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Giro d'Italia, Torino si prepara alla grande partenza. O forse no
Le strade interessate dal passaggio degli atleti sono molto al di sotto delle aspettative per una tappa a cronometro
Italia - sabato 1 maggio 2021
13.17
Sabato 8 maggio scatterà la 104ª edizione del Giro d'Italia, la gara più importante del panorama ciclistico italiano, che attirerà sulla "carovana rosa" gli occhi di tutto il mondo per le successive tre settimane. La prima tappa, una cronometro individuale, si snoderà per le vie di Torino, con partenza da piazza castello e arrivo ai piedi della chiesa della Gran Madre, passando per il parco del Valentino per un totale di circa 8 km.
Da grande appassionata di questo sport - che ho praticato per undici anni a livello agonistico e che ho seguito sempre in TV - sono stata particolarmente entusiasta all'annuncio della "grande partenza in Piemonte" del Giro, anche perché il caso ha voluto che mi trovi proprio a Torino in questi mesi e che casa mia si trovi esattamente sulla strada che sarà il rettilineo d'arrivo degli atleti il prossimo sabato. Potrete dunque immaginare la mia delusione, quando ho deciso di percorrere a piedi il percorso della prima tappa nel trovarmi davanti a uno spettacolo impietoso: asfalto crepato o rattoppato alla bell'e meglio, tombini sopraelevati, buche e chi più ne ha più ne metta. Insomma, non proprio il manto stradale che uno si aspetterebbe sapendo che sarà percorso ad altissime velocità da atleti in bicicletta in occasione di un appuntamento così importante com'è una tappa del Giro d'Italia (la prima per di più).
Che fine ha fatto il luogo comune secondo cui quando passa il Giro d'Italia si rifanno le strade? Ricordo nitidamente che a Bisceglie, in occasione degli ultimi transiti della carovana (appunto, transiti, Bisceglie non è mai stata città di tappa com'è in questo caso Torino) si è sempre provveduto a rifare l'asfalto, per garantire una circolazione tranquilla e, soprattutto, sicura del gruppo. Ma parliamo di fatti concreti: le strade qui a Torino sono davvero in condizioni pessime (come si può evincere dalle foto), non adatte al normale transito delle biciclette che quotidianamente devono fare la gimkana tra una buca, un tombino e le rotaie del tram, e ci si aspettava che almeno in un'occasione così importante qualche intervento sul manto stradale venisse effettuato, a maggior ragione perché si tratta di un tipo di tappa piuttosto complesso da affrontare (e particolarmente rischioso) qual è la cronometro individuale. È doveroso rimarcare anche che in alcuni punti del percorso di tappa, da alcuni giorni sono a lavoro degli operai per il rifacimento della segnaletica orizzontale, indizio piuttosto evidente che non sono in programma interventi sull'asfalto, almeno a breve. A questo punto viene naturale chiedersi se gli atleti saranno impegnati in una cronometro individuale o in una prova di gimkana (che è sempre una prova contro il tempo). A poco meno di una settimana dalla grande partenza del Giro, mai mi sarei immaginata di scrivere un pezzo di commento come questo, eppure eccoci qua. Torino ha evidentemente deluso le mie aspettative, perché ero fermamente convinta che una grande città metropolitana che si è assunta l'incarico di ospitare un'intera frazione della più importante gara ciclistica del Paese fosse più efficiente di una piccola cittadina del sud, che per altro non è mai stata città di tappa. Si è fatta tanta retorica sulla "grande partenza dal Piemonte" ma nei fatti, nessuno si è preoccupato di garantire uno standard adeguato ad ospitarla. Che immagine dei vari attori in gioco (dal comune all'organizzatore stesso del Giro) verrà fuori? Sicuramente un'immagine che sarebbe potuta essere migliore, se si fosse agito per tempo. Ma credo che a meno di sette giorni dallo start sia troppo tardi per "metterci una toppa" e che lì dove gli interventi sono stati fatti, il lavoro è stato eseguito male, peggiorando (se possibile) la situazione.
Da grande appassionata di questo sport - che ho praticato per undici anni a livello agonistico e che ho seguito sempre in TV - sono stata particolarmente entusiasta all'annuncio della "grande partenza in Piemonte" del Giro, anche perché il caso ha voluto che mi trovi proprio a Torino in questi mesi e che casa mia si trovi esattamente sulla strada che sarà il rettilineo d'arrivo degli atleti il prossimo sabato. Potrete dunque immaginare la mia delusione, quando ho deciso di percorrere a piedi il percorso della prima tappa nel trovarmi davanti a uno spettacolo impietoso: asfalto crepato o rattoppato alla bell'e meglio, tombini sopraelevati, buche e chi più ne ha più ne metta. Insomma, non proprio il manto stradale che uno si aspetterebbe sapendo che sarà percorso ad altissime velocità da atleti in bicicletta in occasione di un appuntamento così importante com'è una tappa del Giro d'Italia (la prima per di più).
Che fine ha fatto il luogo comune secondo cui quando passa il Giro d'Italia si rifanno le strade? Ricordo nitidamente che a Bisceglie, in occasione degli ultimi transiti della carovana (appunto, transiti, Bisceglie non è mai stata città di tappa com'è in questo caso Torino) si è sempre provveduto a rifare l'asfalto, per garantire una circolazione tranquilla e, soprattutto, sicura del gruppo. Ma parliamo di fatti concreti: le strade qui a Torino sono davvero in condizioni pessime (come si può evincere dalle foto), non adatte al normale transito delle biciclette che quotidianamente devono fare la gimkana tra una buca, un tombino e le rotaie del tram, e ci si aspettava che almeno in un'occasione così importante qualche intervento sul manto stradale venisse effettuato, a maggior ragione perché si tratta di un tipo di tappa piuttosto complesso da affrontare (e particolarmente rischioso) qual è la cronometro individuale. È doveroso rimarcare anche che in alcuni punti del percorso di tappa, da alcuni giorni sono a lavoro degli operai per il rifacimento della segnaletica orizzontale, indizio piuttosto evidente che non sono in programma interventi sull'asfalto, almeno a breve. A questo punto viene naturale chiedersi se gli atleti saranno impegnati in una cronometro individuale o in una prova di gimkana (che è sempre una prova contro il tempo). A poco meno di una settimana dalla grande partenza del Giro, mai mi sarei immaginata di scrivere un pezzo di commento come questo, eppure eccoci qua. Torino ha evidentemente deluso le mie aspettative, perché ero fermamente convinta che una grande città metropolitana che si è assunta l'incarico di ospitare un'intera frazione della più importante gara ciclistica del Paese fosse più efficiente di una piccola cittadina del sud, che per altro non è mai stata città di tappa. Si è fatta tanta retorica sulla "grande partenza dal Piemonte" ma nei fatti, nessuno si è preoccupato di garantire uno standard adeguato ad ospitarla. Che immagine dei vari attori in gioco (dal comune all'organizzatore stesso del Giro) verrà fuori? Sicuramente un'immagine che sarebbe potuta essere migliore, se si fosse agito per tempo. Ma credo che a meno di sette giorni dallo start sia troppo tardi per "metterci una toppa" e che lì dove gli interventi sono stati fatti, il lavoro è stato eseguito male, peggiorando (se possibile) la situazione.