Basket
Pescara si prende l'A2, delusione San Severo
Esito incredibile della Final Four di Montecatini: il team pugliese beffato un'altra volta
Italia - domenica 16 giugno 2019
20.13
L'epilogo lascia l'Italia del basket esterrefatta. L'Amatori Pescara di coach Stefano Rajola, del veterano Andrea Capitanelli, dell'esplosivo Ennio Leonzio e di un maturo Alessandro Potì ha compiuto un'impresa leggendaria, conquistando una rocambolesca e per certi versi insperata promozione in Serie A2, da ripescata dopo l'eliminazione al primo turno dei playoff da Reggio Calabria e l'esclusione del club calabrese dal torneo per irregolarità finanziarie.
La Final Four di Serie B a Montecatini si è conclusa con un esito clamoroso, proprio perché identico a quello della passata stagione: l'unica formazione esclusa dal salto di categoria è, ancora una volta, la Cestistica San Severo. Delusione cocente per una società e una tifoseria appassionate e di riflesso per tutto il movimento del basket pugliese.
L'ultimo atto del caldissimo weekend in Toscana si è chiuso col successo del team caro al patron Carlo Di Fabio (77-71), che ha riportato Pescara in A2 a distanza di oltre trent'anni dalla promozione della Libertas Facar (poi Max Meyer): era il 1986 e la compagine abruzzese vinse lo spareggio con Cagliari.
Eppure la partita che nessuno vorrebbe giocare ma peggio ancora perdere, tra due collettivi provati sotto il profilo fisico dalle battaglie di sabato con Urania Milano e Orzinuovi, è stata segnata dall'ottimo approccio della squadra di Giorgio Salvemini (uno dei tantissimi ex): subito 8-0 e biancorossi in difficoltà. I gialloneri hanno toccato anche la doppia cifra di vantaggio (3-13), senza però riuscire a gestirlo, al punto che nel giro di pochi minuti gli avversari sono rientrati subito sul -4. Pescara ha ricucito il gap nel secondo periodo, caratterizzato da percentuali bassissime sui due lati del campo (il punteggio è rimasto bloccato sul 16-20 per oltre cinque minuti), col contributo di Gay e Pedrazzani in uscita dalla panchina. La tripla di Ennio Leonzio per il 30-32 sulla sirena dell'intervallo lungo è parsa un segnale di vitalità dell'esterno, tenuto a bada da San Severo fino a quel momento.
La condizione fisica ha influenzato l'andamento della contesa col trascorrere dei minuti, a maggior ragione considerando l'incapacità del cast pugliese di dare quello strattone che ne avrebbe potuto cambiare il corso in modo deciso. Rajola si è rifugiato nella difesa a zona, autentico rompicapo per la dominatrice della regular season del girone C: il 33% dal perimetro non è stato certo compensato dalla scarsa produttività della coppia Rezzano-Antonelli (che non ha fatturato, nel complesso, neppure dieci punti), né dal 15/26 ai liberi (inacettabile per una squadra esperta) e il prezioso contributo di Sodero e Di Donato si è rivelato insufficiente alla lunga. Pescara ha preso coraggio, toccando il +5 a metà terzo quarto grazie al play under Flavio Gay e alle giocate di Leonzio, immarcabile a certe intensità per Stanic e Ruggiero.
