Viaggio nell'Infinita Bellezza
La maturità e il trionfo
Daniil Trifonov - Fantaisie-Impromptu In C-Sharp Minor, Op. 66
giovedì 22 novembre 2018
17.26
È sempre un'emozione forte andare ad ascoltare un concerto al Teatro Petruzzelli di Bari.
Sono convinto che la scarica di adrenalina che provo sia la stessa che prova chi, tifoso della propria squadra di calcio, si affaccia allo stadio.
Domenica 4 novembre ho colto l'occasione di un fuori cartellone e sono corso al concerto per pianosolo di Daniil Trifonov.
Questo ragazzo russo, dal tratto dimesso, che si è presentato sul palcoscenico del Petruzzelli con un look dimesso ma comunque corretto, ha espresso un pianismo straordinario.
La sua forza fisica espressa in esecuzioni dal tratto virtuosistico ed intenso, ha dominato il concerto offrendo pagine bellissime di Beethoven, Schumann e Prokofief.
Ha iniziato con l'andante Favorito di Beethoven per poi continuare, senza soluzione di continuo con la Sonata detta "La Caccia". Una lunga, intensa, dolcissima esecuzione che probabilmente la dice lunga sul primo intento del geniale compositore di Bonn, di dare dell'andata Favori, il secondo movimento della Sonata. Per poi ritenerlo inadatto e giudicarlo e appellarlo come una composizione del tutto distinta. Ed è sembrato che la Sonata la Caccia ne fosse una regolare prosecuzione. Il pianista ha dato tutto se stesso nella esecuzione di queste composizioni, sostenuto sia dalla sua eccellenza pianistica sia dalla forza fisica della sua giovane età.
Dopo il meritatissimo applauso e la breve pausa ha offerto l'ascolto di uno Schumann poco eseguito, ma che nelle brevi ma numerose composizioni fatto pensare ai Preludi di Chopin. Idee, schizzi compositivi di Schumann, che l'autore avrebbe potuto riprendere poi per essere ampliati, arricchiti, a cui dare una veste organica sotto forma di Concerto o magari di Sinfonia e che comunque solo per essere così risultano all'ascolto dolcissimi. Qui il pianista ha mostrato grande maturità espressiva nel rendere unico e bellissimo ogni breve o meno breve idea compositiva: bravissimo!
La sonata di Prokofief mi ha colto non preparato e non disponibile a "sentire" questo compositore russo del novecento. L'armonia, il ritmo con Prokofief sono molto cambiati, e l'autore per essere apprezzato ha bisogno di essere riascoltato da un profano come me, o di certo apprezzato da chi lo conosce e lo studia da tempo. L'esecuzione sempre intensa.
Dopo applausi scroscianti il pianista a suggellare il trionfo meritato ha eseguito due bis: il primo un brano di Bach ed il secondo un brano, la Fantasia Improvviso di Chopin. E con questo brano di Chopin ha fatto letteralmente arrossire il pubblico in delirio e suggellato la sua maturità artistica ed il suo trionfo pianistico.
Di certo uomini baciati dagli Dei e che danno il privilegio ad ogni generazione di ascoltare l'Infinita Bellezza.
Buon ascolto.
Sono convinto che la scarica di adrenalina che provo sia la stessa che prova chi, tifoso della propria squadra di calcio, si affaccia allo stadio.
Domenica 4 novembre ho colto l'occasione di un fuori cartellone e sono corso al concerto per pianosolo di Daniil Trifonov.
Questo ragazzo russo, dal tratto dimesso, che si è presentato sul palcoscenico del Petruzzelli con un look dimesso ma comunque corretto, ha espresso un pianismo straordinario.
La sua forza fisica espressa in esecuzioni dal tratto virtuosistico ed intenso, ha dominato il concerto offrendo pagine bellissime di Beethoven, Schumann e Prokofief.
Ha iniziato con l'andante Favorito di Beethoven per poi continuare, senza soluzione di continuo con la Sonata detta "La Caccia". Una lunga, intensa, dolcissima esecuzione che probabilmente la dice lunga sul primo intento del geniale compositore di Bonn, di dare dell'andata Favori, il secondo movimento della Sonata. Per poi ritenerlo inadatto e giudicarlo e appellarlo come una composizione del tutto distinta. Ed è sembrato che la Sonata la Caccia ne fosse una regolare prosecuzione. Il pianista ha dato tutto se stesso nella esecuzione di queste composizioni, sostenuto sia dalla sua eccellenza pianistica sia dalla forza fisica della sua giovane età.
Dopo il meritatissimo applauso e la breve pausa ha offerto l'ascolto di uno Schumann poco eseguito, ma che nelle brevi ma numerose composizioni fatto pensare ai Preludi di Chopin. Idee, schizzi compositivi di Schumann, che l'autore avrebbe potuto riprendere poi per essere ampliati, arricchiti, a cui dare una veste organica sotto forma di Concerto o magari di Sinfonia e che comunque solo per essere così risultano all'ascolto dolcissimi. Qui il pianista ha mostrato grande maturità espressiva nel rendere unico e bellissimo ogni breve o meno breve idea compositiva: bravissimo!
La sonata di Prokofief mi ha colto non preparato e non disponibile a "sentire" questo compositore russo del novecento. L'armonia, il ritmo con Prokofief sono molto cambiati, e l'autore per essere apprezzato ha bisogno di essere riascoltato da un profano come me, o di certo apprezzato da chi lo conosce e lo studia da tempo. L'esecuzione sempre intensa.
Dopo applausi scroscianti il pianista a suggellare il trionfo meritato ha eseguito due bis: il primo un brano di Bach ed il secondo un brano, la Fantasia Improvviso di Chopin. E con questo brano di Chopin ha fatto letteralmente arrossire il pubblico in delirio e suggellato la sua maturità artistica ed il suo trionfo pianistico.
Di certo uomini baciati dagli Dei e che danno il privilegio ad ogni generazione di ascoltare l'Infinita Bellezza.
Buon ascolto.