Calcio
Quali scenari per il calcio biscegliese
Tutto dipenderà dalle prossime mosse di Nicola Canonico
Italia - martedì 17 luglio 2018
14.21
E adesso? Se lo chiedono in tanti.
Il clamoroso dietrofront di Nicola Canonico, le cui velleità di trasformarsi nel salvatore della patria del calcio barese anche a costo di archiviare con estrema disinvoltura i 105 lunghissimi anni di storia di quello biscegliese sono naufragate nel breve volgere di una notte tormentata, ha riaperto di colpo la vicenda relativa al titolo di Serie C dell'A. S. Bisceglie, che l'imprenditore edile di Palo del Colle ha chiesto alla Federcalcio di denominare A. S. Bari 2018.
Le vicende di lunedì sera hanno scatenato l'ira dei sostenitori nerazzurri oltre che della componente biscegliese della dirigenza stellata. Gli umori raccolti off the record sono unanimi: nessuno dei componenti della società ha alcuna intenzione di supportare l'operato di Canonico, le cui prossime mosse saranno in ogni caso decisive per definire il futuro del massimo sodalizio calcistico della città.
Il diritto sportivo per la partecipazione al terzo torneo professionistico è comunque nelle disponibilità del solo presidente, unico azionista della srl. Toccherà a lui compiere il primo passo.
Diversi gli scenari possibili: Canonico potrebbe decidere di mantenere l'attuale organico e persino rinforzarlo ma diverrebbe molto difficile immaginare questa squadra in campo per le gare interne al "Gustavo Ventura", non potendo più contare sull'apporto di un pubblico che ha voltato le spalle in modo evidente a colui che è definito, nella migliore delle ipotesi, un uomo che ha giocato coi sentimenti dei tifosi.
Non è esclusa l'ipotesi di un voluto depotenziamento del roster attraverso la cessione di gran parte o tutti i calciatori di maggior valore, tenendo conto che il calciomercato è ancora aperto. Canonico potrebbe, a quel punto, restare in sella e partecipare alla Serie C con una squadra formata da atleti giovanissimi (non bisogna dimenticare il premio in denaro che la Lega Pro mette a disposizione delle società più virtuose per l'utilizzo degli under) oppure consegnare il titolo nelle mani del sindaco Angelantonio Angarano, in prima linea in queste ore coi suoi più stretti collaboratori per tutelare il nome della città pur nel limite delle sue possibilità dato che non ha il potere di imporre scelte a colui che, per la legge, è il proprietario di una società di capitali. La patata bollente passerebbe, a quel punto, al primo cittadino, che ha già mostrato l'interesse alla questione (inviando nei giorni scorsi una pec con la quale rassicurava Canonico riguardo i lavori di adeguamento dello stadio) il cui dialogo con la parte biscegliese della dirigenza è comunque già avviato.
Pur sentendosi feriti nell'orgoglio, i vari Giuliano Mastrototaro, Francesco De Martino, Massimo Mastrapasqua, Vito Pellegrini, Carlo Alberto Ruggieri, Francesco D'Azzeo, Andrea Di Buduo, Vincenzo Racanati hanno ripreso nuovamente a lavorare per farsi trovare pronti in qualsiasi caso. L'obiettivo primario, per loro come per l'intera comunità biscegliese, è comprendere quali margini concreti ci siano per rilevare il titolo da Canonico ed eventualmente a quali condizioni. Gran parte degli interrogativi dipende proprio dai comportamenti futuri del patron e in fondo è questo il vero cruccio di tutti quelli che hanno a cuore le sorti del calcio a Bisceglie.
Il clamoroso dietrofront di Nicola Canonico, le cui velleità di trasformarsi nel salvatore della patria del calcio barese anche a costo di archiviare con estrema disinvoltura i 105 lunghissimi anni di storia di quello biscegliese sono naufragate nel breve volgere di una notte tormentata, ha riaperto di colpo la vicenda relativa al titolo di Serie C dell'A. S. Bisceglie, che l'imprenditore edile di Palo del Colle ha chiesto alla Federcalcio di denominare A. S. Bari 2018.
Le vicende di lunedì sera hanno scatenato l'ira dei sostenitori nerazzurri oltre che della componente biscegliese della dirigenza stellata. Gli umori raccolti off the record sono unanimi: nessuno dei componenti della società ha alcuna intenzione di supportare l'operato di Canonico, le cui prossime mosse saranno in ogni caso decisive per definire il futuro del massimo sodalizio calcistico della città.
Il diritto sportivo per la partecipazione al terzo torneo professionistico è comunque nelle disponibilità del solo presidente, unico azionista della srl. Toccherà a lui compiere il primo passo.
Diversi gli scenari possibili: Canonico potrebbe decidere di mantenere l'attuale organico e persino rinforzarlo ma diverrebbe molto difficile immaginare questa squadra in campo per le gare interne al "Gustavo Ventura", non potendo più contare sull'apporto di un pubblico che ha voltato le spalle in modo evidente a colui che è definito, nella migliore delle ipotesi, un uomo che ha giocato coi sentimenti dei tifosi.
Non è esclusa l'ipotesi di un voluto depotenziamento del roster attraverso la cessione di gran parte o tutti i calciatori di maggior valore, tenendo conto che il calciomercato è ancora aperto. Canonico potrebbe, a quel punto, restare in sella e partecipare alla Serie C con una squadra formata da atleti giovanissimi (non bisogna dimenticare il premio in denaro che la Lega Pro mette a disposizione delle società più virtuose per l'utilizzo degli under) oppure consegnare il titolo nelle mani del sindaco Angelantonio Angarano, in prima linea in queste ore coi suoi più stretti collaboratori per tutelare il nome della città pur nel limite delle sue possibilità dato che non ha il potere di imporre scelte a colui che, per la legge, è il proprietario di una società di capitali. La patata bollente passerebbe, a quel punto, al primo cittadino, che ha già mostrato l'interesse alla questione (inviando nei giorni scorsi una pec con la quale rassicurava Canonico riguardo i lavori di adeguamento dello stadio) il cui dialogo con la parte biscegliese della dirigenza è comunque già avviato.
Pur sentendosi feriti nell'orgoglio, i vari Giuliano Mastrototaro, Francesco De Martino, Massimo Mastrapasqua, Vito Pellegrini, Carlo Alberto Ruggieri, Francesco D'Azzeo, Andrea Di Buduo, Vincenzo Racanati hanno ripreso nuovamente a lavorare per farsi trovare pronti in qualsiasi caso. L'obiettivo primario, per loro come per l'intera comunità biscegliese, è comprendere quali margini concreti ci siano per rilevare il titolo da Canonico ed eventualmente a quali condizioni. Gran parte degli interrogativi dipende proprio dai comportamenti futuri del patron e in fondo è questo il vero cruccio di tutti quelli che hanno a cuore le sorti del calcio a Bisceglie.