Calcio
Ghirelli fa sul serio: «La C non scenderà in campo nel prossimo weekend»
Il presidente della Lega Pro congela la prima giornata di ritorno del terzo campionato professionistico in attesa di risposte concrete dal governo
Italia - lunedì 16 dicembre 2019
15.46
Toni duri, quelli utilizzati in una nota ufficiale dal presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli, che ha concordato coi componenti del consiglio direttivo e i consiglieri federali la decisione di congelare la prima giornata di ritorno del campionato di Serie C, in programma tra sabato 21 e domenica 22 dicembre.
«Per rispetto alla disponibilità del ministro dell'economia e delle Finanze Roberto Gualtieri, che ha convocato la Federcalcio mercoledì 18 dicembre per discutere la tematica della defiscalizzazione per i club di Lega Pro, sarà doveroso, all'esito dell'incontro, valutare con i club quanto concretamente emerso.
Le società di Serie C si sono date regole rigorose per le iscrizioni al campionato e per i controlli durante lo stesso. C'è da fare altro? Sono pronti, l'operazione di rigore e pulizia proseguirà senza se e senza ma. Si stanno attrezzando per presentare progetti al Cipe, all'Unione Europea e a Sport e Salute. Si stanno dotando di strutture proprie, efficaci ed efficienti, per rispondere a questo sforzo progettuale ed innovativo.
I club di Serie C formano giovani calciatori e calciatrici e, contemporaneamente, contribuiscono in modo decisivo a preservare i ragazzi e le ragazze dai pericoli della strada. Da qui nasce la proposta dell'estensione della legge sull'apprendistato come fattore innovativo e cruciale. I club di Serie C fanno calcio e svolgono una funzione sociale presidiando il territorio.
La sostenibilità dei club è il nodo decisivo affinché l'esperienza originale del calcio dei comuni d'Italia, il calcio dei pulmini, il calcio che rappresenta 60 città e 17 milioni di persone, abbia un presente ed un futuro. Decidere di fermarci non è stato semplice ed è stata una decisione a lungo meditata e travagliata.
Abbiamo deciso di andare avanti perché devono dirci se serviamo per le funzioni che svolgiamo. Abbiamo chiesto la defiscalizzazione/credito di imposta. Per fare cosa? Per darci una mano ad abbassare i costi ed avere risorse da reinvestire in infrastrutture materiali (centri sportivi per i giovani) e in infrastrutture immateriali (formazione dei giovani). Questo comporterà cofinanziamento negli investimenti dei proprietari dei club, in un momento in cui è scarsa la fiducia nell'investimento in Italia».
«Per rispetto alla disponibilità del ministro dell'economia e delle Finanze Roberto Gualtieri, che ha convocato la Federcalcio mercoledì 18 dicembre per discutere la tematica della defiscalizzazione per i club di Lega Pro, sarà doveroso, all'esito dell'incontro, valutare con i club quanto concretamente emerso.
Le società di Serie C si sono date regole rigorose per le iscrizioni al campionato e per i controlli durante lo stesso. C'è da fare altro? Sono pronti, l'operazione di rigore e pulizia proseguirà senza se e senza ma. Si stanno attrezzando per presentare progetti al Cipe, all'Unione Europea e a Sport e Salute. Si stanno dotando di strutture proprie, efficaci ed efficienti, per rispondere a questo sforzo progettuale ed innovativo.
I club di Serie C formano giovani calciatori e calciatrici e, contemporaneamente, contribuiscono in modo decisivo a preservare i ragazzi e le ragazze dai pericoli della strada. Da qui nasce la proposta dell'estensione della legge sull'apprendistato come fattore innovativo e cruciale. I club di Serie C fanno calcio e svolgono una funzione sociale presidiando il territorio.
La sostenibilità dei club è il nodo decisivo affinché l'esperienza originale del calcio dei comuni d'Italia, il calcio dei pulmini, il calcio che rappresenta 60 città e 17 milioni di persone, abbia un presente ed un futuro. Decidere di fermarci non è stato semplice ed è stata una decisione a lungo meditata e travagliata.
Abbiamo deciso di andare avanti perché devono dirci se serviamo per le funzioni che svolgiamo. Abbiamo chiesto la defiscalizzazione/credito di imposta. Per fare cosa? Per darci una mano ad abbassare i costi ed avere risorse da reinvestire in infrastrutture materiali (centri sportivi per i giovani) e in infrastrutture immateriali (formazione dei giovani). Questo comporterà cofinanziamento negli investimenti dei proprietari dei club, in un momento in cui è scarsa la fiducia nell'investimento in Italia».