Memorie di un amore
Chopin notturno
Le poesie di Liliana Salerno
lunedì 1 aprile 2019
... e fu la bellezza
delle sue parole,
della nenia materna
appresa nella culla,
ad aprire il varco
della tua solitudine,
della tua traccia tranquilla
di giovane lumaca,
solare Ateniese.
Hai carpito Tu
la sua rotonda bellezza,
nelle parole antiche
che ti ha insegnato
a dire,
in difesa del vento arcaico,
di gelida Tramontana.
Il mio Verbo,
oggi sei Tu
sincera amica!
Un verbo
che ripeto al vento,
e al mare triste,
che oggi ci impaura.
Sbattono a riva
i gabbiani.
Si impigliano
nelle reti dei pescatori
stese nel sole, di dicembre,
nelle mani che tornano
a rinacciare,
sporche di salsedine atavica
e dei tuoi soavi pensieri.
Getta la sua musica
ai pastori Arcadi,
giovane Menestrella,
dalle dita benefiche,
propedeutiche,
terapeutiche.
Da Te imparai
a contare il verso,
ad amare le sorelle,
a giocare col passato,
che è nei tuoi occhi
splendidi
e caldi,
come quelli di Tua madre.
delle sue parole,
della nenia materna
appresa nella culla,
ad aprire il varco
della tua solitudine,
della tua traccia tranquilla
di giovane lumaca,
solare Ateniese.
Hai carpito Tu
la sua rotonda bellezza,
nelle parole antiche
che ti ha insegnato
a dire,
in difesa del vento arcaico,
di gelida Tramontana.
Il mio Verbo,
oggi sei Tu
sincera amica!
Un verbo
che ripeto al vento,
e al mare triste,
che oggi ci impaura.
Sbattono a riva
i gabbiani.
Si impigliano
nelle reti dei pescatori
stese nel sole, di dicembre,
nelle mani che tornano
a rinacciare,
sporche di salsedine atavica
e dei tuoi soavi pensieri.
Getta la sua musica
ai pastori Arcadi,
giovane Menestrella,
dalle dita benefiche,
propedeutiche,
terapeutiche.
Da Te imparai
a contare il verso,
ad amare le sorelle,
a giocare col passato,
che è nei tuoi occhi
splendidi
e caldi,
come quelli di Tua madre.