Calcio
Spietato, sornione e sorprendente: il Bisceglie mette il Palermo in castigo
Grande prova di personalità della squadra di Bucaro
Mondo - domenica 18 ottobre 2020
17.30
L'imprevedibilità è meravigliosa, specie nello sport e in particolare quando i suoi effetti risultano benefici alla propria parte. Per quanto possa corrispondere al vero che «l'occhio del padrone ingrassa il cavallo», i dati di fatto, per il momento, si sono incaricati di accompagnare l'entusiasmo genuino per un Bisceglie sorprendente nei vari formati richiestigli.
Spietato in un primo tempo difficile da decifrare; sornione nella gestione di gran parte della ripresa; dedito al sacrfiicio in un finale di gara improvvisamente complicato: il collettivo di Giovanni Bucaro sta crescendo in fretta sotto il profilo della personalità. Una squadra vera trova le sue certezze, definisce meccanismi e gerarchie, si compatta proprio in questo modo.
Il timoniere stellato, questa volta, ha pescato dal cilindro una soluzione tattica diversa e per certi aspetti contraddittoria: 3-4-3 con cinque calciatori in grado di fare la linea difensiva alla bisogna. Il Palermo, col longilineo under Lucca in punta a un 4-2-3-1 di rottura, ha impiegato il primo quarto d'ora del confronto a mostrare il meglio e il peggio di sé stesso: quattro ottime opportunità, zero gol. Un motivo ci sarà.
Rauti, servito involontariamente da un avversario, ha sparato sul corpo di Russo da pochi passi quando non era neppure trascorso il primo minuto di gioco; Odjer ci ha provato al 3° mandando la palla a lato; Luperini di testa ha sfiorato il bersaglio con l'estremo nerazzurro fuori causa (10°); Kanoute ha calciato malamente dall'interno dell'area al 13°. La partita dei rosanero, sul piano mentale, è finita quando Giuseppe Maimone, al 18°, ha capitalizzato la tenacia dei suoi compagni scaricando un destro tesissimo e imparabile da fuori area alle spalle di un incolpevole Pelagotti. Un gol bello a tutto tondo e per l'estetica della soluzione scelta e per l'ostinazione del centrocampista stellato nel cercare il pertugio giusto dal quale calciare.
Il vantaggio ha caricato le pile di un Bisceglie più concreto che spavaldo. Gli avversari hanno prestato il fianco e i padroni di casa, sostenuti da un pubblico di 303 affezionati ammessi allo stadio, si sono mostrati implacabili: contropiede da manuale, scatto di Mansour sul filo dell'offside, dribbiling ai danni del portiere e pallone in fondo al sacco. Un secondo colpo micidiale.
Il Palermo ha un blasone e Boscaglia si è ricordato dell'autentico arsenale offensivo a disposizione in panchina: quante altre formazioni di Serie C possono permettersi di fare alzare a partita in corso giocatori del calibro di Saraniti, Santana e Floriano? Il paradosso è che il carisma degli esperti non solo non ha scalfito la scorza dura del Bisceglie ma alcuni dei subentrati sono sembrati più nervosi di coloro che gli avevano lasciato spazio.
I nomi non fanno risultato solo perché sono tali: magari possono contribuire a peggiorare una già insipida direzione di gara come quella del fiorentino Ricci, autentico pesce fuor d'acqua privo di metodo (e di un metro comprensibile). Uno schema su calcio piazzato, in apertura di ripresa, ha messo sui piedi di Pelliccia l'assist perfetto che nessun compagno ha saputo convertire. Sarebbe stato il tris nerazzurro e il Bisceglie avrebbe risparmiato in termini di sofferenza ma soffrire aiuta chi deve salvarsi.
I naturali avvicendamenti disposti da Bucaro hanno riguardato un solo reparto, quello offensivo: Sartore per un ottimo Mansour, Padulano al posto del bravo Vitale, Musso al posto di Rocco: individuati gli equilibri giusti, il trainer ha valutato saggiamente di non modificarli. Sprazzi di un rosanero sbiadito al 71°: Santana ha sciupato una chance solare per rimettere tutto in discussione, spedendo la palla oltre la traversa con un colpo di testa a botta sicura su cross di Valente. Bene Russo sulla rovesciata di Saraniti dall'interno dei sedici metri. Male la difesa a zona nerazzurra sul settimo corner ospite: Luperini, all'87°, ha preso il tempo a tutti e siglato il 2-1 con un'inzuccata da distanza ravvicinata.