La tripla di Ivan Scarponi per il 52-58 in apertura di quarto parziale ha soltanto illuso i quasi mille tifosi sanseveresi sugli spalti. Pescara ha assorbito anche il colpo del 57-63 firmato da Rezzano (unico lampo di una prestazione da dimenticare): Leonzio si è fatto carico della rimonta, con otto punti consecutivi che sono valsi la parità a quota 65. Il match è entrato nella fase più concitata con un canestro di Ruggiero, cui ha replicato Potì: l'esperto esterno di San Severo ha perso un pallone pesantissimo mentre Leonzio, sul fronte opposto, è andato a segno con un gioco da tre punti (70-67). Lo 0/2 dalla lunetta di Emidio Di Donato ha preceduto la forzatura di Caverni dalla distanza e un altro errore di Ruggiero dal perimetro. Leonzio, Capitanelli e Potì si sono rivelati precisi dalla linea della carità, spegnendo ogni tentativo di rivalsa dei gialloneri, costretti a far fronte allo psicodramma sportivo di una città che merita l'A2 ma per l'ennesima volta non l'ha saputa conquistare sul campo. Mai ripescaggio sarebbe più giusto, perché ripagherebbe i sacrifici notevoli della dirigenza e l'amore per il basket di una piazza nuovamente ferita.
Pescara fa festa: è trionfo per Rajola, allenatore cresciuto tantissimo in questi ultimi mesi e per un gruppo di giocatori che, a dispetto dei pronostici, si è fatto strada con un carattere da vendere. Gioisce il pugliese Alessandro Potì, che ha giocato anche a Bisceglie: una bella soddisfazione al termine di un'annata in cui è tornato finalmente nella forma fisica ideale per esprimere tutto il suo talento. Menzione doverosa per il playmaker mancino Michele Caverni e soprattutto per il pivot Capitanelli: un autentico leone.
© riproduzione riservata
Cestistica San Severo: Stanic 16, Scarponi 15, Ruggiero 13, Sodero 10, Emidio Di Donato 8, Rezzano 7, Antonelli 2, De Zardo, Piccone. N.e.: Petrushevski, Petracca, Niro. Allenatore: Giorgio Salvemini.
Arbitri: Francesco Praticò di Reggio Calabria, Vladislav Doronin di Perugia.
Parziali: 12-18; 30-32; 52-54.
Note: usciti per cinque falli Serafini, Di Donato, Rezzano. Tiri liberi: Pescara 27/32, San Severo 15/26. Tiri da due: Pescara 16/36, San Severo 16/32. Tiri da tre: Pescara 6/24. San Severo 8/24. Rimbalzi: Pescara 36, San Severo 33. Assists: Pescara 7, San Severo 7.
La Final Four di Serie B a Montecatini si è conclusa con un esito clamoroso, proprio perché identico a quello della passata stagione: l'unica formazione esclusa dal salto di categoria è, ancora una volta, la Cestistica San Severo. Delusione cocente per una società e una tifoseria appassionate e di riflesso per tutto il movimento del basket pugliese.
L'ultimo atto del caldissimo weekend in Toscana si è chiuso col successo del team caro al patron Carlo Di Fabio (77-71), che ha riportato Pescara in A2 a distanza di oltre trent'anni dalla promozione della Libertas Facar (poi Max Meyer): era il 1986 e la compagine abruzzese vinse lo spareggio con Cagliari.
Eppure la partita che nessuno vorrebbe giocare ma peggio ancora perdere, tra due collettivi provati sotto il profilo fisico dalle battaglie di sabato con Urania Milano e Orzinuovi, è stata segnata dall'ottimo approccio della squadra di Giorgio Salvemini (uno dei tantissimi ex): subito 8-0 e biancorossi in difficoltà. I gialloneri hanno toccato anche la doppia cifra di vantaggio (3-13), senza però riuscire a gestirlo, al punto che nel giro di pochi minuti gli avversari sono rientrati subito sul -4. Pescara ha ricucito il gap nel secondo periodo, caratterizzato da percentuali bassissime sui due lati del campo (il punteggio è rimasto bloccato sul 16-20 per oltre cinque minuti), col contributo di Gay e Pedrazzani in uscita dalla panchina. La tripla di Ennio Leonzio per il 30-32 sulla sirena dell'intervallo lungo è parsa un segnale di vitalità dell'esterno, tenuto a bada da San Severo fino a quel momento.
