Calcio
Bisceglie, non basta l'impegno
Matura a Cava de' Tirreni la nona sconfitta in diciotto gare per il team nerazzurro
Italia - mercoledì 26 dicembre 2018
15.42
Suonare una musica diversa? È sempre possibile, per quanto poco probabile, specie se gli interpreti dell'orchestra non sono neppure tutti arruolabili. La formazione iniziale schierata al "Simonetta Lamberti" di Cava de' Tirreni è la cartina tornasole dell'attuale situazione di un Bisceglie che non può permettersi di regalare un solo elemento agli avversari, figurarsi tre (gli squalificati Risolo, Onescu e Jakimovski). Quattro, considerando anche Giordano Maccarrone che ha racimolato una manciata di presenze in nerazzurro e non si comprende se ritenere ancora un componente dell'organico.
Vira la boa di metà stagione regolare un gruppo in apnea, che nelle nove gare lontano dal "Gustavo Ventura" ha segnato un solo gol, quello sufficiente a non perdere sul rettangolo del Catanzaro, incassandone almeno uno tutte le volte e uscendo sconfitto per otto volte. Pretendere di evitare i playout confidando esclusivamente sul raccolto casalingo sarebbe pura blasfemia, anche al netto dei tentativi cocciuti di Matera e Paganese di blindare i loro due posti nel quartetto delle compagini che proveranno a evitare la retrocessione in Serie D. Lo 0-6 con cui la Reggina ha regolato la Juniores del team lucano (all'ennesima, stucchevole crisi societaria) è il campanello d'allarme di una situazione che potrebbe precipitare del tutto ma sarebbe meglio provare a uscire dal guado evitando il 16° posto.
La partita con la Cavese è cominciata nel peggiore dei modi: una banale palla persa a metà campo (è evidente che Idriz Toskic non sia al meglio della condizione) ha permesso a Bettini di involarsi nell'area stellata dopo appena due minuti. Cosa abbia indotto Longo a stendere l'avversario anziché farlo allargare non è dato di sapere: rigore evitabile, che il capitano metelliano Favasuli ha trasformato spiazzando Crispino con un tocco morbido.
Un impatto al match tutt'altro che ideale, specie per Alessandro Camporeale, al meritato debutto dal primo minuto dopo aver collezionato diverse altre presenze subentrando in corso d'opera: eppure l'attaccante biscegliese classe 1999, adattato a centrocampo alle spalle delle punte Scalzone e De Sena, ha mostrato tecnica e qualità eccellenti, non sempre supportate dai compagni.
Che un 19enne sia stato il migliore in campo fra gli stellati sarebbe un elemento di discussione, se solo ne valesse la pena. Con Giacomarro (un mediano) costretto a fare il terzino destro la tenuta del pacchetto arretrato (specie nei movimenti senza palla) e la capacità di far girare il pallone del reparto di centrocampo sono andate presto a farsi benedire, a maggior ragione in presenza di un Toskic impalpabile, frenato dai malanni. Diversamente che a Viterbo, il Bisceglie ha retto l'urto, evitando guai pur pagando dazio con l'ammonizione di Markic dopo appena 16 minuti e rischiando col contatto fra Lia e Maestrelli.
Il velenoso cross basso di Camporeale (bravo a saltare due calciatori della Cavese) al 21° l'unico sussulto di un team nerazzurro completamente spuntato: il sacrificio di Starita a centrocampo non è servito a mettere De Sena e Scalzone nelle condizioni di rendersi pericolosi, anche e soprattutto per i limiti dei due centravanti. Longo, dimenticato da tutti alla mezz'ora su calcio d'angolo, ha impattato male un pallone difficile, sprecando la chance per il pari. Break firmato De Sena al 35°: rasoterra su servizio di Toskic messo in corner da De Brasi (fra i pali al posto dello squalificato Vono). Un destro a giro del montenegrino su calcio piazzato dal limite ha chiuso la cronaca di un primo tempo nel complesso deludente sul piano dello spettacolo.
La Cavese non è un team di vertice: lo ha dimostrato in apertura di ripresa quando avrebbe dovuto mettere in cassaforte il punteggio ma il tiro di Migliorini, imbeccato da un esuberante Rosafio, ha centrato in pieno il palo; eccezionale il riflesso di Diamante Crispino sulla conclusione a botta sicura di Flores Heatley dal cuore dell'area nerazzurra.
