zavettieri. <span>Foto Graziana Ciccolella</span>
zavettieri. Foto Graziana Ciccolella
Calcio

Il Catania certifica la crisi del Bisceglie

Brutta batosta al "Cibali" per i nerazzurri di Zavettieri: 4-1

La gara fra Catania e Bisceglie era già pronosticata alla vigilia come una sfida quasi impossibile per gli stellati ed anche un pareggio sarebbe stato considerato miracoloso. Invece la comitiva allenata da Nunzio Zavettieri ha sciorinato nel prestigioso palcoscenico del "Cibali-Angelo Massimino" una prestazione completamente da dimenticare, confermando tutti i limiti già evidenziati nella sconfitta interna con il Trapani.

Una rivoluzione tattica fallimentare con un "undici mai insieme prima di allora" di sacchiana memoria ed un 3-4-3 troppo spregiudicato nei confronti di un Catania che fa della velocità e del raddoppio di marcatura le proprie armi migliori. Zavettieri ha inserito Delvino al centro della difesa affiancato da Petta e Jurkic, con Raucci esterno alto di centrocampo. Boljiat playmaker davanti alla retroguardia al posto di Vrdoljak e Partipilo che ha lasciato spazio in attacco a Dentello Azzi, quest'ultima decisione sostanzialmente impopolare. "Mister miliardo" Cristiano Lucarelli ha lasciato precauzionalmente in panchina il funambolo Lodi per un 3-5-2 iniziale. Per gli amanti delle statistiche si riscontra che gli elefantini hanno vinto per la prima volta in campionato senza l'impiego del trequartista ex Parma e Udinese.

I calciatori del Bisceglie sono sì entrati nell'impianto di gioco catanese, ma la testa di ognuno di loro è rimasta sin da subito negli spogliatoi: già al quarto i padroni di casa sono passati in vantaggio con un filtrante di Russotto per Devis Curiale il quale ha depositato in spaccata la palla in rete. Sono bastati tre giri di lancette per incrementare il vantaggio con Andrea Di Grazia, subentrato a inizio gara all'infortunato Blondett, che ha soffiato la sfera a Risolo e Montinaro indirizzando il proprio destro verso il palo più lontano per Crispino.

Il Catania ha provato a ben gestire la gara dopo questo uno-due scioccante lasciando pochissimi spazi ad una manovra nerazzurra decisamente impalpabile: al ventottesimo azione insistita di Jovanovic che ha servito un Montinaro pronto a riaprire i giochi timidamente ma Pisseri è stato bravo a smanacciare in corner. Dieci minuti dopo i rossoazzurri hanno messo definitivamente in ghiaccio l'incontro con un'azione ben costruita sull'asse Biagianti-Di Grazia-Marchese; il cross di prima intenzione dell'ex Chievoverona è finito direttamente sulla testa di Curiale il quale ha sovrastato Jurkic ed ha infilato il cuoio nel sette. Al termine della prima frazione da segnalare un tiro al volo molto precipitoso di Semenzato finito fuori di un soffio.

Nella ripresa gli ospitanti sono entrati in campo con un atteggiamento un po' scialbo ed il Bisceglie ha potuto guadagnare metri per poter far male; è così giunto al sessantunesimo il gol della bandiera con Jovanovic, al suo terzo sigillo personale, abile a raccogliere un suggerimento di Jurkic, quest'ultimo pronto ad una sgroppata di cinquanta metri senza essere contrastato da alcun avversario. Il Catania sentendo il campanello d'allarme è tornato a farsi pericoloso al settantesimo con un destro ad effetto dell'imprendibile Russotto respinto a mano aperta dal portiere nerazzurro; un minuto più tardi poco pungente la reazione biscegliese con il gran destro dai diciotto metri di Matteo Montinaro. La palla ha sorvolato di pochissimo la traversa.

A nove minuti dal termine il Catania ha chiuso le danze con il poker: Gabrielloni, tutto solo davanti alla porta, ha impattato di testa, ma Pisseri ha fatto sua la sfera facendo partire il contropiede dei compagni di squadra, affacciatisi in area avversaria con Semenzato, pronto a servire l'accorrente Russotto all'altezza del secondo palo.

Non è successo più nulla fino al fischio finale del direttore di gara, un fischio finale che dovrà portare a delle attente e dovute riflessioni in casa nerazzurra. Tre sconfitte consecutive indubbiamente sono giustificabili per il blasone delle squadre affrontate ma non possono giungere senza un concreto costrutto di squadra e senza nemmeno voler provare a fare la partita. Dopo questa pesante battuta d'arresto sarà opportuno far quadrato, gettare alle spalle quanto fatto finora e ricominciare da zero, come se la stagione agonistica 2017-2018 dovesse nascere adesso. Il turno infrasettimanale con il Matera, in programma martedì 7 novembre al "Gustavo Ventura", è più che imminente ed è opportuno non guardare agli orticelli a fianco, giustificando ripetutamente che l'obiettivo è la salvezza e che il campionato bisogna conoscerlo fino in fondo. Adesso serve solo vincere e non fermarsi più.

CATANIA-BISCEGLIE 4-1

Catania (3-5-2): 12 Pisseri, 16 Blondett (dal 5° 23 Di Grazia, dall'85° 34 Rossetti), 5 Tedeschi, 26 Bogdan (dall'85° 33 Lovric), 13 Semenzato, 8 Caccetta, 27 Biagianti, 32 Mazzarani (dal 78° 4 Aya), 15 Marchese (dal 78° 20 Djordjevic), 7 Russotto, 11 Curiale. Allenatore: Cristiano Lucarelli. A disposizione: 22 Martinez, 21 Esposito, 19 Manneh, 10 Lodi, 18 Fornito, 29 Ripa, 35 Correja.
Bisceglie (3-4-3): 1 Crispino, 15 Delvino (dal 67° 24 Markic), 5 Petta, 6 Jurkic, 21 Risolo, 20 Boljat (dal 46° 10 Toskic), 16 Lugo Martinez (dal 62° 11 D'Ancora), 3 Raucci (dal 62° 23 Migliavacca), 25 Dentello Azzi, 9 Jovanovic (dal 67° 18 Gabrielloni), 17 Montinaro, Allenatore: Nunzio Zavettieri. A disposizione: 12 Vassallo, 19 Vrdoljak, 7 Partipilo, 22 Alberga.
Arbitro: Nicolò Cipriani di Empoli.
Assistenti: Antonio Catamo di Saronno, Alessandro Rotondale de L'Aquila.
Reti: 4° Curiale, 7° Di Grazia, 38° Curiale, 61° Jovanovic, 82° Russotto.
Note: 8.620 spettatori, incasso €. 31.113,20. Ammoniti: Boljat, Gabrielloni, Tedeschi. Calci d'angolo: 6-4. Cambi di modulo / Catania: dal 5° 4-3-3. Bisceglie: 4-3-3.
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