Memorie di un amore
Ritratto
Le poesie di Liliana Salerno
giovedì 23 maggio 2019
Interrogati dal mondo?
Taciamo la Nostra Storia
ai Profani,
nell'aroma di una colazione
che non è Nostra
che ci vede inetti e divisi …
Tormentati da incerto rumore,
(sarà il cestello che sbatte,
sonoro e notturno,
come un adagio di Chopin)
[Sarà la corda uncinata
che uccise Botero
mentre mi ritraeva obesa]
chiudiamo gli occhi al Cielo,
per ritrarre Dolcinea del Toboso,
armata, Lancia in resta,
col copricapo d'Amianto
forato,
e Te, Bambino,
a giocare col Firmamento!
Eccomi!
La strada vive la Nostra Tregenda
Frenetici battono i piedi
sempre più svelti
nella Danza ebraica
che abbiamo ingannato,
per scaramanzia,
contro il resto,
del Mondo.
Taciamo la Nostra Storia
ai Profani,
nell'aroma di una colazione
che non è Nostra
che ci vede inetti e divisi …
Tormentati da incerto rumore,
(sarà il cestello che sbatte,
sonoro e notturno,
come un adagio di Chopin)
[Sarà la corda uncinata
che uccise Botero
mentre mi ritraeva obesa]
chiudiamo gli occhi al Cielo,
per ritrarre Dolcinea del Toboso,
armata, Lancia in resta,
col copricapo d'Amianto
forato,
e Te, Bambino,
a giocare col Firmamento!
Eccomi!
La strada vive la Nostra Tregenda
Frenetici battono i piedi
sempre più svelti
nella Danza ebraica
che abbiamo ingannato,
per scaramanzia,
contro il resto,
del Mondo.