Memorie di un amore
Folle amore
Le poesie di Liliana Salerno
venerdì 7 febbraio 2020
Parlai
d'un folle Amore,
Longevo Assente,
Canuto Amante,
ed era il Nostro.
Parlai
alle folle,
e nei confessionali.
Non so,
se qualcuno
mi intese.
…e c'eri Tu
nei miei versi,
nei miei polpastrelli,
stanchi di suonare
note lontanissime,
intrise di pazienza
e lacrime sonore,
cristalline,
come nel fondo
del bicchiere
la posa
del vino rosso.
Rosso,
del Nostro sangue
non più fertile,
che ci ostiniamo
a chiamare antico.
Lacrimacristi,
solitamente,
o Negroamaro,
o dolore dei sogni
di ieri,
dei soldi
che mancano,
delle Nostre
vicendevoli
solitudini,
annegate
nelle bollicine
del Cartizze,
che ci ostiniamo
a consumare
a sera,
in un silenzio
profano,
che permette
di evocare l'altro,
il Diavolo,
Satana,
il Nemico della Fede,
delle parole
che tu ti ostini
a pronunciare,
nel mio Daimoku
sincero e forte, che,
come una alabarda
lanciata nello spazio,
torna diretta a me,
atteso boomerang
che ha distrutto
i sogni inutili,
non essenziali,
che permettono
di vivere,
ad entrambi.
d'un folle Amore,
Longevo Assente,
Canuto Amante,
ed era il Nostro.
Parlai
alle folle,
e nei confessionali.
Non so,
se qualcuno
mi intese.
…e c'eri Tu
nei miei versi,
nei miei polpastrelli,
stanchi di suonare
note lontanissime,
intrise di pazienza
e lacrime sonore,
cristalline,
come nel fondo
del bicchiere
la posa
del vino rosso.
Rosso,
del Nostro sangue
non più fertile,
che ci ostiniamo
a chiamare antico.
Lacrimacristi,
solitamente,
o Negroamaro,
o dolore dei sogni
di ieri,
dei soldi
che mancano,
delle Nostre
vicendevoli
solitudini,
annegate
nelle bollicine
del Cartizze,
che ci ostiniamo
a consumare
a sera,
in un silenzio
profano,
che permette
di evocare l'altro,
il Diavolo,
Satana,
il Nemico della Fede,
delle parole
che tu ti ostini
a pronunciare,
nel mio Daimoku
sincero e forte, che,
come una alabarda
lanciata nello spazio,
torna diretta a me,
atteso boomerang
che ha distrutto
i sogni inutili,
non essenziali,
che permettono
di vivere,
ad entrambi.