Giovanni Bucaro. <span>Foto Emmanuele Mastrodonato</span>
Giovanni Bucaro. Foto Emmanuele Mastrodonato
Calcio

Bisceglie castigato dal Catania, la classifica non è più così benevola

Nona gara su dieci in svantaggio, questa volta la grinta e la buona volontà non bastano

Severa la punizione, emblematica la lezione. Pretendere di rimontare tutte le volte dallo svantaggio iniziale è troppo anche per il Bisceglie generoso, tenace e propositivo - specie nel primo tempo - del faccia a faccia col Catania sul rettangolo di Lentini. Le disattenzioni, in questa Serie C, si pagano a caro prezzo e gli avversari hanno saputo presentare il conto a Vona e compagni nel recupero della decima giornata andato in scena mercoledì pomeriggio.
Non preoccupa certo la sconfitta in sé, per la quale sono disponibili attenuanti generiche come la lunga trasferta a distanza ravvicinata rispetto al confronto di domenica col Potenza e l'intensità degli impegni che rende complicato il lavoro tattico di un gruppo che - giusto ricordarlo - non ha fatto la preprazione insieme. Elementi da non sottovalutare, ci mancherebbe altro: la classifica, intanto, è divenuta meno benevola nei riguardi dei nerazzurri, cui mancano comunque tre partite per mettersi a pari con le altre contendenti.

Qual è il peggiore approccio al match immaginabile per una squadra che in ben otto circostanze su nove gare è finita sotto nel punteggio? Prendere gol dopo appena quattro minuti si avvicina di molto alla risposta perfetta. Calcio d'angolo di Maldonado e palla invitante per la testa di un liberissimo Sarao cui forse non è parso vero potersi coordinare con relativa facilità e mettere a segno la rete dell'1-0.

Reagire, per fortuna, è un verbo cui i ragazzi di Bucaro hanno fatto l'abitudine: deviato in corner un destro di Maimone al 6°, bello ma velleitario il tentativo dello stesso centrocampista stellato da quasi 50 metri, dubbio l'impatto tra il pallone e il corpo (il braccio?) di Silvestri sul tiro dal limite di Ferrante, insidioso il destro in corsa verso il primo palo di Musso smanacciato da Confente. Tutto nei venti, vivaci minuti iniziali.

L'inferiorità numerica nel settore mediano, contrassegnata dai troppi falli tattici spesi per impedire le ripartenze rossazzurre fino alla mezz'ora, non ha inciso sul canovaccio della partita, il cui ritmo è sceso in modo repentino. L'impressione che i viaggianti potessero rimettere la situazione in sesto continuando a creare gioco è stata disattesa dall'episodio che ha portato al raddoppio del Catania in chiusura di frazione: spunto di Pinto sulla sinistra e appoggio per Sarao che, spalle alla porta, ha trovato una linea di passaggio fin troppo comoda per servire Maldonado la cui lettura puntuale del taglio di un compagno si è trasformata nel più classico degli assist. La conclusione non irresistibile di Calapai col destro dall'interno dell'area è passata, beffarda, fra le gambe di Russo.

Tre cambi in apertura di ripresa per il tecnico ospite, divenuto protagonista a causa del rosso per proteste rimediato da parte del direttore di gara e - purtroppo - dell'uscita dal rettangolo di gioco caratterizzata da un evitabile nervosismo.

Il portiere del Bisceglie si è intanto riscattato con un intervento provvidenziale a disinnescare gli effetti di un'incornata sottomisura di Biondi su traversone di Calapai dalla destra. La situazione per gli stellati è precipitata ulteriormente al 57° quando Musso, unico ammonito fino a quel punto, ha rimediato il secondo giallo per un fallo su Zanchi lasciando i compagni in dieci contro undici. La compagine adriatica ha cercato di restare in partita senza però andare oltre due botte col destro del subentrato Sartore dalla distanza (parata al 64°, fuori bersaglio al 78°). Davvero troppo poco per impensierire un Catania scafato, che ha chiuso i conti a meno di dieci minuti dal termine: cross dal fondo di Calapai per Biondi che ha colpito a botta sicura trovando la strenua opposizione di Russo per ben due volte ma sulla seconda respinta il pallone è carambolato sul corpo di Priola e quindi in fondo al sacco. La partita è finita lì.

Il calendario non sembra aiutare: domenica toccherà far visita alla capolista Ternana. Ma quale opportunità migliore per dimostrare di aver compreso l'andazzo?

CATANIA-BISCEGLIE 3-0

Catania (3-5-2): 32 Confente; 5 Silvestri, 3 Claiton, 29 Zanchi (dall'84° 2 Noce); 26 Calapai, 6 Welbeck, 15 Maldonado (dal 71° 16 Albertini), 21 Biondi, 20 Pinto (dall'84° 19 Manneh); 31 Pecorino (dall'84° 17 Piovanello), 9 Sarao (dal 71° 10 Reginaldo). Allenatore: Gianluca Cristaldi. A disposizione 1 Santurro, 12 Della Valle, 33 Panebianco, 28 Emmausso, 11 Virikkis.
Bisceglie (4-3-3): 1 Russo; 4 De Marino (dal 46° 16 Pelliccia), 5 Priola, 6 Vona, 3 Giron; 23 Maimone (dall'84° 21 Casella), 8 Cittadino (dal 59° 9 Makota), 15 Ferrante (dal 46° 14 Cigliano); 7 Mansour, 10 Padulano (dal 46° 24 Sartore), 18 Musso. Allenatore: Giovanni Bucaro. A disposizione: 22 Spurio, 26 Altobello, 25 Tarantino, 20 Lauria, 13 Zagaria, 19 Vitale, 11 Rocco.
Arbitro: Bordin di Bassano del Grappa.
Assistenti: Giorgi di Legnano, Martinelli di Seregno.
Quarto ufficiale: Costanza di Agrigento.
Rete: 4° Sarao, 42° Calapai, 81° autogol Priola.
Note: gara a porte chiuse. Ammonito: Maldonado (63°), Albertini (78°). Calci d'angolo: 5-2. Espulsione: mister Giovanni Bucaro (49°), Musso per somma di ammonizioni (22°, 57°). Cambio modulo: Bisceglie dal 59° 4-4-1.

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