Viaggio nell'Infinita Bellezza
Beethoven, piano concerto n.4
Un'opera rivoluzionaria che va ascoltata
lunedì 27 novembre 2017
17.36
Quando ho iniziato ad interessarmi dei Concerti di Beethoven, avevo ancora nella mente il ricordo delle sinfonie.
Quella che mi aveva accompagnato durante gli anni della giovinezza è stata la Quinta.
La mia modesta conoscenza tecnica delle opere mi faceva molto spesso confondere la Sinfonia con il Concerto. Poi, dopo parecchi svarioni, ho realizzato che una sinfonia è una composizione per la sola orchestra sinfonica e che invece in un concerto il."canto" è del solista e l'orchestra accompagna. Il solista può essere un violino, un violoncello, un pianoforte..un altro strumento musicale.
Beethoven ci ha lasciato cinque Concerti per Pianoforte ed Orchestra, e sono tutti molto eseguiti, da sempre. Ogni generazione di pianisti si cimenta con loro, e tutte le generazioni di cultori ed estimatori di questa musica traggono ispirazioni dal suo ascolto. Quando questo particolare virus, quello della passione per la Musica, si è indovato nella mia amigdala ho iniziato a muovermi prima con cautela e poi più speditamente in questo mondo di " Infinita Bellezza" .
Anche con Beethoven gli addetti ai lavori hanno provato a mettere in relazione la composizione del genio di Bonn con avvenimenti del periodo. E di certo tra tutti quello della campagna napoleonica in Europa e delle conquiste di Napoleone è la storia più importante.
Dicono che, nonostante Beethoven fosse tedesco, la figura del grande condottiero francese lo avesse conquistato tanto che sembra che il Concerto N.5 sia dedicato ed ispirato dalla sua figura. Per questo il concerto n.5 è conosciuto come Imperatore.
Ora però, dopo aver ascoltato tutti e cinque i concerti di Beethoven, vorrei parlare di quello meno celebrato, ma che, sempre secondo la mia sensibilità, è il più completo: il Concerto N.4.
Ebbi modo di ascoltarlo per la prima volta in teatro e con un vero campione del pianoforte.
La capacità di trasmettere la potenza e la drammaticità espressiva di quella serata fu straordinaria.
Il pubblico numeroso era in trance per le vibrazioni degli archi, per il dialogo tra l'oboe e il pianoforte. I temi furono espressi con una dolcezza e con una passione da scuotere l'animo umano fino dal più profondo. Il coinvolgimento emotivo già sublimato nel primo movimento, in cui il " dolore" raggiunge l'acme del suo sentimento, si stempera in una condizione di estasi di bellezza che toglie letteralmente il respiro nel secondo movimento.
Il Genio beethoveniano ci ha lasciato capolavori immortali..e per sempre.
Pare che mentre esalava l'ultimo respiro Beethoven dicesse che la sua mente era continuamente bombardata di melodie di motivi ..di note...di Infinita Bellezza.
Buon ascolto
Quella che mi aveva accompagnato durante gli anni della giovinezza è stata la Quinta.
La mia modesta conoscenza tecnica delle opere mi faceva molto spesso confondere la Sinfonia con il Concerto. Poi, dopo parecchi svarioni, ho realizzato che una sinfonia è una composizione per la sola orchestra sinfonica e che invece in un concerto il."canto" è del solista e l'orchestra accompagna. Il solista può essere un violino, un violoncello, un pianoforte..un altro strumento musicale.
Beethoven ci ha lasciato cinque Concerti per Pianoforte ed Orchestra, e sono tutti molto eseguiti, da sempre. Ogni generazione di pianisti si cimenta con loro, e tutte le generazioni di cultori ed estimatori di questa musica traggono ispirazioni dal suo ascolto. Quando questo particolare virus, quello della passione per la Musica, si è indovato nella mia amigdala ho iniziato a muovermi prima con cautela e poi più speditamente in questo mondo di " Infinita Bellezza" .
Anche con Beethoven gli addetti ai lavori hanno provato a mettere in relazione la composizione del genio di Bonn con avvenimenti del periodo. E di certo tra tutti quello della campagna napoleonica in Europa e delle conquiste di Napoleone è la storia più importante.
Dicono che, nonostante Beethoven fosse tedesco, la figura del grande condottiero francese lo avesse conquistato tanto che sembra che il Concerto N.5 sia dedicato ed ispirato dalla sua figura. Per questo il concerto n.5 è conosciuto come Imperatore.
Ora però, dopo aver ascoltato tutti e cinque i concerti di Beethoven, vorrei parlare di quello meno celebrato, ma che, sempre secondo la mia sensibilità, è il più completo: il Concerto N.4.
Ebbi modo di ascoltarlo per la prima volta in teatro e con un vero campione del pianoforte.
La capacità di trasmettere la potenza e la drammaticità espressiva di quella serata fu straordinaria.
Il pubblico numeroso era in trance per le vibrazioni degli archi, per il dialogo tra l'oboe e il pianoforte. I temi furono espressi con una dolcezza e con una passione da scuotere l'animo umano fino dal più profondo. Il coinvolgimento emotivo già sublimato nel primo movimento, in cui il " dolore" raggiunge l'acme del suo sentimento, si stempera in una condizione di estasi di bellezza che toglie letteralmente il respiro nel secondo movimento.
Il Genio beethoveniano ci ha lasciato capolavori immortali..e per sempre.
Pare che mentre esalava l'ultimo respiro Beethoven dicesse che la sua mente era continuamente bombardata di melodie di motivi ..di note...di Infinita Bellezza.
Buon ascolto