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Le Olimpiadi parlano pugliese, cinque medaglie e bilancio super positivo
Da Samele e Dell’Aquila a Stano e Palmisano: quante emozioni regalate all'Italia intera ai giochi di Tokyo
Mondo - lunedì 9 agosto 2021
15.40
Per la stragrande maggioranza un grandissimo e bellissimo exploit, per alcuni solo la conferma delle enormi potenzialità che la Puglia può offrire a livello sportivo. I risultati ottenuti alla 32esima edizione dei giochi olimpici, disputati a Tokyo da sabato 24 luglio a domenica 8 agosto, entreranno sicuramente nella storia e inviteranno a delle profonde riflessioni sia per quanto riguarda l'Italia nel complesso (con record assoluto di podi, 40, e almeno una medaglia conquistata in tutti i 16 giorni della manifestazione) che la nostra Regione: su 14 atleti qualificati nelle varie discipline, il bottino finale è di cinque medaglie e un bilancio totale più che soddisfacente, che comprende pochissime prestazioni sotto le aspettative, mettendo comunque in conto che partecipare a un'Olimpiade, soprattutto se è la prima esperienza, e gareggiare con gli atleti più forti al mondo è già un grande traguardo.
Caricati dall'entusiasmo e dagli ori di Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi (in una domenica 1 agosto impossibile da dimenticare per i prossimi decenni), Massimo Stano e Antonella Palmisano hanno dato ulteriore risalto a una splendida atletica leggera in questa competizione a cinque cerchi, nella 20km di marcia. I due rispettivamente di Palo del Colle e Mottola, con delle gare all'attacco nelle quali hanno staccato tutti i loro rivali, si sono resi protagonisti e hanno colto una grande opportunità della loro carriera grazie a una condizione fisica incredibile e davvero invidiabile. Il bilancio della Puglia non si ferma soltanto a chi è riuscito a vincere una medaglia: tante le prove importanti registrate in queste due settimane, che hanno arricchito ancora di più il risultato sportivo realizzato in Giappone. Bisceglie è stata rappresentata per la prima volta nella manifestazione dalla nuotatrice Elena Di Liddo, che si è messa in mostra sia nell'individuale, eliminata in semifinale, che in staffetta con un bronzo sfiorato per 33 centesimi. La ragazza specialista dei 100 farfalla ha dimostrato una forma super e nelle gare a squadra è stata abile a dare il suo apporto, nuotando costantemente sotto i 57" (mai prima in carriera).
Nel nuoto un'esperienza che servirà in futuro per il barese Marco De Tullio (fuori nelle batterie dei 200 stile libero), mentre ha steccato l'appuntamento più prestigioso della stagione Benedetta Pilato, dal talento indiscusso nella rana, che avrà sicuramente modo di rifarsi molto presto (totalmente da ignorare le tante e pesanti critiche ricevute sulla sua prestazione, ingiuste e soprattutto molto esagerate, in puro stile italico). L'andriese Francesco Fortunato può ritenersi soddisfatto della sua marcia, nella 20km, con un piazzamento in top15 davvero suggestivo. Al tiro il tarantino Mauro De Filippis, condizionato da un livello molto alto nella fossa, e Paolo Monna da Carovigno (pistola 10 metri ad aria compressa) non hanno raggiunto l'ambito sogno della finale, come l'originaria di Galatina Maria Grazia Alemanno nel sollevamento pesi 59kg femminile, dando comunque il massimo e concludendo 11esima.
Un bronzo nella sciabola a squadre solo assaporato per la foggiana Martina Criscio, che ha dato il suo sostegno al team, ma le azzurre non sono riuscite a piegare la Corea del Sud nella finale 3-4 posto. L'ultima pugliese a gareggiare è stata Silvia Semeraro nella giornata di sabato 7 agosto nel kumite (+61kg): la foggiana ha lottato fino all'ultimo ma ha trovato sulla sua strada le più quotate numero uno e quattro del mondo e non ha superato le eliminatorie.
Chi ha onorato fino all'ultima partita la maglia azzurra è stato Massimo Colaci (libero), che ha lasciato in questi otto anni il segno nella nazionale italiana di volley per le sue grandi abilità, messe al servizio della squadra, e la sua capacità di fare/creare gruppo. «Ti dico grazie per tutte le emozioni che mi hai regalato. Speravo e sognavo potesse finire diversamente» ha scritto il pallavolista salentino dopo la sconfitta ai quarti con l'Argentina, con l'Italia che ha chiuso un'avventura abbastanza deludente in Giappone, considerando l'argento di Rio e il bronzo di Londra nelle precedenti edizioni.
