Memorie di un amore
Pauper waltzer
Le poesie di Liliana Salerno
domenica 9 dicembre 2018
18.25
Compivamo percorsi inenarrabili,
nella cassa armonica
del Tuo grande Cuore
Satiro Temerario,
nei panni letterari dei corsari
di Salgari,
sulla rotta di Cristoforo Colombo,
nelle lente clessidre
delle rotanti
lenti adamantine
ed insulse,
nei fondi di caffè,
nei responsi di Gerti,
nelle coccole aulenti
di D'Annunzio.
Come hai potuto
dimenticare il Verbo
ed il Tempo salmastro
che abbiamo condiviso
nella follia
delle rotaie stridenti
dei canti assolati
delle cicale ardenti?
Come hai potuto
vegliare da solo
la Madre che ti cullò
infante, nei suoi
ultimi giorni?
Come hai potuto
Baciare Proserpina,
prima che terminasse
il suo oscuro
e fallimentare andare?
T'amo e sei qui,
sulla strada del ritorno!
Con i calzari sporchi di sabbia,
e di Neve del Deserto.
T'amo e sei qui
Marito ottuso,
Figlio desiderato
e Amante perduto.
T'amo e sei qui,
Patroclo novello,
Lacrimacristi antico,
armato di armatura
invisibile, inesistente
ed inutile!!!
T'amo e sei qui,
cantore Omerico
aedo Asmodeo,
dagli Occhi Assassini!
T'amo e sei qui,
salmastro Amante
di gioventù bruciata,
nell'ancheggiare
Spartano di Marilyn Monroe
Ateniese di Brigitte Bardot
E della sua, indimenticabile
LOLITA!
T'amo e sei qui,
ondeggiante come un Elfo
fra le Tende di un giardino,
nei cortili dei Limoni.
T'amo e sei qui,
nel waltzer che ci attese,
impudichi amanti,
nelle note Austriache,
ed ossimoriche,
sul Danubio Blu.
Contavi i miei passi incerti,
nella Luna infranta,
sanguinante,
Demoniaca,
nelle Tregende
dei Sassi di Stonenge,
quando, entrambi
chiedevamo dell'altro
all'Ave Maria di Caccini,
ai Tarocchi
che videro il testo,
il Responso negativo,
la presenza della Torre,
del Bagatto,
delle Stelle,
del Matto,
inciso nella nebbia,
nel ghiaccio freddo
di una Festa
tra i voli scoppiettanti
dei bazuka, lancinanti
nel Cielo Notturno
di tutte le guerre;
nelle attese
solitarie di Lilith Marlène.
T'amo e sei qui,
a cingermi la vita,
a cingermi la vita,
sui cavalli inerti
della giostra
che ripete l'umano
Nostro Viaggio,
l'avventura che è Nostra,
Longevo Assente,
al di là,
degli Occhi Ottusi
dell'insana gente.
nella cassa armonica
del Tuo grande Cuore
Satiro Temerario,
nei panni letterari dei corsari
di Salgari,
sulla rotta di Cristoforo Colombo,
nelle lente clessidre
delle rotanti
lenti adamantine
ed insulse,
nei fondi di caffè,
nei responsi di Gerti,
nelle coccole aulenti
di D'Annunzio.
Come hai potuto
dimenticare il Verbo
ed il Tempo salmastro
che abbiamo condiviso
nella follia
delle rotaie stridenti
dei canti assolati
delle cicale ardenti?
Come hai potuto
vegliare da solo
la Madre che ti cullò
infante, nei suoi
ultimi giorni?
Come hai potuto
Baciare Proserpina,
prima che terminasse
il suo oscuro
e fallimentare andare?
T'amo e sei qui,
sulla strada del ritorno!
Con i calzari sporchi di sabbia,
e di Neve del Deserto.
T'amo e sei qui
Marito ottuso,
Figlio desiderato
e Amante perduto.
T'amo e sei qui,
Patroclo novello,
Lacrimacristi antico,
armato di armatura
invisibile, inesistente
ed inutile!!!
T'amo e sei qui,
cantore Omerico
aedo Asmodeo,
dagli Occhi Assassini!
T'amo e sei qui,
salmastro Amante
di gioventù bruciata,
nell'ancheggiare
Spartano di Marilyn Monroe
Ateniese di Brigitte Bardot
E della sua, indimenticabile
LOLITA!
T'amo e sei qui,
ondeggiante come un Elfo
fra le Tende di un giardino,
nei cortili dei Limoni.
T'amo e sei qui,
nel waltzer che ci attese,
impudichi amanti,
nelle note Austriache,
ed ossimoriche,
sul Danubio Blu.
Contavi i miei passi incerti,
nella Luna infranta,
sanguinante,
Demoniaca,
nelle Tregende
dei Sassi di Stonenge,
quando, entrambi
chiedevamo dell'altro
all'Ave Maria di Caccini,
ai Tarocchi
che videro il testo,
il Responso negativo,
la presenza della Torre,
del Bagatto,
delle Stelle,
del Matto,
inciso nella nebbia,
nel ghiaccio freddo
di una Festa
tra i voli scoppiettanti
dei bazuka, lancinanti
nel Cielo Notturno
di tutte le guerre;
nelle attese
solitarie di Lilith Marlène.
T'amo e sei qui,
a cingermi la vita,
a cingermi la vita,
sui cavalli inerti
della giostra
che ripete l'umano
Nostro Viaggio,
l'avventura che è Nostra,
Longevo Assente,
al di là,
degli Occhi Ottusi
dell'insana gente.