Calcio
Salvemini spinge il Bisceglie verso il baratro
I nerazzurri cadono anche a Potenza. Salvezza diretta molto lontana
Italia - domenica 21 marzo 2021
17.30
Appare inevitabile ridimensionare ambizioni e scopi tenendo le antenne dritte ad eventuali situazioni catastrofiche delle dirette concorrenti ma la sconfitta patita dal Bisceglie allo stadio "Alfredo Viviani" di Potenza ha messo un lucchetto quasi fermo sulla scarna porta che affaccia alla salvezza diretta per il sodalizio caro al presidente Vincenzo Racanati.
Per l'occasione Aldo Papagni ha disposto i suoi con un 3-4-1-2 iniziale che ai più è sembrato piusttosto rinunciatario; erano infatti ben sei i titolari con velleità difensiva, a conferma che il primo obiettivo per la truppa nerazzurra è stato quello di non prenderle con la linea protettiva composta da capitan Priola, Vona e Altobello e con il supporto di Giron e Bassano ai lati del centrocampo. L'unico definibile metronomo a dettare i ritmi della manovra offensiva è stato Romizi che ha cercato di trasformare il contopiede in oro sonante per i titolari Rocco e Makota.
Ma a stretto giro l'approccio più fluido e deciso dei lucani guidati da Fabio Gallo si è fatto notare ed il 4-3-3 ha subito dato i suoi frutti con il gol del vantaggio alla prima reale occasione: è il quindicesimo allorquando su corner corto Lorenzo Di Livio, figlio del celebre Soldatino bianconero, ha tagliato l'area scodellando il pallone per Sepe abile a trafiggere Spurio di testa.
Coccia appena due giri di lancette dopo ha provato ad imitare Squillace, autore della rete che ha fruttato mercoledì scorso i tre punti alla Paganese, ma Spurio non si è fatto trovare impreparato ed ha battezzato la sfera oltre l'incrocio. Gli ospiti in maglia bianca si sono concretamente affacciati davanti allo specchio rossoblu solo al ventesimo e la chance è stata di quelle ghiotte, con Giron che non aggancia il pallone vagante sfilato dalle braccia di Marcone uscito a vuoto: Gigli l'ha risolta cacciando la sfera in corner. Il francese ex Avellino e Reggiana è stato tra i più reattivi della prima frazione, certificato alla mezz'ora dal mancino in corsa sfilato per pochi centimetri dal secondo palo.
Il Bisceglie ha aumentato la propria intensità con una costruzione del gioco dal cerchio di centrocampo ma la linea Maginot costruita dai padroni di casa è stata pienamente sostenuta: prima l'incornata di Marcone e successivamente ancora Giron con un altro sinistro in velocità hanno mostrato la netta intenzione degli stellati, pur senza esito, di ristabilire gli equilibri.
Sulla scia del buon finale di prima frazione mister Papagni non ha variato uomini ed assetto per la ripresa. La scelta si è rivelata azzeccata con i nerazzurri pronti a guadagnare metri alzando il baricentro e bloccando gli avversari nella propria metà campo; il premio è stato consegnato nelle mani di Yannick Makota che al minuto cinquantotto ha approfittato di uno svarione difensivo in disimpegno sulla conclusione di Romizi per liberarsi della marcatura a zona e trafiggere Marcone.
La reazione del Potenza è tutta nei piedi di Ricci che ha scaricato il proprio destro dal limite dell'area di rigore tentando i riflessi di Spurio abile a parare in sicurezza a terra. La girandola di cambi di Papagni, pronto a sostituire l'artiglieria pesante in avanti con Sartore, Maimone e Cecconi in luogo di Mansour, Rocco e Makota, avrebbe dovuto dare quindi il colpo di grazie ad un Potenza alle corde ma si è rilevata un'arma a doppio taglio facendo uscire fuori un nuovo Potenza che ha aumentato il proprio giro palla costruendo azioni dalla metà campo. Spurio è stato impensierito sia al settantaseiesimo dal destro di Bruzzo, deviato in angolo con un miracoloso colpo di reni, sia da Mazzeo cinque minuti dopo con una voleé di sinistro che è stata accompagnata fuori sette dal baluardo stellato. Nel mezzo solo un poco insidioso colpo di testa di Cecconi ben servito da Sartore che al settantottesimo ha fatto il solletico al portiere avversario.
Il Potenza ha cercato di chiudere avanti grazie agli inserimenti di Romero, Conson e Salvemini ed è proprio il numero diciassette lucano a quattro minuti dal termine finale a dare i tre punti alla squadra di casa con un diagonale dai diciotto metri su azione concitata che ha bucato la rete di Spurio tra lo sgomento generale. Ancora ingorda, la formazione di Gallo ha tentato di triplicare con la bordata rapida di Zampa che si è infranta sulla traversa.
Il dominio di gioco nell'extratime da parte del Potenza ha cosi rappresentato lo stato di rassegnazione dei calciatori nerazzurri, consci che la strada dei playout a sei giornate dal termine del campionato di Serie C è sempre più vicina e che solo un miracolo che sa di impresa epica può salvare un'annata partita con urla di liberazione e respiro ma che sta finendo col medesimo spartito degli ultimi anni.
Bisceglie (3-5-2; dall'88° 3-4-3): 22 Spurio; 4 De Marino, 6 Vona, 26 Altobello; 5 Priola (77° 25 Tazza), 7 Mansour (65° 24 Sartore), 20 Romizi, 3 Giron, 27 Bassano (88° 18 Musso); 14 Makota (65° 23 Maimone), 11 Rocco (65° 9 Cecconi). Allenatore: Aldo Papagni. A disposizione: 1 Russo, 13 Zagaria, 15 Ferrante, 16 Gilli, 21 Casella, 31 Yarin.
