Memorie di un amore
Tua
Le poesie di Liliana Salerno
sabato 6 luglio 2019
Molti Uomini,
passarono per la Mia Vita,
Longevo Assente,
costruendo
Castelli incantati,
di sabbia dorata,
che l'onda del Mare,
la Risacca,
spazzarono via.
Molti Uomini
Chiesero di Me
alla gente comune,
alla Conchiglia
odorosa,
che ripetette,
accostata all'Orecchio,
le onde del Mare,
lo sciabordare
del Niente,
della Tua stolta Assenza,
della Mia vana Presenza.
…ed ogni volta
il Mare
disattese i sogni,
curò le Stelle,
schiudendo
Luce
alla Vita Nuova.
Molti Uomini
chiesero di Me
al Mare & al Mondo,
o, se non di Me,
di Dulcinea del Toboso,
o della Dama
che, nel buio,
nel silenzio,
lasciò la Tela
nella soffitta
del Gozzano.
…ed ogni volta,
silente, rispose
il Mare,
innamorato antico,
rinnegato & perso.
Nel verde
dei Tuoi Occhi
equorei,
trasparenti,
velati
di Sante Lacrime
dei Miei Occhi
Assenti,
delle Mie Mani,
e del Volto
solo,
nella "Memoria
che si sfolla",
evocato,
sano di parole nuove,
schiuse per Me
tra le tue ciglia
incredule,
di poter leggere
ancora, nell'Arcano,
la presenza
del Nostro
silente Amore.
Molti Uomini,
cercando Me,
conobbero
la Tua Ombra Sottile
di Pettirosso Spartano,
la veste porporina,
leggiadra,
di raffinatezza
Ateniese,
Longevo Assente;
la spensieratezza,
intollerabile,
oscena,
dei Nostri passi,
equorei & silvani,
delle Nostre Mani
socchiuse
a ricevere
l'Ostia Consacrata,
che benedisse
il Nostro sentire,
il Nostro Eterno
e Pagano Amare.
Dove sei
Satiro di Dio?
Divinità Silvana
& Bastardo Assassino?
Molti Uomini
passarono
per la Mia Vita,
costruendo
Castelli di sabbia
che il Vento
distrusse,
ed il Mare
portò via.
…ed ogni volta,
eri presente Tu,
sereno & sorridente
nel volto antico,
nei piedi di capra.
Asmodeo
Ridevi
dei tristi falò
che illuminavano
Notti solitarie
annegate nel vino,
nelle canzoni
dei soldati;
ridevi scalciando
sabbia.
…e caddero
misere torri altrui
secche di aridi
fossati,
mentre il Vento
di Tramontana
benediva
le Tue mani,
ed i calzari
scossi da Te,
prima di andar via,
Longevo Amore,
Ateniese Assassino,
calzari che,
mi fanno
dire ancora,
ottusa ed ostinata:
"Sono Tua,
Totalmente Tua,
soltanto Tua!"
passarono per la Mia Vita,
Longevo Assente,
costruendo
Castelli incantati,
di sabbia dorata,
che l'onda del Mare,
la Risacca,
spazzarono via.
Molti Uomini
Chiesero di Me
alla gente comune,
alla Conchiglia
odorosa,
che ripetette,
accostata all'Orecchio,
le onde del Mare,
lo sciabordare
del Niente,
della Tua stolta Assenza,
della Mia vana Presenza.
…ed ogni volta
il Mare
disattese i sogni,
curò le Stelle,
schiudendo
Luce
alla Vita Nuova.
Molti Uomini
chiesero di Me
al Mare & al Mondo,
o, se non di Me,
di Dulcinea del Toboso,
o della Dama
che, nel buio,
nel silenzio,
lasciò la Tela
nella soffitta
del Gozzano.
…ed ogni volta,
silente, rispose
il Mare,
innamorato antico,
rinnegato & perso.
Nel verde
dei Tuoi Occhi
equorei,
trasparenti,
velati
di Sante Lacrime
dei Miei Occhi
Assenti,
delle Mie Mani,
e del Volto
solo,
nella "Memoria
che si sfolla",
evocato,
sano di parole nuove,
schiuse per Me
tra le tue ciglia
incredule,
di poter leggere
ancora, nell'Arcano,
la presenza
del Nostro
silente Amore.
Molti Uomini,
cercando Me,
conobbero
la Tua Ombra Sottile
di Pettirosso Spartano,
la veste porporina,
leggiadra,
di raffinatezza
Ateniese,
Longevo Assente;
la spensieratezza,
intollerabile,
oscena,
dei Nostri passi,
equorei & silvani,
delle Nostre Mani
socchiuse
a ricevere
l'Ostia Consacrata,
che benedisse
il Nostro sentire,
il Nostro Eterno
e Pagano Amare.
Dove sei
Satiro di Dio?
Divinità Silvana
& Bastardo Assassino?
Molti Uomini
passarono
per la Mia Vita,
costruendo
Castelli di sabbia
che il Vento
distrusse,
ed il Mare
portò via.
…ed ogni volta,
eri presente Tu,
sereno & sorridente
nel volto antico,
nei piedi di capra.
Asmodeo
Ridevi
dei tristi falò
che illuminavano
Notti solitarie
annegate nel vino,
nelle canzoni
dei soldati;
ridevi scalciando
sabbia.
…e caddero
misere torri altrui
secche di aridi
fossati,
mentre il Vento
di Tramontana
benediva
le Tue mani,
ed i calzari
scossi da Te,
prima di andar via,
Longevo Amore,
Ateniese Assassino,
calzari che,
mi fanno
dire ancora,
ottusa ed ostinata:
"Sono Tua,
Totalmente Tua,
soltanto Tua!"