L'ingresso di Calandra per Toskic ha restituito al Bisceglie quel barlume di coerenza tattica inspiegabilmente perduto nella precedente disposizione sul terreno di gioco. Il neoentrato ha giocato nel suo ruolo (quello di terzino destro) e Giacomarro si è messo a fare il mediano. Incredibile ma vero, la qualità della prestazione della squadra è cresciuta. Bel tirocross di Scalzone al 61°, solo sfiorato dall'accorrente Starita. È mancata la cattiveria necessaria, a metà ripresa, per mordere sulla partita e prendersi un pareggio che sarebbe stato meritato.
I padroni di casa hanno cercato di attaccare gli spazi in contropiede: Rosafio, con uno splendido sinistro in corsa da oltre 30 metri, ha mandato la palla di poco a lato (71°). Il dinamismo dei giovani Bottalico e Camporeale non è stato sufficiente a creare opportunità concrete per i viaggianti, che con le inzuccate di Maestrelli e De Sena sugli sviluppi di calci piazzati non sono riusciti a centrare lo specchio della porta. De Brasi attento all'80° sulla punizione di Bottalico.
Il forcing del Bisceglie - peraltro non arrembante - è stato frustrato dalla rete del 2-0, firmata da Rosafio all'86°: incursione di Lia sul versante destro e pallone basso per il rasoterra preciso dell'attaccante sul quale Crispino non ha potuto nulla. Game, set and match. Domenica 30, a Vibo, la prima partita di un girone di ritorno che sarà di pura sofferenza, a meno di ingenti (e allo stato attuale delle cose improbabili) interventi sul mercato.
Bisceglie (4-4-2): 1 Crispino, 4 Bottalico (dal 91° 17 Antonicelli), 5 Markic, 8 Toskic (dal 52° 2 Calandra), 9 De Sena (dall'83° 18 Messina), 10 Starita (dal 91° 20 Sisto), 13 Maestrelli, 14 Camporeale, 15 Longo, 21 Scalzone, 23 Giacomarro. Allenatore: Antonio Bruno. A disposizione: 12 Addario, 3 Raucci, 16 Beghdadi, 25 Casella.
Arbitro: Francesco Cosso di Reggio Calabria.
Assistenti: Antonio Vono di Soverato, Francesco Valente di Roma.
Reti: 2° rigore Favasuli, 86° Rosafio.
Note: spettatori e incasso non ancora comunicati. Ammoniti: Giacomarro (9°), Markic (16°), Silvestri (49°), Bruno (73°), Lia (77°). Calci d'angolo: 3-3.
Vira la boa di metà stagione regolare un gruppo in apnea, che nelle nove gare lontano dal "Gustavo Ventura" ha segnato un solo gol, quello sufficiente a non perdere sul rettangolo del Catanzaro, incassandone almeno uno tutte le volte e uscendo sconfitto per otto volte. Pretendere di evitare i playout confidando esclusivamente sul raccolto casalingo sarebbe pura blasfemia, anche al netto dei tentativi cocciuti di Matera e Paganese di blindare i loro due posti nel quartetto delle compagini che proveranno a evitare la retrocessione in Serie D. Lo 0-6 con cui la Reggina ha regolato la Juniores del team lucano (all'ennesima, stucchevole crisi societaria) è il campanello d'allarme di una situazione che potrebbe precipitare del tutto ma sarebbe meglio provare a uscire dal guado evitando il 16° posto.
La partita con la Cavese è cominciata nel peggiore dei modi: una banale palla persa a metà campo (è evidente che Idriz Toskic non sia al meglio della condizione) ha permesso a Bettini di involarsi nell'area stellata dopo appena due minuti. Cosa abbia indotto Longo a stendere l'avversario anziché farlo allargare non è dato di sapere: rigore evitabile, che il capitano metelliano Favasuli ha trasformato spiazzando Crispino con un tocco morbido.
Un impatto al match tutt'altro che ideale, specie per Alessandro Camporeale, al meritato debutto dal primo minuto dopo aver collezionato diverse altre presenze subentrando in corso d'opera: eppure l'attaccante biscegliese classe 1999, adattato a centrocampo alle spalle delle punte Scalzone e De Sena, ha mostrato tecnica e qualità eccellenti, non sempre supportate dai compagni.
Che un 19enne sia stato il migliore in campo fra gli stellati sarebbe un elemento di discussione, se solo ne valesse la pena. Con Giacomarro (un mediano) costretto a fare il terzino destro la tenuta del pacchetto arretrato (specie nei movimenti senza palla) e la capacità di far girare il pallone del reparto di centrocampo sono andate presto a farsi benedire, a maggior ragione in presenza di un Toskic impalpabile, frenato dai malanni. Diversamente che a Viterbo, il Bisceglie ha retto l'urto, evitando guai pur pagando dazio con l'ammonizione di Markic dopo appena 16 minuti e rischiando col contatto fra Lia e Maestrelli.
