Memorie di un amore
Giornata della memoria
La poesia di Liliana Salerno, dedicata a Marco Tempesta
martedì 4 maggio 2021
15.22
Presente e Prigioniero,
un Pettirosso volava,
beccava zampettando.
Mi illusi fossi Tu,
quel carmineo Manto,
o Tuta,
che vestiva, il Tuo corpicino,
piccolo,
emotivo
e mobile.
Ma sei Tu,
L'Uomo di un Tempo,
il Mio satiro
d'Eterno calore?
O mi illuse lo sferragliare
del Treno locale
che mi portava lontano
a lavorare.
Il Suo Stridio d'Amore
rimanda ad Altre Rotaie,
ad altri Treni in Partenza,
quelli
che accompagnarono
il "Volo" di Anna Frank,
e forse, di altre
scrittrici;
i Versi
che non conoscemmo mai:
le Storie personali, o locali,
le Lacrime
che non abbiamo potuto asciugare,
una Memoria Feroce,
che non ci permette
di dimenticare
che Tutto c'è Stato,
che è tutto vero!
È esistito davvero,
l'Angelo della Morte,
ha somministrato,
con una freccetta nel braccio,
vaccini e veleni letali,
per distruggere
la Nostra Razza,
i Nostri ardori Silvani,
l'Amore delle Nostre Mani,
di Geishe e Maddalene.
I Nostri quadri,
la Nostra bandiera,
la Stella di Davide
e le Nostre Canzoni.
Se tutti i Violini
degli Ebrei,
potessero cantare,
ascolteremmo l'Assolo
del Pettirosso,
le Sue modulazioni,
il Fischio
e l'Ansia,
della Nostra Feroce Attesa;
canto d'Amore,
passionale Habanera,
e, per Tutti i Dormienti,
il Moto Perpetuo
dell'inimitabile
Paganini.
Nuovo appuntamento con la rubrica "Memorie di un amore" di Liliana Salerno martedì 11 maggio
un Pettirosso volava,
beccava zampettando.
Mi illusi fossi Tu,
quel carmineo Manto,
o Tuta,
che vestiva, il Tuo corpicino,
piccolo,
emotivo
e mobile.
Ma sei Tu,
L'Uomo di un Tempo,
il Mio satiro
d'Eterno calore?
O mi illuse lo sferragliare
del Treno locale
che mi portava lontano
a lavorare.
Il Suo Stridio d'Amore
rimanda ad Altre Rotaie,
ad altri Treni in Partenza,
quelli
che accompagnarono
il "Volo" di Anna Frank,
e forse, di altre
scrittrici;
i Versi
che non conoscemmo mai:
le Storie personali, o locali,
le Lacrime
che non abbiamo potuto asciugare,
una Memoria Feroce,
che non ci permette
di dimenticare
che Tutto c'è Stato,
che è tutto vero!
È esistito davvero,
l'Angelo della Morte,
ha somministrato,
con una freccetta nel braccio,
vaccini e veleni letali,
per distruggere
la Nostra Razza,
i Nostri ardori Silvani,
l'Amore delle Nostre Mani,
di Geishe e Maddalene.
I Nostri quadri,
la Nostra bandiera,
la Stella di Davide
e le Nostre Canzoni.
Se tutti i Violini
degli Ebrei,
potessero cantare,
ascolteremmo l'Assolo
del Pettirosso,
le Sue modulazioni,
il Fischio
e l'Ansia,
della Nostra Feroce Attesa;
canto d'Amore,
passionale Habanera,
e, per Tutti i Dormienti,
il Moto Perpetuo
dell'inimitabile
Paganini.
Nuovo appuntamento con la rubrica "Memorie di un amore" di Liliana Salerno martedì 11 maggio