Cancellato lo zero nella casella delle reti segnate in stagione (alla quarta partita!), il Palermo ha cercato di imbastire l'assalto, trovando di fronte una formazione stellata irreprensibile, al punto che il temuto forcing siciliano si è limitato a un paio di traversoni. Il Bisceglie ha finito a testa alta e braccia alzate. Mercoledì, a Viterbo, un altro capitolo da scrivere.
Palermo (4-2-3-1): 1 Pelagotti, 3 Corrado (dal 72° 7 Floriano), 6 Crivello, 13 Lancini, 14 Valente (dal 75° 10 Silipo), 17 Lucca (dal 46° 9 Saraniti), 19 Odjer (dal 68° 21 Broh), 20 Kanoute (dal 46° 11 Santana), 23 Rauti, 27 Luperini, 29 Almici. Allenatore: Boscaglia. A disposizione: 12 Fallani, 2 Doda, 4 Accardi, 8 Martin, 16 Peretti.
Arbitro: Marco Ricci di Firenze.
Assistenti: Thomas Miniutti di Maniago, Giorgio Lazzaroni di Udine.
Quarto ufficiale: Mario Acanfora di Castellammare di Stabia.
Reti: 18° Maimone, 33° Mansour, 87° Luperini.
Note: spettatori paganti 303 (su limite massimo di 305 biglietti vendibili). Ammoniti: Maimone (21°) per gioco scorretto, Vitale (31°) per gioco scorretto, Odjer (50°) per gioco scorretto, Pelliccia (54°) per gioco scorretto, Santa (67°) per gioco scorretto, Boscaglia (70°) per proteste, Silipo (77°) per gioco scorretto, Cittadino (79°) per gioco scorretto. Calci d'angolo: 0-7. Recupero: primo tempo un minuto, secondo tempo quattro minuti.
Spietato in un primo tempo difficile da decifrare; sornione nella gestione di gran parte della ripresa; dedito al sacrfiicio in un finale di gara improvvisamente complicato: il collettivo di Giovanni Bucaro sta crescendo in fretta sotto il profilo della personalità. Una squadra vera trova le sue certezze, definisce meccanismi e gerarchie, si compatta proprio in questo modo.
Il timoniere stellato, questa volta, ha pescato dal cilindro una soluzione tattica diversa e per certi aspetti contraddittoria: 3-4-3 con cinque calciatori in grado di fare la linea difensiva alla bisogna. Il Palermo, col longilineo under Lucca in punta a un 4-2-3-1 di rottura, ha impiegato il primo quarto d'ora del confronto a mostrare il meglio e il peggio di sé stesso: quattro ottime opportunità, zero gol. Un motivo ci sarà.
Rauti, servito involontariamente da un avversario, ha sparato sul corpo di Russo da pochi passi quando non era neppure trascorso il primo minuto di gioco; Odjer ci ha provato al 3° mandando la palla a lato; Luperini di testa ha sfiorato il bersaglio con l'estremo nerazzurro fuori causa (10°); Kanoute ha calciato malamente dall'interno dell'area al 13°. La partita dei rosanero, sul piano mentale, è finita quando Giuseppe Maimone, al 18°, ha capitalizzato la tenacia dei suoi compagni scaricando un destro tesissimo e imparabile da fuori area alle spalle di un incolpevole Pelagotti. Un gol bello a tutto tondo e per l'estetica della soluzione scelta e per l'ostinazione del centrocampista stellato nel cercare il pertugio giusto dal quale calciare.
Il vantaggio ha caricato le pile di un Bisceglie più concreto che spavaldo. Gli avversari hanno prestato il fianco e i padroni di casa, sostenuti da un pubblico di 303 affezionati ammessi allo stadio, si sono mostrati implacabili: contropiede da manuale, scatto di Mansour sul filo dell'offside, dribbiling ai danni del portiere e pallone in fondo al sacco. Un secondo colpo micidiale.
