Memorie di un amore
Jessie: canone a due voci
Le poesie di Liliana Salerno
martedì 7 aprile 2020
… per questo,
di tanto Amore,
Ninfa Screziata,
mi è rimasto un Dono,
il solo, che possa ancora,
Testimone del mio bene,
parlarti della mia ultima
dolcezza: La Tristezza.
Presuntuosa sento
che Tu,
Longevo Assente,
hai bisogno di Me,
quanto Io di Te,
Tenero Amante,
Ninfa Pagana.
Longevo Amore,
torno a pensare
che i nostri miseri giorni,
Satiro Assassino,
in Assenza dell'altro,
non possano essere
un "per sempre".
Torno a pensare
che mi mancherai,
giovane Ninfa
dall'Aspetto Pagano,
giovane Dea,
giovane Vestale..
Torno a pensare
che mi cercherai
e che mi avrai,
canuto satiro,
Baciatore Assassino.
Torno a pensare
che ascolterai
di Me,
dai passanti,
la nostra canzone
che dice:
"Jessie, come on!"
Torna a casa!
Torno a pensare
che l'avrai nel Sole,
quella giovane Ninfa,
screziata di Dolore,
davanti al mare, attonito,
che, equoreo,
la incatena,
ai suoi salmastri giochi,
consumati nel Talamo,
di un Padre Padrone!
Torno a pensare
alle Voci della arida luna,
che uccise solo,
per ordine del Padrone,
i biondi Occhi
della Ninfa, screziata,
rendendoli verdi,
e restituendoli
al mare;
come Te,
Perduto Amante
dei miei sogni
solitari,
e silente aedo cieco!
T'Amo
e non sai quanto,
T'Amo perché tornerai
a bere Amianto.
Perché,
di tanto Amore,
mi è rimasto un Dono,
il solo,
Ninfa pagana,
Screziata d'Amianto,
che possa ancora,
in ragione del Tuo pianto,
parlarti ancora,
della Mia ultima
dolcezza:
La Tristezza.
di tanto Amore,
Ninfa Screziata,
mi è rimasto un Dono,
il solo, che possa ancora,
Testimone del mio bene,
parlarti della mia ultima
dolcezza: La Tristezza.
Presuntuosa sento
che Tu,
Longevo Assente,
hai bisogno di Me,
quanto Io di Te,
Tenero Amante,
Ninfa Pagana.
Longevo Amore,
torno a pensare
che i nostri miseri giorni,
Satiro Assassino,
in Assenza dell'altro,
non possano essere
un "per sempre".
Torno a pensare
che mi mancherai,
giovane Ninfa
dall'Aspetto Pagano,
giovane Dea,
giovane Vestale..
Torno a pensare
che mi cercherai
e che mi avrai,
canuto satiro,
Baciatore Assassino.
Torno a pensare
che ascolterai
di Me,
dai passanti,
la nostra canzone
che dice:
"Jessie, come on!"
Torna a casa!
Torno a pensare
che l'avrai nel Sole,
quella giovane Ninfa,
screziata di Dolore,
davanti al mare, attonito,
che, equoreo,
la incatena,
ai suoi salmastri giochi,
consumati nel Talamo,
di un Padre Padrone!
Torno a pensare
alle Voci della arida luna,
che uccise solo,
per ordine del Padrone,
i biondi Occhi
della Ninfa, screziata,
rendendoli verdi,
e restituendoli
al mare;
come Te,
Perduto Amante
dei miei sogni
solitari,
e silente aedo cieco!
T'Amo
e non sai quanto,
T'Amo perché tornerai
a bere Amianto.
Perché,
di tanto Amore,
mi è rimasto un Dono,
il solo,
Ninfa pagana,
Screziata d'Amianto,
che possa ancora,
in ragione del Tuo pianto,
parlarti ancora,
della Mia ultima
dolcezza:
La Tristezza.