Memorie di un amore
Lettera al Padre
Le poesie di Liliana Salerno
giovedì 23 novembre 2017
12.04
... E se potessi ancora parlarmi,
liberato dal tuo letto di morte,
potrebbe la Tua voce consolarmi
di tutto quello che mi è dato in sorte?
Ti renderei le mie povere cose,
giorni, parole ed unghie consumate,
tutto di Me, nei rovi delle rose,
di Primavere, ormai dimenticate.
La mia Sorte non può forzare il Tempo;
tutto è passato, Padre, in un momento:
dei nostri giorni, svaniti in un lampo,
non è rimasto che un lento lamento
E tu lo sai che per Me non c'è scampo;
non posso sottrarmi a questo tormento.
liberato dal tuo letto di morte,
potrebbe la Tua voce consolarmi
di tutto quello che mi è dato in sorte?
Ti renderei le mie povere cose,
giorni, parole ed unghie consumate,
tutto di Me, nei rovi delle rose,
di Primavere, ormai dimenticate.
La mia Sorte non può forzare il Tempo;
tutto è passato, Padre, in un momento:
dei nostri giorni, svaniti in un lampo,
non è rimasto che un lento lamento
E tu lo sai che per Me non c'è scampo;
non posso sottrarmi a questo tormento.