Calcio
Aldo Papagni fa il punto sul suo Bisceglie a "Terzo Tempo"
Il tecnico stellato: «Fondamentale crescere in tutti gli aspetti e migliorare nel concedere poco agli avversari»
Italia - mercoledì 24 febbraio 2021
0.44
La nuova esperienza sulla panchina del Bisceglie, i rapporti con la squadra, le valutazioni tattiche e l'apporto dei tifosi: Aldo Papagni ha tracciato un suo bilancio dopo le prime gare disputate da tecnico del team nerazzurro, attraverso un'intervista rilascia a BisceglieViva durante la 19ª puntata di "Terzo Tempo". Il biscegliese ha esordito parlando di come è riuscito subito ad abituarsi ai ritmi di un allenatore: «Negli ultimi anni ho sempre fatto il ruolo di tecnico in maniera diversa. Credo fortemente nel lavoro di gruppo e mi avvalgo di collaboratori, Pino Montanaro, Gigi Di Simone, Claudio Capacchione e Vincenzo Marinacci, che stanno dando il loro grande contributo. Sono riuscito quindi a calarmi velocemente in questo ruolo».
Il trainer stellato ha messo in evidenza il periodo di crescita che i suoi ragazzi devono proseguire: «Credo che una delle caratteristiche principali di un tecnico sia quella di trasmettere tranquillità durante la gara. È fondamentale crescere in tutti gli aspetti, tecnico, fisico e soprattutto dell'equilibrio, in quest'ultimo periodo, contando che abbiamo effettuato appena 12 allenamenti dallo scorso 2 febbraio. Sicuramente un ruolo importante lo hanno avuto le quattro partite disputate. Quando c'è un subentro e ci sono anche sfide infrasettimanali da affrontare, hai pochissimo da proporre ai giocatori, perché creeresti molta confusione. Abbiamo cercato di non stravolgere i principi e far comprendere a tutti noi che l'aspetto fondamentale di questa squadra è non subìre tante reti (anche in queste prime sfide abbiamo concesso troppo per una compagine che vuole salvarsi). In ogni caso questi principi ci devono far migliorare nella compattezza e dell'aspetto difensivo» ha sottolineato.
La formazione nerazzurra è già proiettata al prossimo impegno casalingo con la Juve Stabia: «Adesso abbiamo 12 finali da affrontare, dobbiamo pensare a dare il massimo a ogni allenamento e prepararci a questo match come se fosse l'ultima partita utile per salvarci al di fuori dei playout. Questo è l'approccio primario che dobbiamo avere, pensando sempre confronto dopo confronto. La formazione campana è un avversario molto dotato dal punto di vista tecnico-tattico. Così come ho sostenuto al momento del mio arrivo, dobbiamo cercare di ottenere il massimo con qualsiasi squadra che andiamo a incrociare».
Su possibili nuovi innesti: «Se ci sarà la possibilità, la società non si è tirata indietro e si è resa disponibile. Questa è la squadra, attraverso il sacrificio, che ci deve portare all'obiettivo. Credo che, considerati i pochissimi allenamenti a disposizione, dobbiamo concentrarci e riflettere sulle ultime gare disputate. Vedo chiara la difficoltà che potremmo avere se ci fossero delle defezioni dal punto di vista difensivo: nel reparto arretrato, tra gli over, abbiamo soltanto Vona e Altobello. Giocando spesso tre sfide in 8 giorni, è possibile avere dei problemi a livello fisico e numericamente secondo me un altro over in difesa servirebbe, considerando comunque che abbiamo degli ottimi under» ha aggiunto Aldo Papagni.
«È da venti giorni che sto vivendo questa situazione degli stadi senza pubblico e mi pare che ci sia una differenza abissale. Sicuramente i risultati possono essere notevoli, soprattutto per queste condizioni esterne. A mio parere però non ha niente a che vedere con il vero calcio» ha concluso.
Il trainer stellato ha messo in evidenza il periodo di crescita che i suoi ragazzi devono proseguire: «Credo che una delle caratteristiche principali di un tecnico sia quella di trasmettere tranquillità durante la gara. È fondamentale crescere in tutti gli aspetti, tecnico, fisico e soprattutto dell'equilibrio, in quest'ultimo periodo, contando che abbiamo effettuato appena 12 allenamenti dallo scorso 2 febbraio. Sicuramente un ruolo importante lo hanno avuto le quattro partite disputate. Quando c'è un subentro e ci sono anche sfide infrasettimanali da affrontare, hai pochissimo da proporre ai giocatori, perché creeresti molta confusione. Abbiamo cercato di non stravolgere i principi e far comprendere a tutti noi che l'aspetto fondamentale di questa squadra è non subìre tante reti (anche in queste prime sfide abbiamo concesso troppo per una compagine che vuole salvarsi). In ogni caso questi principi ci devono far migliorare nella compattezza e dell'aspetto difensivo» ha sottolineato.
La formazione nerazzurra è già proiettata al prossimo impegno casalingo con la Juve Stabia: «Adesso abbiamo 12 finali da affrontare, dobbiamo pensare a dare il massimo a ogni allenamento e prepararci a questo match come se fosse l'ultima partita utile per salvarci al di fuori dei playout. Questo è l'approccio primario che dobbiamo avere, pensando sempre confronto dopo confronto. La formazione campana è un avversario molto dotato dal punto di vista tecnico-tattico. Così come ho sostenuto al momento del mio arrivo, dobbiamo cercare di ottenere il massimo con qualsiasi squadra che andiamo a incrociare».
Su possibili nuovi innesti: «Se ci sarà la possibilità, la società non si è tirata indietro e si è resa disponibile. Questa è la squadra, attraverso il sacrificio, che ci deve portare all'obiettivo. Credo che, considerati i pochissimi allenamenti a disposizione, dobbiamo concentrarci e riflettere sulle ultime gare disputate. Vedo chiara la difficoltà che potremmo avere se ci fossero delle defezioni dal punto di vista difensivo: nel reparto arretrato, tra gli over, abbiamo soltanto Vona e Altobello. Giocando spesso tre sfide in 8 giorni, è possibile avere dei problemi a livello fisico e numericamente secondo me un altro over in difesa servirebbe, considerando comunque che abbiamo degli ottimi under» ha aggiunto Aldo Papagni.
«È da venti giorni che sto vivendo questa situazione degli stadi senza pubblico e mi pare che ci sia una differenza abissale. Sicuramente i risultati possono essere notevoli, soprattutto per queste condizioni esterne. A mio parere però non ha niente a che vedere con il vero calcio» ha concluso.