Calcio
Bisceglie, allarme rosso: quarto stop consecutivo
I nerazzurri perdono anche sul campo di un abulico Catanzaro
Italia - sabato 3 aprile 2021
19.30
Il tunnel sembra interminabile, la luce molto fioca. Un Bisceglie improduttivo e tutt'altro che scaltro è uscito a testa bassa dal "Ceravolo" di Catanzaro, sconfitto di misura dalla compagine calabrese limitata da alcuni casi Covid.
La prova generosa ma inefficace del collettivo nerazzurro è stata macchiata dall'episodio del gol concesso ai padroni di casa: è incredibile come, ancora una volta, i ragazzi del presidente Racanati non siano riusciti a raccogliere almeno il pari al cospetto di una formazione che non ha fatto niente di particolare per meritare la vittoria salvo sfruttare gli episodi. Quarto stop consecutivo, penultimo posto in classifica a -3 dalla Paganese (ferma ai box per il turno di riposo) e a -7 dalla Vibonese quartultima (ovvero dalla salvezza diretta, considerato il rendimento della Cavese ormai nel baratro): numeri sempre più impietosi, che certificano i limiti di un organico allestito in fretta e non adeguatamente ritoccato in corso d'opera.
Modulo 3-4-1-2, sulla carta abbastanza offensivo, quello con cui i nerazzurri sono scesi in campo: il riconfermato Spurio fra i pali, difesa a tre con Vona, Altobello e Priola; mediana guidata al centro da Romizi con Mansour più arretrato del solito e Sartore alle spalle della coppia d'attacco Makota-Musso. Schieramento tattico speculare quello di Antonio Calabro, trainer di un Catanzaro a caccia del successo per restare in scia al Bari.
Primo tempo scialbo, trascorso senza alcuna emozione di rilievo oltre un tentativo di Musso, al 3°, su imbeccata di Makota (palla sul fondo) e un tirocross di Baldassin nella fase conclusiva della frazione (42°) bloccato da Spurio. Buone solo per rimediare al taccuino altrimenti vuoto le conclusioni di Musso, servito da Mansour (34°) e Sartore dalla distanza (39°). I nerazzurri si sono fatti preferire per volontà e atteggiamento pur senza riuscire a schiacciare gli avversari.
Ripresa inevitabilmente più ricca di spunti. Spunto di Giron in apertura e traversone dalla sinistra per Mansour che si è coordinato per colpire di testa costringendo Di Gennaro alla deviazione in corner. Papagni si è affidato a forze fresche (Maimone per Romizi, Pedrini al posto di Musso) con l'obiettivo di forzare la situazione ma il Bisceglie non ha saputo incidere il dovuto e a metà frazione, di botto, si è trovato sotto: cross di Carlini, tiro di Jefferson rimpallato da Vona e destro vincente di Curiale ben appostato. L'ennesimo shock di un'annata storta.
Gli innesti di Cecconi e Rocco rispettivamente in luogo di Makota e Sartore, oltre all'avvicendamento tra Altobello e Tazza, non hanno prodotto alcun effetto concreto: supremazia territoriale sterile e incapacità di sfruttare le poche occasioni costruite sono state pagate ancora una volta a caro prezzo. Il Catanzaro ha sfiorato il raddoppio al 79° sugli sviluppi di un'azione simile a quella dell'1-0: battuta a rete di Baldassin respinta da un giocatore stellato sui piedi di Carlini che ha calciato centrando il palo. La partita è finita in quel momento, o forse qualche minuto prima, sulla rete che l'ha decisa. La strada verso la salvezza diretta è sempre più stretta e nelle quattro partite che restano bisognerà cercare di invertire la rotta sotto il profilo psicologico, confidando in qualche guizzo. Ma di chi?
Bisceglie (3-4-1-2): 22 Spurio; 6 Vona, 26 Altobello (dal 72° 25 Tazza), 5 Priola; 3 Giron, 20 Romizi (dal 60° 23 Maimone), 7 Mansour, 16 Gilli; 24 Sartore (dal 70° 11 Rocco); 14 Makota (dal 70° 9 Cecconi), 18 Musso (dal 60° 28 Pedrini). Allenatore: Aldo Papagni. A disposizione: 1 Russo, 4 De Marino, 10 Ibrahim, 13 Zagaria, 19 Vitale, 30 Goffredo, 31 Hassan.
Arbitro: Emanuele Frascaro di Firenze.
Assistenti: Francesco Perrelli di Isernia e Giuseppe Pellino di Frattamaggiore.
Quarto ufficiale: Gianpiero Miele di Nola.
Rete: 67° Curiale.
Note: gara a porte chiuse. Calci d'angolo: 3-4. Ammoniti: Scognamillo (16°) per gioco scorretto, Romizi (31°) per gioco scorretto, Parlati (32°) per gioco scorretto, Altobello (45°) per gioco scorretto, Musso (48°) per gioco scorretto, Pedrini (70°) per gioco scorretto, Maimone (78°) per gioco scorretto, Rocco (87°) per gioco scorretto. Recupero: primo tempo un minuto, secondo tempo quattro minuti.
