Memorie di un amore
Imparare a vivere
Le poesie di Liliana Salerno
sabato 22 settembre 2018
11.49
Il Rondone, Impavido,
che perse il suo Volo,
oh ridente Antonella!,
giace immoto
nel palmo della tua mano
accogliente,
prima esausto, poi morto;
e non tenta,
come il noto Albatros,
del novello poeta,
la Tolda
di una nave.
Gli insegnasti
A vivere,
per poco,
nella sua cartacea
catina,
in attesa di riconquistare i Cieli.
Spartano non fu mai,
né Pettirosso Sparviero.
Attese solo, silente,
che fosse spento il suo viaggio,
e ci parlò ,anch'esso,
di Frida Kalho
e della sua, diversa agonia.
Perché dovette morire
senza adeguata sepoltura?
Cosa vuoi che distingua
un sasso, che conservi
intatto, ancora,
il suo incognito
Nome?
Vero è ben,
Menestrello Antonella,
che il Moto perpetuo,
del violinista di Dio,
non sarebbe sufficiente
a narrare
il perché di una vita,
che tace il Verbo,
ed esala,
commosso dal suono,
il suo ultimo, coraggioso
respiro.
che perse il suo Volo,
oh ridente Antonella!,
giace immoto
nel palmo della tua mano
accogliente,
prima esausto, poi morto;
e non tenta,
come il noto Albatros,
del novello poeta,
la Tolda
di una nave.
Gli insegnasti
A vivere,
per poco,
nella sua cartacea
catina,
in attesa di riconquistare i Cieli.
Spartano non fu mai,
né Pettirosso Sparviero.
Attese solo, silente,
che fosse spento il suo viaggio,
e ci parlò ,anch'esso,
di Frida Kalho
e della sua, diversa agonia.
Perché dovette morire
senza adeguata sepoltura?
Cosa vuoi che distingua
un sasso, che conservi
intatto, ancora,
il suo incognito
Nome?
Vero è ben,
Menestrello Antonella,
che il Moto perpetuo,
del violinista di Dio,
non sarebbe sufficiente
a narrare
il perché di una vita,
che tace il Verbo,
ed esala,
commosso dal suono,
il suo ultimo, coraggioso
respiro.