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Elena, grinta Mondiale: «Mi aspetto qualcosa di importante»
Di Liddo, in Corea del Sud per i campionati iridati, si racconta a BisceglieViva: «Punto sui 100 farfalla, con l'obiettivo di arrivare in finale e giocarmi tutto»
Mondo - sabato 13 luglio 2019
22.06
Elena Di Liddo si racconta in un'intervista a BisceglieViva nelle ore in cui prende il via la 18ª edizione dei Campionati Mondiali di nuoto. La kermesse iridata di Gwangju, in Corea del Sud, si concluderà domenica 28 luglio. La nuotatrice biscegliese è pronta ad affrontare l'appuntamento più importante del 2019: gareggerà nei 100 farfalla domenica 21 luglio con batterie in mattinata e semifinali nel pomeriggio, mentre la finale si terrà lunedì 22. La portacolori azzurra sarà al via dei 50 nella mattinata di venerdì 26 luglio con le eliminatorie, cui seguiranno, nel pomeriggio, le semifinali. La finale è in calendario sabato 27.
Il Mondiale in Corea del Sud è alle porte. Che cosa ti aspetti da questa rassegna iridata?
Mi aspetto qualcosa di importante, vista anche la medaglia di bronzo conquistata agli Europei di Glasgow nel 2018. Sono nel pieno della mia carriera e spero di continuare a far bene in questa stagione e nelle prossime che verranno.
Ritieni di essere al passo con le altre principali contendenti? Come ti senti sul piano psicofisico?
Conterà senza dubbio la condizione del momento, tenendo conto che ciascuna atleta si giocherà tutto nelle tre gare. Mi sono allenata sempre molto bene e con costanza; ho fatto diverse gare e i miei tempi sono pian piano migliorati, il che è incoraggiante. Ci sono le premesse per far bene in questo Mondiale. Hai svolto una preparazione particolare per presentarti a questo appuntamento?
In realtà non c'è molta differenza nell'approccio e nel lavoro da svolgere per preparare un Mondiale rispetto a un campionato italiano. La mia preparazione, partita a settembre, è stata finalizzata a ottenere il pass per l'appuntamento più importante di questa stagione e una volta conquistato ho concentrato gli sforzi per arrivare a esprimere il massimo proprio nel mese di luglio.
Che sensazioni provi nell'affrontare questo campionato iridato?
Le sensazioni e le pressioni non sono diverse da quelle già vissute e sentite l'anno scorso ai Mondiali in vasca corta in Cina. L'importante sarà credere in quel che si è fatto in preparazione.
Quali sono le rivali che temi di più?
Punterò molto sui 100 farfalla, una gara nella quale ho il settimo tempo di iscrizione. Guardare le mie avversarie, che non temo, è l'ultima cosa che faccio. Preferisco esprimere il meglio di me stessa cercando di migliorare sfida dopo sfida. Penso comunque che la svedese Sarah Sjöström abbia un altro passo rispetto a tutte. L'obiettivo è cercare di superare la semifinale, per poi giocarsi tutto in finale. Mai dire mai.
© riproduzione riservata
Il Mondiale in Corea del Sud è alle porte. Che cosa ti aspetti da questa rassegna iridata?
Mi aspetto qualcosa di importante, vista anche la medaglia di bronzo conquistata agli Europei di Glasgow nel 2018. Sono nel pieno della mia carriera e spero di continuare a far bene in questa stagione e nelle prossime che verranno.
Ritieni di essere al passo con le altre principali contendenti? Come ti senti sul piano psicofisico?
Conterà senza dubbio la condizione del momento, tenendo conto che ciascuna atleta si giocherà tutto nelle tre gare. Mi sono allenata sempre molto bene e con costanza; ho fatto diverse gare e i miei tempi sono pian piano migliorati, il che è incoraggiante. Ci sono le premesse per far bene in questo Mondiale. Hai svolto una preparazione particolare per presentarti a questo appuntamento?
In realtà non c'è molta differenza nell'approccio e nel lavoro da svolgere per preparare un Mondiale rispetto a un campionato italiano. La mia preparazione, partita a settembre, è stata finalizzata a ottenere il pass per l'appuntamento più importante di questa stagione e una volta conquistato ho concentrato gli sforzi per arrivare a esprimere il massimo proprio nel mese di luglio.
Che sensazioni provi nell'affrontare questo campionato iridato?
Le sensazioni e le pressioni non sono diverse da quelle già vissute e sentite l'anno scorso ai Mondiali in vasca corta in Cina. L'importante sarà credere in quel che si è fatto in preparazione.
Quali sono le rivali che temi di più?
Punterò molto sui 100 farfalla, una gara nella quale ho il settimo tempo di iscrizione. Guardare le mie avversarie, che non temo, è l'ultima cosa che faccio. Preferisco esprimere il meglio di me stessa cercando di migliorare sfida dopo sfida. Penso comunque che la svedese Sarah Sjöström abbia un altro passo rispetto a tutte. L'obiettivo è cercare di superare la semifinale, per poi giocarsi tutto in finale. Mai dire mai.
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