Memorie di un amore
L'Amore di ieri
Le poesie di Liliana Salerno
mercoledì 6 febbraio 2019
18.11
Sogno,
e sogno ancora
di fare l'Amore
con Te,
col mio tardivo
ed improbabile
desiderio intatto,
Pettirosso Asmodeo,
Satiro Longevo,
e Baciatore Assassino.
Solleva il mazzo,
estrai
la carta vincente,
il pronostico
che dica il Vero,
e ci preannunci
il sereno ritorno,
delle Anime,
mai disgiunte,
a Noi.
Hai estratto il Veliero
Antico,
dalla boccia di Vetro
che lo conteneva?
… e le quattro monete
di Pinocchio,
risuonano ancora?
Nel campo dei Miracoli,
la Fata Turchina,
ha seminato del grano,
venale Fortuna,
Fertile,
per i Nostri Occhi
esausti,
sfiniti,
apprensivi,
nel guardare il fondo
della Tazza da caffè.
Nella carta,
l'immagine
livida
della Morte
è apparsa
per entrambi,
spaventando gli altri,
ma non Noi.
Perché
nulla è perduto
nel Nirvana.
La cenere spenta,
copre lapilli irosi,
scintillanti di Brina,
e tesse,
Penelope,
la tela che disfa di notte,
al cospetto di stelle impudiche,
da strada,
scaldate da grandi falò.
Moralità pagana,
Etica alternativa,
ci riporta
i giochi del Talamo,
silenti,
le parole intense
delle Nostre
notti d'amore,
le scoperte meravigliose
delle Nostre Mani
sincere,
sussurrate
fra duplici labbra,
che si cercano ancora,
e sognano, in segreto,
il ritorno
dell'Amore
di Ieri.
e sogno ancora
di fare l'Amore
con Te,
col mio tardivo
ed improbabile
desiderio intatto,
Pettirosso Asmodeo,
Satiro Longevo,
e Baciatore Assassino.
Solleva il mazzo,
estrai
la carta vincente,
il pronostico
che dica il Vero,
e ci preannunci
il sereno ritorno,
delle Anime,
mai disgiunte,
a Noi.
Hai estratto il Veliero
Antico,
dalla boccia di Vetro
che lo conteneva?
… e le quattro monete
di Pinocchio,
risuonano ancora?
Nel campo dei Miracoli,
la Fata Turchina,
ha seminato del grano,
venale Fortuna,
Fertile,
per i Nostri Occhi
esausti,
sfiniti,
apprensivi,
nel guardare il fondo
della Tazza da caffè.
Nella carta,
l'immagine
livida
della Morte
è apparsa
per entrambi,
spaventando gli altri,
ma non Noi.
Perché
nulla è perduto
nel Nirvana.
La cenere spenta,
copre lapilli irosi,
scintillanti di Brina,
e tesse,
Penelope,
la tela che disfa di notte,
al cospetto di stelle impudiche,
da strada,
scaldate da grandi falò.
Moralità pagana,
Etica alternativa,
ci riporta
i giochi del Talamo,
silenti,
le parole intense
delle Nostre
notti d'amore,
le scoperte meravigliose
delle Nostre Mani
sincere,
sussurrate
fra duplici labbra,
che si cercano ancora,
e sognano, in segreto,
il ritorno
dell'Amore
di Ieri.