Il Palermo ha un blasone e Boscaglia si è ricordato dell'autentico arsenale offensivo a disposizione in panchina: quante altre formazioni di Serie C possono permettersi di fare alzare a partita in corso giocatori del calibro di Saraniti, Santana e Floriano? Il paradosso è che il carisma degli esperti non solo non ha scalfito la scorza dura del Bisceglie ma alcuni dei subentrati sono sembrati più nervosi di coloro che gli avevano lasciato spazio.
I nomi non fanno risultato solo perché sono tali: magari possono contribuire a peggiorare una già insipida direzione di gara come quella del fiorentino Ricci, autentico pesce fuor d'acqua privo di metodo (e di un metro comprensibile). Uno schema su calcio piazzato, in apertura di ripresa, ha messo sui piedi di Pelliccia l'assist perfetto che nessun compagno ha saputo convertire. Sarebbe stato il tris nerazzurro e il Bisceglie avrebbe risparmiato in termini di sofferenza ma soffrire aiuta chi deve salvarsi.
I naturali avvicendamenti disposti da Bucaro hanno riguardato un solo reparto, quello offensivo: Sartore per un ottimo Mansour, Padulano al posto del bravo Vitale, Musso al posto di Rocco: individuati gli equilibri giusti, il trainer ha valutato saggiamente di non modificarli. Sprazzi di un rosanero sbiadito al 71°: Santana ha sciupato una chance solare per rimettere tutto in discussione, spedendo la palla oltre la traversa con un colpo di testa a botta sicura su cross di Valente. Bene Russo sulla rovesciata di Saraniti dall'interno dei sedici metri. Male la difesa a zona nerazzurra sul settimo corner ospite: Luperini, all'87°, ha preso il tempo a tutti e siglato il 2-1 con un'inzuccata da distanza ravvicinata.
Cancellato lo zero nella casella delle reti segnate in stagione (alla quarta partita!), il Palermo ha cercato di imbastire l'assalto, trovando di fronte una formazione stellata irreprensibile, al punto che il temuto forcing siciliano si è limitato a un paio di traversoni. Il Bisceglie ha finito a testa alta e braccia alzate. Mercoledì, a Viterbo, un altro capitolo da scrivere.
BISCEGLIE-PALERMO 2-1
Bisceglie (3-4-3): 1 Russo, 3 Giron, 4 De Marino, 5 Priola, 6 Vona, 7 Mansour (dal 56° 24 Sartore), 8 Cittadino, 11 Rocco (dal 72° 18 Musso), 16 Pelliccia, 19 Vitale (dal 62° 10 Padulano), 23 Maimone. Allenatore: Bucaro. A disposizione: 12 Sapri, 9 Manfrellotti, 10 Padulano, 13 Zagaria, 14 Cigliano, 15 Ferrante, 20 Lauria, 21 Casella, 25 Tarantino, 22 Spurio.Palermo (4-2-3-1): 1 Pelagotti, 3 Corrado (dal 72° 7 Floriano), 6 Crivello, 13 Lancini, 14 Valente (dal 75° 10 Silipo), 17 Lucca (dal 46° 9 Saraniti), 19 Odjer (dal 68° 21 Broh), 20 Kanoute (dal 46° 11 Santana), 23 Rauti, 27 Luperini, 29 Almici. Allenatore: Boscaglia. A disposizione: 12 Fallani, 2 Doda, 4 Accardi, 8 Martin, 16 Peretti.
Arbitro: Marco Ricci di Firenze.
Assistenti: Thomas Miniutti di Maniago, Giorgio Lazzaroni di Udine.
Quarto ufficiale: Mario Acanfora di Castellammare di Stabia.
Reti: 18° Maimone, 33° Mansour, 87° Luperini.
Note: spettatori paganti 303 (su limite massimo di 305 biglietti vendibili). Ammoniti: Maimone (21°) per gioco scorretto, Vitale (31°) per gioco scorretto, Odjer (50°) per gioco scorretto, Pelliccia (54°) per gioco scorretto, Santa (67°) per gioco scorretto, Boscaglia (70°) per proteste, Silipo (77°) per gioco scorretto, Cittadino (79°) per gioco scorretto. Calci d'angolo: 0-7. Recupero: primo tempo un minuto, secondo tempo quattro minuti.