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Rinascere Hamilton o figlio di Cristiano Ronaldo

Che cattiverie contro Vettel: «L'unico tedesco che guida come un italiano»

È un dato di fatto: il figlio di Cristiano Ronaldo, per il momento, ha segnato più gol in stagione del padre... Quattro, per la precisione, nel rotondo 5-1 che la Juventus ha rifilato al Lucento nel primo incontro del campionato Pulcini (che in Puglia è ben lontano dal cominciare con buona pace delle scuole calcio biscegliesi e del territorio). Il momentaneo zero nello score dell'attaccante portoghese, dovesse malauguratamente protrarsi, rischierebbe di divenire argomento di discussione per tesi di laurea (immagino già il titolo: "Fenomenologia del blocco realizzativo di CR7").

Incredibile per certi versi quanto accaduto a Monza durante l'unico Gran Premio di Formula uno dell'intera stagione rimasto visibile ai comuni mortali che non possiedono il sempre più prezioso abbonamento a Sky. I telespettatori di Raiuno e Tv8 hanno assistito al clamoroso harakiri Ferrari: una scuderia che ha fatto della strategia il suo vanto, soprattutto nell'era moderna, inerme al cospetto di quello che, come minimo, è un gigantesco misunderstanding nella corsa di casa. Ho pensato al recentemente scomparso Sergio Marchionne e a quale sarebbe stato il doppio binario delle sue reazioni (quella pubblica e quella privata) alla vista di una simile, imperdonabile mancanza di coordinamento al muretto in una gara chiave per il mondiale.

Rinascere Lewis Hamilton o quantomeno con la sua attuale fortuna (motoristica e finanziaria) è una gran bella aspirazione. Sebastian Vettel, al momento, gode senza dubbio di minor credito presso gli italici appassionati di automobilismo: qualche buontempone l'ha persino liquidato come «l'unico tedesco che guida come un italiano». Cattiverie gratuite e immeritate anche se perdere così ha fatto male ai ferraristi, peraltro nel decennale dell'exploit di Seb con la Minardi Toro Rosso, una delle più grandi imprese nella storia del motorsport.

PALLONATE
Il tonfo del Napoli a Marassi con la Sampdoria e l'8-2 rifilato nella Liga (quel torneo disputato da squadre di tre popoli: castigliano, catalano e basco, che per convenzione riteniamo formare uno stato chiamato Spagna) dal Barcellona all'Huesca rendono ancora più marcata la differenza di livello medio tra le formazioni dei due massimi campionati. I contestatori di CR7 e gli antijuventini (categorie molto gettonate sui social, forse non al livello degli haters di Fedez e Ferragni) dovrebbero tenerne conto. Ah: occhio al Sassuolo.
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