I risultati della Puglia sotto gli occhi di tutti
Nel dettaglio, la Puglia ha portato a casa ben tre ori e due argenti, classificandosi in 28esima posizione nel medagliere, se dovessimo per un attimo staccare la Regione dal resto della nazione. Un traguardo eccellente, soprattutto se lo si paragona con altri Paesi partecipanti, che vantano un numero nettamente superiore di abitanti e decine e decine di atleti in più rispetto ai "soli" 14 del nostro territorio: le stesse medaglie dal metallo più prezioso sono state conquistate da nazioni come Spagna, Belgio, Svezia e Serbia; addirittura India, Ucraina e Grecia (giusto per citarne alcune) si sono fermate ad appena uno o due ori.Il bilancio
Tutto è cominciato da Vito Dell'Aquila, un ragazzo che ha fatto conoscere a tutta la nazione la disciplina del Taekwondo, trionfando nella categoria -58kg. Nato a Mesagne, ha saputo sfruttare al massimo la testa di serie numero 2 del tabellone e a Tokyo si è confermato il più forte al mondo, realizzando il sogno di salire sul gradino più alto del podio olimpico. I due argenti della scherma, squadra che non ha reso al massimo in generale, hanno entrambi la firma di Luigi Samele, che nella sciabola individuale ha avuto una marcia in più degli avversari, fatta eccezione del già tre volte campione ungherese, dopo Londra 2012 e Rio 2016, Aron Szilagyi. Risultato ripetuto in squadra, nella quale il foggiano ha contribuito all'arrivo in finale del quartetto, salvo poi subire un piccolo infortunio ed essere sostituito da Aldo Montano.Caricati dall'entusiasmo e dagli ori di Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi (in una domenica 1 agosto impossibile da dimenticare per i prossimi decenni), Massimo Stano e Antonella Palmisano hanno dato ulteriore risalto a una splendida atletica leggera in questa competizione a cinque cerchi, nella 20km di marcia. I due rispettivamente di Palo del Colle e Mottola, con delle gare all'attacco nelle quali hanno staccato tutti i loro rivali, si sono resi protagonisti e hanno colto una grande opportunità della loro carriera grazie a una condizione fisica incredibile e davvero invidiabile. Il bilancio della Puglia non si ferma soltanto a chi è riuscito a vincere una medaglia: tante le prove importanti registrate in queste due settimane, che hanno arricchito ancora di più il risultato sportivo realizzato in Giappone. Bisceglie è stata rappresentata per la prima volta nella manifestazione dalla nuotatrice Elena Di Liddo, che si è messa in mostra sia nell'individuale, eliminata in semifinale, che in staffetta con un bronzo sfiorato per 33 centesimi. La ragazza specialista dei 100 farfalla ha dimostrato una forma super e nelle gare a squadra è stata abile a dare il suo apporto, nuotando costantemente sotto i 57" (mai prima in carriera).
Nel nuoto un'esperienza che servirà in futuro per il barese Marco De Tullio (fuori nelle batterie dei 200 stile libero), mentre ha steccato l'appuntamento più prestigioso della stagione Benedetta Pilato, dal talento indiscusso nella rana, che avrà sicuramente modo di rifarsi molto presto (totalmente da ignorare le tante e pesanti critiche ricevute sulla sua prestazione, ingiuste e soprattutto molto esagerate, in puro stile italico). L'andriese Francesco Fortunato può ritenersi soddisfatto della sua marcia, nella 20km, con un piazzamento in top15 davvero suggestivo. Al tiro il tarantino Mauro De Filippis, condizionato da un livello molto alto nella fossa, e Paolo Monna da Carovigno (pistola 10 metri ad aria compressa) non hanno raggiunto l'ambito sogno della finale, come l'originaria di Galatina Maria Grazia Alemanno nel sollevamento pesi 59kg femminile, dando comunque il massimo e concludendo 11esima.
Un bronzo nella sciabola a squadre solo assaporato per la foggiana Martina Criscio, che ha dato il suo sostegno al team, ma le azzurre non sono riuscite a piegare la Corea del Sud nella finale 3-4 posto. L'ultima pugliese a gareggiare è stata Silvia Semeraro nella giornata di sabato 7 agosto nel kumite (+61kg): la foggiana ha lottato fino all'ultimo ma ha trovato sulla sua strada le più quotate numero uno e quattro del mondo e non ha superato le eliminatorie.
Chi ha onorato fino all'ultima partita la maglia azzurra è stato Massimo Colaci (libero), che ha lasciato in questi otto anni il segno nella nazionale italiana di volley per le sue grandi abilità, messe al servizio della squadra, e la sua capacità di fare/creare gruppo. «Ti dico grazie per tutte le emozioni che mi hai regalato. Speravo e sognavo potesse finire diversamente» ha scritto il pallavolista salentino dopo la sconfitta ai quarti con l'Argentina, con l'Italia che ha chiuso un'avventura abbastanza deludente in Giappone, considerando l'argento di Rio e il bronzo di Londra nelle precedenti edizioni.