Memorie di un amore
Imago Leopardiana
Le poesie di Liliana Salerno
lunedì 17 dicembre 2018
13.37
La Siepe,
Opera Omnia, Longevo Assente
guidò la Tua mente
per vani sentieri:
era l'Autunno Settembrino?
Eri Tu, che raccoglievi (Crisantemi & Bergere)
di sangue Rosso,
Infernale & Mio,
Dolce Satiro, Assassino?
Eri Tu che piangevi
l'Amico caduto
nel Lago della Dama
dalla Gerbera Gialla?
Tenero Amante,
dai Verdi Occhi Assassini
O eri Asmodeo,
?
Lastre di ghiaccio,
perdevi, il tuo più giovane Amico,
Patroclo combattente,
innamorato del Verso di Aspasia,
nelle parole di Cassandra.
Tacque Ilio fumante,
nel Rogo degli Umani, e
della loro Eroica
TREGENDA.
Mancò il Pane
e ci fu la Manna,
prima che il Popolo
Assassinasse il Tuo Agnello,
giovane, e, Longevo Amore.
I Tuoi passi,
rischiararono le Aiuole,
Shakyamuni,
il poeta contò le sillabe,
e Icaro cadde,
scortato dal Carro del Sole.
Posso considerarti
Ancora Amante?
Se volgi i Tuoi passi,
o squilla, un inopportuno
telefono,
hai riscoperto il Viaggio
che conduce,
dove Eco, non ripete la sua Voce,
laddove non si inventano
le Aurore,
né mai, scocca la freccia,
pendola alcuna.
Narciso fiorì nell'ombra di una Ginestra,
e venne Omero,
Longevo Assente,
a "Cantare" la Nostra
STORIA.
Opera Omnia, Longevo Assente
guidò la Tua mente
per vani sentieri:
era l'Autunno Settembrino?
Eri Tu, che raccoglievi (Crisantemi & Bergere)
di sangue Rosso,
Infernale & Mio,
Dolce Satiro, Assassino?
Eri Tu che piangevi
l'Amico caduto
nel Lago della Dama
dalla Gerbera Gialla?
Tenero Amante,
dai Verdi Occhi Assassini
O eri Asmodeo,
?
Lastre di ghiaccio,
perdevi, il tuo più giovane Amico,
Patroclo combattente,
innamorato del Verso di Aspasia,
nelle parole di Cassandra.
Tacque Ilio fumante,
nel Rogo degli Umani, e
della loro Eroica
TREGENDA.
Mancò il Pane
e ci fu la Manna,
prima che il Popolo
Assassinasse il Tuo Agnello,
giovane, e, Longevo Amore.
I Tuoi passi,
rischiararono le Aiuole,
Shakyamuni,
il poeta contò le sillabe,
e Icaro cadde,
scortato dal Carro del Sole.
Posso considerarti
Ancora Amante?
Se volgi i Tuoi passi,
o squilla, un inopportuno
telefono,
hai riscoperto il Viaggio
che conduce,
dove Eco, non ripete la sua Voce,
laddove non si inventano
le Aurore,
né mai, scocca la freccia,
pendola alcuna.
Narciso fiorì nell'ombra di una Ginestra,
e venne Omero,
Longevo Assente,
a "Cantare" la Nostra
STORIA.