Memorie di un amore
Iliade
Le poesie di Liliana Salerno
martedì 31 luglio 2018
È sangue,
Pettirosso Asmodeo
la Tua Storia
con Me;
ed è Latte
la Tua Innocenza,
demonio Imperterrito,
dal ritmo
di Taranta.
Hai lasciato
le Mie Stanze
di Regina,
disertato Aule & Aiuole...
seta e raso;
nell'Azzurro
del Mio Cielo
PAGANO.
Il Tuo Volto
accenna un sorriso, osceno,
il Tuo riso
di Satiro Assassino.
Consenziente Io,
riproduco,
a passo di Bolero,
l'Aminta
del Tasso.
Entra Titiro
caprar Novello,
Melibeo gli rode la coda;
Tamburino, dal folto del bosco,
irritato,
suona un flauto traverso,
e scivola, divertito, sul ghiaccio.
Passerotto, nel Tuo Volo impudico,
dalla Tasca del Tuo Frac Carmineo,
è solo un Asso da Baro:
sfugge!
È di Picche l'Armatura
che ha incantato
Azazel,
il Tuo amico più caro.
Fermalo,
ferma Patroclo!
È un ragazzino
che veste le armi.
Ettore è pronto
a combattere Achille.
Ferma il Verso,
Pettirosso Asmodeo,
Ferma il Verbo
del Tuo Sacro Altare.
È un bambino
che stringe la spada...
Tu che puoi arrestare
l'Aurora
sbianca il Talamo
Deserto,
"potresti dire
che sono un sognatore...,
unisciti a Noi,
e il Mondo", ed il Matto,
e la Torre, e le Stelle Svettanti
di Notte. - "Sarà uno solo".
Immagina il Mio Letto
Impudico
decollare dal fondo del Bosco,
dove giace un Vascello,
una scimitarra governa la Luce
dei nostri poveri anni d'infanzia.
Tu sei sempre l'Uomo di un Tempo,
Dolce Satiro d'eterno Calore?
Le Cicale d'Estate... piangono
Patroclo caduto.
Ilio è persa,
Achille è morto
e trascinato dal Carro
che minaccia vittoria.
Dove sei Pettirosso Asmodeo?
Ti accarezzo piano:
Sei, nella Mia Mano.
Carmineo e innocente,
affronti la gente;
nella Noia di un Sacro
Giardino d'Inverno,
privato;
è sangue,
Pettirosso Asmodeo,
la Tua Storia,
con Me.
Pettirosso Asmodeo
la Tua Storia
con Me;
ed è Latte
la Tua Innocenza,
demonio Imperterrito,
dal ritmo
di Taranta.
Hai lasciato
le Mie Stanze
di Regina,
disertato Aule & Aiuole...
seta e raso;
nell'Azzurro
del Mio Cielo
PAGANO.
Il Tuo Volto
accenna un sorriso, osceno,
il Tuo riso
di Satiro Assassino.
Consenziente Io,
riproduco,
a passo di Bolero,
l'Aminta
del Tasso.
Entra Titiro
caprar Novello,
Melibeo gli rode la coda;
Tamburino, dal folto del bosco,
irritato,
suona un flauto traverso,
e scivola, divertito, sul ghiaccio.
Passerotto, nel Tuo Volo impudico,
dalla Tasca del Tuo Frac Carmineo,
è solo un Asso da Baro:
sfugge!
È di Picche l'Armatura
che ha incantato
Azazel,
il Tuo amico più caro.
Fermalo,
ferma Patroclo!
È un ragazzino
che veste le armi.
Ettore è pronto
a combattere Achille.
Ferma il Verso,
Pettirosso Asmodeo,
Ferma il Verbo
del Tuo Sacro Altare.
È un bambino
che stringe la spada...
Tu che puoi arrestare
l'Aurora
sbianca il Talamo
Deserto,
"potresti dire
che sono un sognatore...,
unisciti a Noi,
e il Mondo", ed il Matto,
e la Torre, e le Stelle Svettanti
di Notte. - "Sarà uno solo".
Immagina il Mio Letto
Impudico
decollare dal fondo del Bosco,
dove giace un Vascello,
una scimitarra governa la Luce
dei nostri poveri anni d'infanzia.
Tu sei sempre l'Uomo di un Tempo,
Dolce Satiro d'eterno Calore?
Le Cicale d'Estate... piangono
Patroclo caduto.
Ilio è persa,
Achille è morto
e trascinato dal Carro
che minaccia vittoria.
Dove sei Pettirosso Asmodeo?
Ti accarezzo piano:
Sei, nella Mia Mano.
Carmineo e innocente,
affronti la gente;
nella Noia di un Sacro
Giardino d'Inverno,
privato;
è sangue,
Pettirosso Asmodeo,
la Tua Storia,
con Me.