Memorie di un amore
Conti aritmetici
Le poesie di Liliana Salerno
martedì 6 luglio 2021
0.13
In questa Nuova,
rinata Solitudine
l'Errore
è lecito,
Longevo Assente
dai Baci Essenziali
ed i Piedi di capra.
Tediata
l'Anima
torna a Te:
nell'Anima,
nei pensieri reconditi,
nelle Mani
intrise di Tempera
e colore ad Olio,
in Tutto quello
che ha Stancato
la Nostra
Triste,
strana,
solitaria
abitudine.
Cosa attendi, ancora,
giovane Diavolo,
di immutato Ardore
Silente e pari al Mio?
Rivoli di lacrime Ardenti,
sentieri silenti, spenti,
striscianti serpenti,
Percorsi Ancestrali
di sangue e di Pioggia,
di Topoi NeoClassici,
di Are, e d'Arte;
Altari Pagani;
Messe Nere;
in questo cha cha cha,
in questa Serenata,
(della Segretaria!?)
in questa Nuova,
rinata Solitudine.
Sciogli le Vele
del Mio Pensare,
Dolce, Dannato
Marito,
Diavolo Assente!
Dillo a Me:
Cosa
è lecito,
ed Onesto Sperare
dal Futuro,
dal Percorso Ignoto
che ci riporta
indietro
a quel giorno in cui:
"non vi leggemmo Avante"...
Non hai già speso,
forse,
tutte le Tue Lacrime,
Longevo Cuore,
incapace
di cancellare l'Attimo,
di ignorare
i propri moti,
Tutto il Dolore
espresso dal Mondo,
che ha Impresso
il "Segno",
Ammainando il Palvese,
e gode del sole rinato,
come se fosse
sempre Primavera,
come se i Conti
Aritmetici
potessero tornare
a frenare
le Lancette, impazzite,
della Storia di Gerti,
dei Suoi Amici
dispersi,
della Shoah e del Covid-19.
Come se contare
possa Ammortizzare
le cifre,
restituire la Vita
che volevamo vivere,
nel "Muggito"
di un Gatto Persiano,
che, miagola pensieri,
con la Voce di Ieri,
ed aspira a ritornare
tra le Braccia
del Suo Austero Amore,
Memore del Tempo
lascivo, scandito
dal Requiem Eterno
di Mozart.
rinata Solitudine
l'Errore
è lecito,
Longevo Assente
dai Baci Essenziali
ed i Piedi di capra.
Tediata
l'Anima
torna a Te:
nell'Anima,
nei pensieri reconditi,
nelle Mani
intrise di Tempera
e colore ad Olio,
in Tutto quello
che ha Stancato
la Nostra
Triste,
strana,
solitaria
abitudine.
Cosa attendi, ancora,
giovane Diavolo,
di immutato Ardore
Silente e pari al Mio?
Rivoli di lacrime Ardenti,
sentieri silenti, spenti,
striscianti serpenti,
Percorsi Ancestrali
di sangue e di Pioggia,
di Topoi NeoClassici,
di Are, e d'Arte;
Altari Pagani;
Messe Nere;
in questo cha cha cha,
in questa Serenata,
(della Segretaria!?)
in questa Nuova,
rinata Solitudine.
Sciogli le Vele
del Mio Pensare,
Dolce, Dannato
Marito,
Diavolo Assente!
Dillo a Me:
Cosa
è lecito,
ed Onesto Sperare
dal Futuro,
dal Percorso Ignoto
che ci riporta
indietro
a quel giorno in cui:
"non vi leggemmo Avante"...
Non hai già speso,
forse,
tutte le Tue Lacrime,
Longevo Cuore,
incapace
di cancellare l'Attimo,
di ignorare
i propri moti,
Tutto il Dolore
espresso dal Mondo,
che ha Impresso
il "Segno",
Ammainando il Palvese,
e gode del sole rinato,
come se fosse
sempre Primavera,
come se i Conti
Aritmetici
potessero tornare
a frenare
le Lancette, impazzite,
della Storia di Gerti,
dei Suoi Amici
dispersi,
della Shoah e del Covid-19.
Come se contare
possa Ammortizzare
le cifre,
restituire la Vita
che volevamo vivere,
nel "Muggito"
di un Gatto Persiano,
che, miagola pensieri,
con la Voce di Ieri,
ed aspira a ritornare
tra le Braccia
del Suo Austero Amore,
Memore del Tempo
lascivo, scandito
dal Requiem Eterno
di Mozart.