lino, non so!"
un dì, Paperina
col Babbo passò,
e lì si incantò... e aggiunse
poi beccando l'Insalata,
"che cosa ci vuoi far,
così è la vita"...:
"Lo sai che i Tuoi Papaveri,
son Alti, Alti, Alti,
e Tu sei Paperina,
e Tu sei Paperina"
... e c'eri Tu, Assente Pagano
Satiro Burlone
Satiro bendato
dal Nome
che la Sua Ninfa
gli ha dato,
e da allora, Satiro Asmodeo,
"finché la barca va",
alla deriva,
"lasciala andare!"
Notte d'Amore,
screziata d'Amianto,
non valgono a celare il pianto.
Colpevole Assassino,
Profeta Pagano,
Dolce Assente
che inganni la Mente;
che ne hai fatto,
dei giochi proibiti
che sconvolsero,
che spogliarono il Letto?
Le foglie morte,
"Les Amants désunis",
Foglie d'Autunno
raccolsero i soldati,
della Guerra del Carso,
caduti nella "Guerra di Piero",
cantando, malinconiche
note andaluse,
... e Spartane,
Dolce Ninfa,
Screziata d'Amianto,
dolce ninfa benedetta di Pianto.
Stai come Foglie morte,
come "D'Autunno, sugli alberi le Foglie"
in Attesa,
Attesa,
Attesa...
dell'Uomo,
del Satiro che porti calore,
pudico ed Eterno
come il Primo Sorriso,
o il solo bacio
della Tua Storia.
Stolidi Umani,
voltate la Testa,
guardate il Sestante,
il Serpente,
e la Banderuola
che oscilla nella Notte,
sulla "Casa dei Doganieri"...
L'Ora è giunta.
La Morte s'appressa,
e "Nessun Dorma!",
a tagliare le Spighe con la Falce,
ed il Candido sorriso,
del Candido di Voltaire,
del giovane Lino, si arrese:
c'era una Paperetta,
che cantava un qua, qua, qua.
... ed era: "In un campo di grano"
"o di Lino, non so!"
un dì, Paperina
col Babbo passò,
e lì si incantò... e aggiunse
poi beccando l'Insalata,
"che cosa ci vuoi far,
così è la vita"...:
"Lo sai che i Tuoi Papaveri,
son Alti, Alti, Alti,
e Tu sei Paperina,
e Tu sei Paperina"
... e c'eri Tu, Assente Pagano
Satiro Burlone
Satiro bendato
dal Nome
che la Sua Ninfa
gli ha dato,
e da allora, Satiro Asmodeo,
"finché la barca va",
alla deriva,
"lasciala andare!"