La condizione fisica ha influenzato l'andamento della contesa col trascorrere dei minuti, a maggior ragione considerando l'incapacità del cast pugliese di dare quello strattone che ne avrebbe potuto cambiare il corso in modo deciso. Rajola si è rifugiato nella difesa a zona, autentico rompicapo per la dominatrice della regular season del girone C: il 33% dal perimetro non è stato certo compensato dalla scarsa produttività della coppia Rezzano-Antonelli (che non ha fatturato, nel complesso, neppure dieci punti), né dal 15/26 ai liberi (inacettabile per una squadra esperta) e il prezioso contributo di Sodero e Di Donato si è rivelato insufficiente alla lunga. Pescara ha preso coraggio, toccando il +5 a metà terzo quarto grazie al play under Flavio Gay e alle giocate di Leonzio, immarcabile a certe intensità per Stanic e Ruggiero.
La tripla di Ivan Scarponi per il 52-58 in apertura di quarto parziale ha soltanto illuso i quasi mille tifosi sanseveresi sugli spalti. Pescara ha assorbito anche il colpo del 57-63 firmato da Rezzano (unico lampo di una prestazione da dimenticare): Leonzio si è fatto carico della rimonta, con otto punti consecutivi che sono valsi la parità a quota 65. Il match è entrato nella fase più concitata con un canestro di Ruggiero, cui ha replicato Potì: l'esperto esterno di San Severo ha perso un pallone pesantissimo mentre Leonzio, sul fronte opposto, è andato a segno con un gioco da tre punti (70-67). Lo 0/2 dalla lunetta di Emidio Di Donato ha preceduto la forzatura di Caverni dalla distanza e un altro errore di Ruggiero dal perimetro. Leonzio, Capitanelli e Potì si sono rivelati precisi dalla linea della carità, spegnendo ogni tentativo di rivalsa dei gialloneri, costretti a far fronte allo psicodramma sportivo di una città che merita l'A2 ma per l'ennesima volta non l'ha saputa conquistare sul campo. Mai ripescaggio sarebbe più giusto, perché ripagherebbe i sacrifici notevoli della dirigenza e l'amore per il basket di una piazza nuovamente ferita.
Pescara fa festa: è trionfo per Rajola, allenatore cresciuto tantissimo in questi ultimi mesi e per un gruppo di giocatori che, a dispetto dei pronostici, si è fatto strada con un carattere da vendere. Gioisce il pugliese Alessandro Potì, che ha giocato anche a Bisceglie: una bella soddisfazione al termine di un'annata in cui è tornato finalmente nella forma fisica ideale per esprimere tutto il suo talento. Menzione doverosa per il playmaker mancino Michele Caverni e soprattutto per il pivot Capitanelli: un autentico leone.
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PESCARA-SAN SEVERO 77-71
Amatori Pescara: Leonzio 30, Potì 17, Capitanelli 12, Caverni 4, Gay 4, Pedrazzani 4, Carpanzano 2, Micevic 2, Serafini 2. N.e.: Francesco Di Donato, D'Euastchio, Fasciocco. Allenatore: Stefano Rajola.Cestistica San Severo: Stanic 16, Scarponi 15, Ruggiero 13, Sodero 10, Emidio Di Donato 8, Rezzano 7, Antonelli 2, De Zardo, Piccone. N.e.: Petrushevski, Petracca, Niro. Allenatore: Giorgio Salvemini.
Arbitri: Francesco Praticò di Reggio Calabria, Vladislav Doronin di Perugia.
Parziali: 12-18; 30-32; 52-54.
Note: usciti per cinque falli Serafini, Di Donato, Rezzano. Tiri liberi: Pescara 27/32, San Severo 15/26. Tiri da due: Pescara 16/36, San Severo 16/32. Tiri da tre: Pescara 6/24. San Severo 8/24. Rimbalzi: Pescara 36, San Severo 33. Assists: Pescara 7, San Severo 7.