Memorie di un amore
Il fondale
Le poesie di Liliana Salerno
martedì 30 luglio 2019
Limpido il Fondale,
silente attende!
Che sia il Tuo passo,
a varcare l'Orizzonte,
che la luce del Faro
devasti le onde,
che la Luna,
impietosita
le bagni
di polvere di Stelle.
Dove sarai,
non Unico Amante?
Desidero Te,
e Te solo,
ardente adamantino amante,
dagli Occhi
assassini e lugubri;
canto ottuso
d'Upupe e Civette.
Cicale al Sole,
note alternative,
e calzari scalzi,
gonfi di pioggia
rovente,
canuto Assente,
pieni di brina
Assassina,
come il Tuo cuore,
giovane diavolo,
giovane, impietoso
Fauno,
privo di Stelle,
del Matto e Facelle
Hai a lungo cantato
dei miei giochi d'infanzia,
che ti videro
intento a "taliare"
a sognare,
ad amare.
C'era il Mondo
e non c'era Nessuno
sulla giostra
bagnata dal sole,
striata di mare
ed ottusa salsedine
equorea,
bendato Assassino.
Il Tuo Bacio
come il Rock,
colpiva il bersaglio,
feriva nel Cuore.
Era il primo,
sfuggito,
ad una tarda notte,
sincero,
sino a distruggere
le menzogne
e narrare assertivo,
del Nostro
Volere Sovrano,
l'Uno dell'Altra,
per sempre.
E per sempre
la vita ci avvinse,
viticchio di vite
rampicante
come un gelsomino,
come una bouganville
violacea,
nelle Spartane Mani,
nei nostri Cuori,
ugualmente Ateniesi.
Musica,
disegno e canto,
Fotografia
e bignè salati
da decorare ancora.
Un Sommelièr
felino
abbozza le fusa,
e dice all'esile
Tua punta di grimaldello
che il Fondale,
Limpido appare
e attende silente!
silente attende!
Che sia il Tuo passo,
a varcare l'Orizzonte,
che la luce del Faro
devasti le onde,
che la Luna,
impietosita
le bagni
di polvere di Stelle.
Dove sarai,
non Unico Amante?
Desidero Te,
e Te solo,
ardente adamantino amante,
dagli Occhi
assassini e lugubri;
canto ottuso
d'Upupe e Civette.
Cicale al Sole,
note alternative,
e calzari scalzi,
gonfi di pioggia
rovente,
canuto Assente,
pieni di brina
Assassina,
come il Tuo cuore,
giovane diavolo,
giovane, impietoso
Fauno,
privo di Stelle,
del Matto e Facelle
Hai a lungo cantato
dei miei giochi d'infanzia,
che ti videro
intento a "taliare"
a sognare,
ad amare.
C'era il Mondo
e non c'era Nessuno
sulla giostra
bagnata dal sole,
striata di mare
ed ottusa salsedine
equorea,
bendato Assassino.
Il Tuo Bacio
come il Rock,
colpiva il bersaglio,
feriva nel Cuore.
Era il primo,
sfuggito,
ad una tarda notte,
sincero,
sino a distruggere
le menzogne
e narrare assertivo,
del Nostro
Volere Sovrano,
l'Uno dell'Altra,
per sempre.
E per sempre
la vita ci avvinse,
viticchio di vite
rampicante
come un gelsomino,
come una bouganville
violacea,
nelle Spartane Mani,
nei nostri Cuori,
ugualmente Ateniesi.
Musica,
disegno e canto,
Fotografia
e bignè salati
da decorare ancora.
Un Sommelièr
felino
abbozza le fusa,
e dice all'esile
Tua punta di grimaldello
che il Fondale,
Limpido appare
e attende silente!