Tennis
Andrea Pellegrino lotta contro l'inciviltà degli scommettitori a Genova
Spiacevole episodio nel corso del match valido per i sedicesimi di finale contro il croato Mili Poljicak
Bisceglie - sabato 7 settembre 2024
11.37
Durante il match dei sedicesimi di finale del torneo di Genova contro il croato Mili Poljicak, Andrea Pellegrino, attualmente numero 170 del mondo, è stato vittima di insulti volgari e ingiuriosi da parte di alcuni tifosi sugli spalti. Gli attacchi verbali si sono intensificati nel secondo set, dopo un errore del tennista biscegliese, quando un gruppo di scommettitori ha reagito con esultanze provocatorie, mirando a destabilizzare l'atleta.
Il biscegliese, che stava affrontando un momento difficile in campo, ha visto la situazione degenerare a causa di alcune esultanze provocatorie e fuori luogo da parte di scommettitori presenti sugli spalti. Il loro intento era chiaramente quello di mettere in difficoltà il tennista, reo, ai loro occhi, di aver commesso un errore che aveva compromesso il loro guadagno economico.
Non si è trattato solo di offese isolate: gli insulti hanno colpito non solo Pellegrino, ma anche la sua famiglia, presente sugli spalti. In uno scenario che si ripete troppo spesso in tornei minori, alcuni scommettitori hanno visto il match non come un evento sportivo, ma come una mera occasione per scommettere, senza alcun rispetto per gli atleti in campo.
Pellegrino, visibilmente esasperato, ha tentato di reagire chiedendo l'intervento dell'arbitro, ma di fronte all'inerzia delle autorità di gara, ha deciso di affrontare personalmente la situazione recandosi sugli spalti per confrontarsi con i responsabili. Fortunatamente, l'intervento tempestivo dell'arbitro e di alcuni addetti ai lavori ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente.
La frustrazione del tennista è stata condivisa anche dalla sorella, che sui social ha denunciato pubblicamente gli scommettitori, evidenziando come il loro comportamento non solo rovini la competizione sportiva, ma infici anche il duro lavoro e il sacrificio degli atleti. «Succede questo. Siete una vergogna dalla testa ai piedi. Rovinate lo sport, la sana competizione e fortunatamente solo in parte il lavoro di chi è sul campo ogni giorno e prova a raggiungere i propri obiettivi perché darvi retta continuamente significherebbe dedicarvi del tempo che non meritate. Ma voi niente, scommettete in maniera del tutto MALSANA, CINICA e ve ne fregate di tutto e tutti perché vincere qualche euro in più è molto più importante di un augurio di morte, di grave malattia o insulto di ogni tipo al giocatore e non solo… aggiungerei a tutta la famiglia, perché di messaggi ne arrivano anche a me che non sono in campo» ha scritto sui social. «E riuscite a farlo anche live, non solo dietro uno schermo.. Siete degli animali pessimi, non meritate nemmeno di mettere piede nei club o in qualsiasi campo sportivo perché non siete capaci di starci dentro civilmente. POVERACCI SCHIFOSI». La vicenda di Andrea Pellegrino non è un caso isolato, e purtroppo eventi del genere stanno diventando una triste costante nei tornei minori. Se da una parte è comprensibile che il tennis, come tutti gli sport, attragga scommettitori, dall'altra è sconfortante vedere come il comportamento di alcuni individui possa compromettere l'essenza stessa della competizione. Il tennis è, e dovrebbe sempre essere, una questione di talento, sacrificio e passione, non di soldi facili guadagnati sulla pelle di chi scende in campo. Che si sia giunti a un livello in cui tutto ciò è considerato quasi una prassi è, francamente, una sconfitta per tutti.
Il biscegliese, che stava affrontando un momento difficile in campo, ha visto la situazione degenerare a causa di alcune esultanze provocatorie e fuori luogo da parte di scommettitori presenti sugli spalti. Il loro intento era chiaramente quello di mettere in difficoltà il tennista, reo, ai loro occhi, di aver commesso un errore che aveva compromesso il loro guadagno economico.
Non si è trattato solo di offese isolate: gli insulti hanno colpito non solo Pellegrino, ma anche la sua famiglia, presente sugli spalti. In uno scenario che si ripete troppo spesso in tornei minori, alcuni scommettitori hanno visto il match non come un evento sportivo, ma come una mera occasione per scommettere, senza alcun rispetto per gli atleti in campo.
Pellegrino, visibilmente esasperato, ha tentato di reagire chiedendo l'intervento dell'arbitro, ma di fronte all'inerzia delle autorità di gara, ha deciso di affrontare personalmente la situazione recandosi sugli spalti per confrontarsi con i responsabili. Fortunatamente, l'intervento tempestivo dell'arbitro e di alcuni addetti ai lavori ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente.
La frustrazione del tennista è stata condivisa anche dalla sorella, che sui social ha denunciato pubblicamente gli scommettitori, evidenziando come il loro comportamento non solo rovini la competizione sportiva, ma infici anche il duro lavoro e il sacrificio degli atleti. «Succede questo. Siete una vergogna dalla testa ai piedi. Rovinate lo sport, la sana competizione e fortunatamente solo in parte il lavoro di chi è sul campo ogni giorno e prova a raggiungere i propri obiettivi perché darvi retta continuamente significherebbe dedicarvi del tempo che non meritate. Ma voi niente, scommettete in maniera del tutto MALSANA, CINICA e ve ne fregate di tutto e tutti perché vincere qualche euro in più è molto più importante di un augurio di morte, di grave malattia o insulto di ogni tipo al giocatore e non solo… aggiungerei a tutta la famiglia, perché di messaggi ne arrivano anche a me che non sono in campo» ha scritto sui social. «E riuscite a farlo anche live, non solo dietro uno schermo.. Siete degli animali pessimi, non meritate nemmeno di mettere piede nei club o in qualsiasi campo sportivo perché non siete capaci di starci dentro civilmente. POVERACCI SCHIFOSI». La vicenda di Andrea Pellegrino non è un caso isolato, e purtroppo eventi del genere stanno diventando una triste costante nei tornei minori. Se da una parte è comprensibile che il tennis, come tutti gli sport, attragga scommettitori, dall'altra è sconfortante vedere come il comportamento di alcuni individui possa compromettere l'essenza stessa della competizione. Il tennis è, e dovrebbe sempre essere, una questione di talento, sacrificio e passione, non di soldi facili guadagnati sulla pelle di chi scende in campo. Che si sia giunti a un livello in cui tutto ciò è considerato quasi una prassi è, francamente, una sconfitta per tutti.