Viaggio nell'Infinita Bellezza
Granados, ovvero musica per sognare
Quejas o La Maja y el Ruiseñor
venerdì 2 febbraio 2018
Qualche tempo fa ho scoperto casualmente, in un tiretto della libreria, un CD di cui non avevo memoria.
Sulla cui copertina dal fondo azzurro c'era scritto in corsivo: musica per sognare.
Eravamo in pieno inverno e di tempo per sognare ne avevo ben poco rispetto alla stagione estiva, in cui sia per il benessere fisico generale, sia per il caldo molto spesso eccessivo, di tempo per sognare ne rimane tanto.
Eppure lo raccattai subito e lo portai con me in studio.
Tra le consuete urla, starnuti, tossi e quant'altro dei bambini, mi accorsi che i primi brani incisi e che mi ritrovavo ad ascoltare erano si belli, ma tuttavia, ben conosciuti.
Non si poteva, visto il titolo del CD, non sognare se non con i Notturni di Chopin o gli Improvvisi di Schubert.
La mia attenzione fu tuttavia rapita da un brano che non avevo mai sentito in precedenza ma che era del tutto esatto inserire tra quelli che l'editore aveva intitolato "musica per sognare".
Fermai subito l'audio, ripromettendomi di riprenderlo appena fosse stato possibile: un brano conosciuto lo si apprezza anche in un ambiente effervescente di urla, salti, schiamazzi e tossi secche persistenti; un brano non conosciuto ha bisogno di essere ascoltato in silenzio, con una disponibilità d'animo totale. E cosi feci.
La sorpresa fu completa quando lo ascoltai in solitudine e la bellezza del brano mi conquistò subito, anche perché mi sembrò di un romanticismo chopiniano. Poi lessi il nome l'autore - Granados - e capì che si trattava del celebre musicista e compositore spagnolo di fine ottocento.
Quejas o La Maja y el Ruiseñor.
La composizione geniale è stata ispirata al genio spagnolo dal suo amore ed ammirazione per i quadri di Goya. Come poi ho letto, non ci sarebbe in questa composizione nessuna relazione tra i due fatti. Però parliamo di arte che ispira arte, genio pittorico che suscita genio compositivo, e di questo si percepisce l'assoluta certezza.
Questo brano per pianoforte, che fa parte di una composizione completa di brani, fra l'altro messi anche in scena, lascia apprezzare la dolce passione di una giovane donna (la Maja) che parla ad un usignolo (Ruiseñor) della sua pena d'amore.
Ognuno di noi come ho accennato altrove può "leggerla e tradurla" però come più la "sente".
La musica resta straordinaria e struggente e vi invito ad ascoltare l'interpretazione del pianista che segue.
Prima di lasciarvi vorrei però rendere partecipi i miei esigui e pazienti lettori del fatto che, dopo circa due anni e mezzo, l'Associazione Musicale Fonè ha deciso di riproporre ai suoi estimatori un nuovo concerto per piano solo.
Di questo appuntamento parlerò nella prossima conversazione. Dovete sapere che non ho voluto tenere solo per me l'ascolto su CD del brano di cui vi ho parlato: insieme a me lo potrete ascoltare dal vivo nel concerto.
Sulla cui copertina dal fondo azzurro c'era scritto in corsivo: musica per sognare.
Eravamo in pieno inverno e di tempo per sognare ne avevo ben poco rispetto alla stagione estiva, in cui sia per il benessere fisico generale, sia per il caldo molto spesso eccessivo, di tempo per sognare ne rimane tanto.
Eppure lo raccattai subito e lo portai con me in studio.
Tra le consuete urla, starnuti, tossi e quant'altro dei bambini, mi accorsi che i primi brani incisi e che mi ritrovavo ad ascoltare erano si belli, ma tuttavia, ben conosciuti.
Non si poteva, visto il titolo del CD, non sognare se non con i Notturni di Chopin o gli Improvvisi di Schubert.
La mia attenzione fu tuttavia rapita da un brano che non avevo mai sentito in precedenza ma che era del tutto esatto inserire tra quelli che l'editore aveva intitolato "musica per sognare".
Fermai subito l'audio, ripromettendomi di riprenderlo appena fosse stato possibile: un brano conosciuto lo si apprezza anche in un ambiente effervescente di urla, salti, schiamazzi e tossi secche persistenti; un brano non conosciuto ha bisogno di essere ascoltato in silenzio, con una disponibilità d'animo totale. E cosi feci.
La sorpresa fu completa quando lo ascoltai in solitudine e la bellezza del brano mi conquistò subito, anche perché mi sembrò di un romanticismo chopiniano. Poi lessi il nome l'autore - Granados - e capì che si trattava del celebre musicista e compositore spagnolo di fine ottocento.
Quejas o La Maja y el Ruiseñor.
La composizione geniale è stata ispirata al genio spagnolo dal suo amore ed ammirazione per i quadri di Goya. Come poi ho letto, non ci sarebbe in questa composizione nessuna relazione tra i due fatti. Però parliamo di arte che ispira arte, genio pittorico che suscita genio compositivo, e di questo si percepisce l'assoluta certezza.
Questo brano per pianoforte, che fa parte di una composizione completa di brani, fra l'altro messi anche in scena, lascia apprezzare la dolce passione di una giovane donna (la Maja) che parla ad un usignolo (Ruiseñor) della sua pena d'amore.
Ognuno di noi come ho accennato altrove può "leggerla e tradurla" però come più la "sente".
La musica resta straordinaria e struggente e vi invito ad ascoltare l'interpretazione del pianista che segue.
Prima di lasciarvi vorrei però rendere partecipi i miei esigui e pazienti lettori del fatto che, dopo circa due anni e mezzo, l'Associazione Musicale Fonè ha deciso di riproporre ai suoi estimatori un nuovo concerto per piano solo.
Di questo appuntamento parlerò nella prossima conversazione. Dovete sapere che non ho voluto tenere solo per me l'ascolto su CD del brano di cui vi ho parlato: insieme a me lo potrete ascoltare dal vivo nel concerto.