Il velenoso cross basso di Camporeale (bravo a saltare due calciatori della Cavese) al 21° l'unico sussulto di un team nerazzurro completamente spuntato: il sacrificio di Starita a centrocampo non è servito a mettere De Sena e Scalzone nelle condizioni di rendersi pericolosi, anche e soprattutto per i limiti dei due centravanti. Longo, dimenticato da tutti alla mezz'ora su calcio d'angolo, ha impattato male un pallone difficile, sprecando la chance per il pari. Break firmato De Sena al 35°: rasoterra su servizio di Toskic messo in corner da De Brasi (fra i pali al posto dello squalificato Vono). Un destro a giro del montenegrino su calcio piazzato dal limite ha chiuso la cronaca di un primo tempo nel complesso deludente sul piano dello spettacolo.
La Cavese non è un team di vertice: lo ha dimostrato in apertura di ripresa quando avrebbe dovuto mettere in cassaforte il punteggio ma il tiro di Migliorini, imbeccato da un esuberante Rosafio, ha centrato in pieno il palo; eccezionale il riflesso di Diamante Crispino sulla conclusione a botta sicura di Flores Heatley dal cuore dell'area nerazzurra.
L'ingresso di Calandra per Toskic ha restituito al Bisceglie quel barlume di coerenza tattica inspiegabilmente perduto nella precedente disposizione sul terreno di gioco. Il neoentrato ha giocato nel suo ruolo (quello di terzino destro) e Giacomarro si è messo a fare il mediano. Incredibile ma vero, la qualità della prestazione della squadra è cresciuta. Bel tirocross di Scalzone al 61°, solo sfiorato dall'accorrente Starita. È mancata la cattiveria necessaria, a metà ripresa, per mordere sulla partita e prendersi un pareggio che sarebbe stato meritato.
I padroni di casa hanno cercato di attaccare gli spazi in contropiede: Rosafio, con uno splendido sinistro in corsa da oltre 30 metri, ha mandato la palla di poco a lato (71°). Il dinamismo dei giovani Bottalico e Camporeale non è stato sufficiente a creare opportunità concrete per i viaggianti, che con le inzuccate di Maestrelli e De Sena sugli sviluppi di calci piazzati non sono riusciti a centrare lo specchio della porta. De Brasi attento all'80° sulla punizione di Bottalico.
Il forcing del Bisceglie - peraltro non arrembante - è stato frustrato dalla rete del 2-0, firmata da Rosafio all'86°: incursione di Lia sul versante destro e pallone basso per il rasoterra preciso dell'attaccante sul quale Crispino non ha potuto nulla. Game, set and match. Domenica 30, a Vibo, la prima partita di un girone di ritorno che sarà di pura sofferenza, a meno di ingenti (e allo stato attuale delle cose improbabili) interventi sul mercato.
CAVESE-BISCEGLIE 2-0
Cavese (3-4-3): 22 De Brasi, 3 Silvestri, 4 Migliorini, 5 Manetta, 7 Rosafio (dall'87° 10 De Rosa), 8 Favasuli, 18 Flores Heatley (dal 59° 9 Sciamanna), 20 Bettini (dal 59° 11 Fella), 23 Bruno, 27 Inzoudine (dal 70° 2 Palomeque), 29 Lia (dall'87° 16 Buda). Allenatore: Giacomo Modica. A disposizione: 12 Bisogno, 14 Tumbarello, 17 Logoluso, 19 Licata, 25 Zmimer, 30 Dinari, 31 Di Dato.Bisceglie (4-4-2): 1 Crispino, 4 Bottalico (dal 91° 17 Antonicelli), 5 Markic, 8 Toskic (dal 52° 2 Calandra), 9 De Sena (dall'83° 18 Messina), 10 Starita (dal 91° 20 Sisto), 13 Maestrelli, 14 Camporeale, 15 Longo, 21 Scalzone, 23 Giacomarro. Allenatore: Antonio Bruno. A disposizione: 12 Addario, 3 Raucci, 16 Beghdadi, 25 Casella.
Arbitro: Francesco Cosso di Reggio Calabria.
Assistenti: Antonio Vono di Soverato, Francesco Valente di Roma.
Reti: 2° rigore Favasuli, 86° Rosafio.
Note: spettatori e incasso non ancora comunicati. Ammoniti: Giacomarro (9°), Markic (16°), Silvestri (49°), Bruno (73°), Lia (77°). Calci d'angolo: 3-3.