
Viaggio nell'Infinita Bellezza
Sergej Rachmaninov... un pesce d'aprile del 1873
Morceaux de fantasie opera 3 n° 1
sabato 17 marzo 2018
In occasione del Concerto con cui l'associazione musicale Fonè si è riaffacciata in Molfetta il pianista Michele Pentrella ha suonato come terza esecuzione Morceaux de fantasie opera 3 n° 1 di Rachmaninov. Questo brano, letteralmente "Quadri di fantasia", fu composto da Rachmaninov a vent'anni, nel 1893, quando era ancora in Russia. Rachmaninov infatti è un compositore russo.
Grande pianista e grande direttore d'orchestra, il genio della composizione non arrivò da bambino come molti altri compositori ma in età successiva. Ma quando questo dono di Dio arrivò regalò al mondo musica straordinaria, la cui esecuzione da parte dei più grandi pianisti del mondo, da sempre, riscalda il cuore e accarezza la mente degli ascoltatori. Ad un certo punto della sua vita, Rachmaninov si trasferì negli Stati Uniti. I "momenti musicali" sono l'invenzione strumentale matura e lo stile del compositore si fissa in quello che sarà senza dubbio il capolavoro della sua giovinezza e un momento veramente significativo nella plurisecolare storia del pianoforte. (Rattalino)
Ma vorrei spendere qualche parola su quelli che universalmente sono riconosciuti come Capolavori di Rachmaninov: i Concerti per pianoforte ed orchestra. I Concerti composti sono quattro e di questi il numero 2 ed il numero 3 sono i più famosi, i più eseguiti, i più straordinari.
Il Concerto numero 2 fu composto all'età di 27 anni, dopo un periodo di vita molto difficile. L'esecuzione della prima Sinfonia fu un tonfo, per cui il compositore cadde preda dell'alcool e della depressione. Ma grazie alle cure di uno psichiatra (il dottor Nicolai Dahl) con l'ipnosi, ne venne fuori. Al suo medico psichiatra Rachmaninov dedicò il Concerto n° 2 e dalla sua geniale composizione, per la passione che profonde dai sublimi arpeggi, si può percepire sia la depressione precedente,sia la gioia per la ripresa della salute e della passione d'amore.
La prima esecuzione avvenne a Mosca il 27 ottobre del 1901 con Rachmaninov al pianoforte e Siloti direttore. Poi fu replicato a Londra, San Pietroburgo e Lipsia con un successo strepitoso. Da quel momento iniziava la carriera del compositore che aveva definitivamente abbandonato la Vodka ed aveva anche preso moglie. Il Concerto n° 2 è celeberrimo, tutti ne conoscono l'originalità dell'inizio con i funerei rintocchi delle campane, il fascino sensuoso dei secondi temi e del tempo lento e l'aggressività dei primi temi.e la fine gloriosa in modo maggiore (Pietro Rattalino).
Personalmente la composizione ispira una passione sensualissima, il trionfo dell'amore giovanile. Un coacervo di emozioni esaltanti. Ascoltatelo... ritroverete in lui molti temi ripresi da autori moderni, nel loro pianismo e nel loro canto,questo a sublimare l'originalità del genio compositivo. Rachmaninov, definito in seguito lo Chopin del novecento, si ripete nel Concerto n° 3. Questo concerto, e riprendo le parole di Pietro Rattalino, chiude a distanza di cento anni il capitolo del concerto virtuosistico del pianista compositore, capitolo che era iniziato con l'Imperatore di Beethoven.
Nel Concerto n° 3 la forma è più fluida e flessuosa del n° 2 e la parte del solista è più ricca di pulviscoli di note. È diventato famoso presso il grande pubblico con il film Shine, e si dice che sia il più difficile da eseguire, e che lo sia ancora di più del n° 2. Credo che sia preferibile lasciare queste considerazioni agli esecutori che negli anni si sono provati con i due concerti di Rachmaninov.