La prova generosa ma inefficace del collettivo nerazzurro è stata macchiata dall'episodio del gol concesso ai padroni di casa: è incredibile come, ancora una volta, i ragazzi del presidente Racanati non siano riusciti a raccogliere almeno il pari al cospetto di una formazione che non ha fatto niente di particolare per meritare la vittoria salvo sfruttare gli episodi. Quarto stop consecutivo, penultimo posto in classifica a -3 dalla Paganese (ferma ai box per il turno di riposo) e a -7 dalla Vibonese quartultima (ovvero dalla salvezza diretta, considerato il rendimento della Cavese ormai nel baratro): numeri sempre più impietosi, che certificano i limiti di un organico allestito in fretta e non adeguatamente ritoccato in corso d'opera.
Modulo 3-4-1-2, sulla carta abbastanza offensivo, quello con cui i nerazzurri sono scesi in campo: il riconfermato Spurio fra i pali, difesa a tre con Vona, Altobello e Priola; mediana guidata al centro da Romizi con Mansour più arretrato del solito e Sartore alle spalle della coppia d'attacco Makota-Musso. Schieramento tattico speculare quello di Antonio Calabro, trainer di un Catanzaro a caccia del successo per restare in scia al Bari.
Primo tempo scialbo, trascorso senza alcuna emozione di rilievo oltre un tentativo di Musso, al 3°, su imbeccata di Makota (palla sul fondo) e un tirocross di Baldassin nella fase conclusiva della frazione (42°) bloccato da Spurio. Buone solo per rimediare al taccuino altrimenti vuoto le conclusioni di Musso, servito da Mansour (34°) e Sartore dalla distanza (39°). I nerazzurri si sono fatti preferire per volontà e atteggiamento pur senza riuscire a schiacciare gli avversari.
Ripresa inevitabilmente più ricca di spunti. Spunto di Giron in apertura e traversone dalla sinistra per Mansour che si è coordinato per colpire di testa costringendo Di Gennaro alla deviazione in corner. Papagni si è affidato a forze fresche (Maimone per Romizi, Pedrini al posto di Musso) con l'obiettivo di forzare la situazione ma il Bisceglie non ha saputo incidere il dovuto e a metà frazione, di botto, si è trovato sotto: cross di Carlini, tiro di Jefferson rimpallato da Vona e destro vincente di Curiale ben appostato. L'ennesimo shock di un'annata storta.
Gli innesti di Cecconi e Rocco rispettivamente in luogo di Makota e Sartore, oltre all'avvicendamento tra Altobello e Tazza, non hanno prodotto alcun effetto concreto: supremazia territoriale sterile e incapacità di sfruttare le poche occasioni costruite sono state pagate ancora una volta a caro prezzo. Il Catanzaro ha sfiorato il raddoppio al 79° sugli sviluppi di un'azione simile a quella dell'1-0: battuta a rete di Baldassin respinta da un giocatore stellato sui piedi di Carlini che ha calciato centrando il palo. La partita è finita in quel momento, o forse qualche minuto prima, sulla rete che l'ha decisa. La strada verso la salvezza diretta è sempre più stretta e nelle quattro partite che restano bisognerà cercare di invertire la rotta sotto il profilo psicologico, confidando in qualche guizzo. Ma di chi?
CATANZARO-BISCEGLIE 1-0
Catanzaro (3-4-1-2): 33 Di Gennaro; 14 Scognamillo, 19 Gatti, 20 Riccardi; 23 Baldassin, 21 Risolo (dal 66° 9 Jefferson), 10 Parlati (dal 54° 4 Corapi), 16 Pierno (dall'86° 25 Grillo); 29 Carlini; 18 Di Massimo, 17 Evacuo (dal 54° 7 Curiale). Allenatore: Antonio Calabro. A disposizione: 1 Mittica, 22 Branduani, 15 Molinaro.Bisceglie (3-4-1-2): 22 Spurio; 6 Vona, 26 Altobello (dal 72° 25 Tazza), 5 Priola; 3 Giron, 20 Romizi (dal 60° 23 Maimone), 7 Mansour, 16 Gilli; 24 Sartore (dal 70° 11 Rocco); 14 Makota (dal 70° 9 Cecconi), 18 Musso (dal 60° 28 Pedrini). Allenatore: Aldo Papagni. A disposizione: 1 Russo, 4 De Marino, 10 Ibrahim, 13 Zagaria, 19 Vitale, 30 Goffredo, 31 Hassan.
Arbitro: Emanuele Frascaro di Firenze.
Assistenti: Francesco Perrelli di Isernia e Giuseppe Pellino di Frattamaggiore.
Quarto ufficiale: Gianpiero Miele di Nola.
Rete: 67° Curiale.
Note: gara a porte chiuse. Calci d'angolo: 3-4. Ammoniti: Scognamillo (16°) per gioco scorretto, Romizi (31°) per gioco scorretto, Parlati (32°) per gioco scorretto, Altobello (45°) per gioco scorretto, Musso (48°) per gioco scorretto, Pedrini (70°) per gioco scorretto, Maimone (78°) per gioco scorretto, Rocco (87°) per gioco scorretto. Recupero: primo tempo un minuto, secondo tempo quattro minuti.