Memorie di un amore
Ramino o filastrocca della ninfa pagana
Le poesie di Liliana Salerno
venerdì 27 marzo 2020
Lavorare stanca,
Satiro Assassino?
Hai prelevato
gli Assegni sudati,
citati dalle carte da Tavolo?
Cadde il Matto
ed il Cielo Stellato
dolce Ninfa dai piedi d'Amianto.
Frigida, adamantina
e immortale,
Dolce Satira,
dal volto Animale,
Dolce Ninfa,
serena d'Amare;
anche il Gatto,
ormai c'è cascato,
tace il verbo
di chi ha sempre Amato.
Amore di sempre,
Amore di Niente,
Satiro Atteso,
dal veleno Saturnale.
Satiro e Diavolo,
Deluso Azazel,
che canti Profano
il Verbo di Jesahel!
Jesahel, na, na, nana!
Jesahel,
ti sento cantare,
dolce Ninfa
dal Veleno Saturnale,
dolce Ninfa
serena d'Amare.
... e prilla il dischetto,
adamantino e putrido...
Hanno sparato nel Cielo,
e prilla il dischetto,
adamantino e Putrido,
coperto di sterco canile,
di sterco Animale.
Dolce Ninfa
mi insegni ad Amare?
Tace il labbro e dice il Vero,
il Tuo Passero,
il Tuo Bengalino,
il Tuo povero,
Pettirosso Assassino
bacia il verbo,
ottuso e profano,
di una Ninfa
screziata d'Amianto,
dolce Ninfa
che perpetrò
il suo pianto,
dolce,
illuso,
sereno veleno,
alla mano
che al mondo,
un giorno,
ti mise alla Luce;
Frignante,
bagnato e vestito
di giovane placenta,
di Vecchio Frak
candido. Pulito.
Baciatore Profano,
Lavorare stanca,
ma, chi non lavora
l'Amore non fa!
Vero è ben,
Neoclassico Pindemonte?
Ora Tace e Muore,
fra le carte,
quello "spirito guerrier",
antico... "che entro mi rugge!"
Tace il Verbo,
e la "Pioggia,
nel Pineto", Tace.
Ma Tace anche
la Carta del Destino.
Muore il Cielo
costellato di Stelle,
La Pioggia Tace,
e vince a Ramino.
Se tutte le Carte degli Ebrei,
potessero parlare ancora, e
vincere il Tempo,
parlerebbero,
con dolce accento Dionisiaco,
del Vs, Amore,
resistito al Tempo.
Non delle violenze
e degli errori subiti,
ma...
Satiro Assassino?
Hai prelevato
gli Assegni sudati,
citati dalle carte da Tavolo?
Cadde il Matto
ed il Cielo Stellato
dolce Ninfa dai piedi d'Amianto.
Frigida, adamantina
e immortale,
Dolce Satira,
dal volto Animale,
Dolce Ninfa,
serena d'Amare;
anche il Gatto,
ormai c'è cascato,
tace il verbo
di chi ha sempre Amato.
Amore di sempre,
Amore di Niente,
Satiro Atteso,
dal veleno Saturnale.
Satiro e Diavolo,
Deluso Azazel,
che canti Profano
il Verbo di Jesahel!
Jesahel, na, na, nana!
Jesahel,
ti sento cantare,
dolce Ninfa
dal Veleno Saturnale,
dolce Ninfa
serena d'Amare.
... e prilla il dischetto,
adamantino e putrido...
Hanno sparato nel Cielo,
e prilla il dischetto,
adamantino e Putrido,
coperto di sterco canile,
di sterco Animale.
Dolce Ninfa
mi insegni ad Amare?
Tace il labbro e dice il Vero,
il Tuo Passero,
il Tuo Bengalino,
il Tuo povero,
Pettirosso Assassino
bacia il verbo,
ottuso e profano,
di una Ninfa
screziata d'Amianto,
dolce Ninfa
che perpetrò
il suo pianto,
dolce,
illuso,
sereno veleno,
alla mano
che al mondo,
un giorno,
ti mise alla Luce;
Frignante,
bagnato e vestito
di giovane placenta,
di Vecchio Frak
candido. Pulito.
Baciatore Profano,
Lavorare stanca,
ma, chi non lavora
l'Amore non fa!
Vero è ben,
Neoclassico Pindemonte?
Ora Tace e Muore,
fra le carte,
quello "spirito guerrier",
antico... "che entro mi rugge!"
Tace il Verbo,
e la "Pioggia,
nel Pineto", Tace.
Ma Tace anche
la Carta del Destino.
Muore il Cielo
costellato di Stelle,
La Pioggia Tace,
e vince a Ramino.
Se tutte le Carte degli Ebrei,
potessero parlare ancora, e
vincere il Tempo,
parlerebbero,
con dolce accento Dionisiaco,
del Vs, Amore,
resistito al Tempo.
Non delle violenze
e degli errori subiti,
ma...