Vi invito solo ad ascoltarli attentamente,e nel n.3 ad assaporare fino in fondo l'esplosione del finale mozzafiato, che strappa anche all'ascoltatore meno attento e meno disponibile un applauso scrosciante e liberatorio. Rachmaninov... pesce d'aprile!!!
Buon ascolto
Grande pianista e grande direttore d'orchestra, il genio della composizione non arrivò da bambino come molti altri compositori ma in età successiva. Ma quando questo dono di Dio arrivò regalò al mondo musica straordinaria, la cui esecuzione da parte dei più grandi pianisti del mondo, da sempre, riscalda il cuore e accarezza la mente degli ascoltatori. Ad un certo punto della sua vita, Rachmaninov si trasferì negli Stati Uniti. I "momenti musicali" sono l'invenzione strumentale matura e lo stile del compositore si fissa in quello che sarà senza dubbio il capolavoro della sua giovinezza e un momento veramente significativo nella plurisecolare storia del pianoforte. (Rattalino)
Ma vorrei spendere qualche parola su quelli che universalmente sono riconosciuti come Capolavori di Rachmaninov: i Concerti per pianoforte ed orchestra. I Concerti composti sono quattro e di questi il numero 2 ed il numero 3 sono i più famosi, i più eseguiti, i più straordinari.
Il Concerto numero 2 fu composto all'età di 27 anni, dopo un periodo di vita molto difficile. L'esecuzione della prima Sinfonia fu un tonfo, per cui il compositore cadde preda dell'alcool e della depressione. Ma grazie alle cure di uno psichiatra (il dottor Nicolai Dahl) con l'ipnosi, ne venne fuori. Al suo medico psichiatra Rachmaninov dedicò il Concerto n° 2 e dalla sua geniale composizione, per la passione che profonde dai sublimi arpeggi, si può percepire sia la depressione precedente,sia la gioia per la ripresa della salute e della passione d'amore.
La prima esecuzione avvenne a Mosca il 27 ottobre del 1901 con Rachmaninov al pianoforte e Siloti direttore. Poi fu replicato a Londra, San Pietroburgo e Lipsia con un successo strepitoso. Da quel momento iniziava la carriera del compositore che aveva definitivamente abbandonato la Vodka ed aveva anche preso moglie. Il Concerto n° 2 è celeberrimo, tutti ne conoscono l'originalità dell'inizio con i funerei rintocchi delle campane, il fascino sensuoso dei secondi temi e del tempo lento e l'aggressività dei primi temi.e la fine gloriosa in modo maggiore (Pietro Rattalino).
Personalmente la composizione ispira una passione sensualissima, il trionfo dell'amore giovanile. Un coacervo di emozioni esaltanti. Ascoltatelo... ritroverete in lui molti temi ripresi da autori moderni, nel loro pianismo e nel loro canto,questo a sublimare l'originalità del genio compositivo. Rachmaninov, definito in seguito lo Chopin del novecento, si ripete nel Concerto n° 3. Questo concerto, e riprendo le parole di Pietro Rattalino, chiude a distanza di cento anni il capitolo del concerto virtuosistico del pianista compositore, capitolo che era iniziato con l'Imperatore di Beethoven.
Nel Concerto n° 3 la forma è più fluida e flessuosa del n° 2 e la parte del solista è più ricca di pulviscoli di note. È diventato famoso presso il grande pubblico con il film Shine, e si dice che sia il più difficile da eseguire, e che lo sia ancora di più del n° 2. Credo che sia preferibile lasciare queste considerazioni agli esecutori che negli anni si sono provati con i due concerti di Rachmaninov.
Vi invito solo ad ascoltarli attentamente,e nel n.3 ad assaporare fino in fondo l'esplosione del finale mozzafiato, che strappa anche all'ascoltatore meno attento e meno disponibile un applauso scrosciante e liberatorio. Rachmaninov... pesce d'aprile!!!
Buon ascolto