Arbitro: Ermanno Feliciani di Teramo.
Assistenti: Thomas Miniutti di Maniago e Giorgio Lazzaroni di Udine.
Quarto ufficiale: Marco Acanfora di Castellammare di Stabia.
Rete: 14° Sepe, 58° Makota, 86° Salvemini.
Note: gara a porte chiuse. Calci d'angolo: 4-5. Ammoniti: Baclet (45°) per gioco scorretto, Salvemini (86°) per comportamento non regolamentare, Bruzzo (93°) per proteste. Recupero: primo tempo 2 minuti, secondo tempo 5 minuti.
Per l'occasione Aldo Papagni ha disposto i suoi con un 3-4-1-2 iniziale che ai più è sembrato piusttosto rinunciatario; erano infatti ben sei i titolari con velleità difensiva, a conferma che il primo obiettivo per la truppa nerazzurra è stato quello di non prenderle con la linea protettiva composta da capitan Priola, Vona e Altobello e con il supporto di Giron e Bassano ai lati del centrocampo. L'unico definibile metronomo a dettare i ritmi della manovra offensiva è stato Romizi che ha cercato di trasformare il contopiede in oro sonante per i titolari Rocco e Makota.
Ma a stretto giro l'approccio più fluido e deciso dei lucani guidati da Fabio Gallo si è fatto notare ed il 4-3-3 ha subito dato i suoi frutti con il gol del vantaggio alla prima reale occasione: è il quindicesimo allorquando su corner corto Lorenzo Di Livio, figlio del celebre Soldatino bianconero, ha tagliato l'area scodellando il pallone per Sepe abile a trafiggere Spurio di testa.
Coccia appena due giri di lancette dopo ha provato ad imitare Squillace, autore della rete che ha fruttato mercoledì scorso i tre punti alla Paganese, ma Spurio non si è fatto trovare impreparato ed ha battezzato la sfera oltre l'incrocio. Gli ospiti in maglia bianca si sono concretamente affacciati davanti allo specchio rossoblu solo al ventesimo e la chance è stata di quelle ghiotte, con Giron che non aggancia il pallone vagante sfilato dalle braccia di Marcone uscito a vuoto: Gigli l'ha risolta cacciando la sfera in corner. Il francese ex Avellino e Reggiana è stato tra i più reattivi della prima frazione, certificato alla mezz'ora dal mancino in corsa sfilato per pochi centimetri dal secondo palo.
Il Bisceglie ha aumentato la propria intensità con una costruzione del gioco dal cerchio di centrocampo ma la linea Maginot costruita dai padroni di casa è stata pienamente sostenuta: prima l'incornata di Marcone e successivamente ancora Giron con un altro sinistro in velocità hanno mostrato la netta intenzione degli stellati, pur senza esito, di ristabilire gli equilibri.
Sulla scia del buon finale di prima frazione mister Papagni non ha variato uomini ed assetto per la ripresa. La scelta si è rivelata azzeccata con i nerazzurri pronti a guadagnare metri alzando il baricentro e bloccando gli avversari nella propria metà campo; il premio è stato consegnato nelle mani di Yannick Makota che al minuto cinquantotto ha approfittato di uno svarione difensivo in disimpegno sulla conclusione di Romizi per liberarsi della marcatura a zona e trafiggere Marcone.
La reazione del Potenza è tutta nei piedi di Ricci che ha scaricato il proprio destro dal limite dell'area di rigore tentando i riflessi di Spurio abile a parare in sicurezza a terra. La girandola di cambi di Papagni, pronto a sostituire l'artiglieria pesante in avanti con Sartore, Maimone e Cecconi in luogo di Mansour, Rocco e Makota, avrebbe dovuto dare quindi il colpo di grazie ad un Potenza alle corde ma si è rilevata un'arma a doppio taglio facendo uscire fuori un nuovo Potenza che ha aumentato il proprio giro palla costruendo azioni dalla metà campo. Spurio è stato impensierito sia al settantaseiesimo dal destro di Bruzzo, deviato in angolo con un miracoloso colpo di reni, sia da Mazzeo cinque minuti dopo con una voleé di sinistro che è stata accompagnata fuori sette dal baluardo stellato. Nel mezzo solo un poco insidioso colpo di testa di Cecconi ben servito da Sartore che al settantottesimo ha fatto il solletico al portiere avversario.
Il Potenza ha cercato di chiudere avanti grazie agli inserimenti di Romero, Conson e Salvemini ed è proprio il numero diciassette lucano a quattro minuti dal termine finale a dare i tre punti alla squadra di casa con un diagonale dai diciotto metri su azione concitata che ha bucato la rete di Spurio tra lo sgomento generale. Ancora ingorda, la formazione di Gallo ha tentato di triplicare con la bordata rapida di Zampa che si è infranta sulla traversa.
Il dominio di gioco nell'extratime da parte del Potenza ha cosi rappresentato lo stato di rassegnazione dei calciatori nerazzurri, consci che la strada dei playout a sei giornate dal termine del campionato di Serie C è sempre più vicina e che solo un miracolo che sa di impresa epica può salvare un'annata partita con urla di liberazione e respiro ma che sta finendo col medesimo spartito degli ultimi anni.
POTENZA-BISCEGLIE 2-1
Potenza (4-3-3): 31 Marcone; 7 Coccia, 26 Di Somma (77° 6 Conson), 15 Gigli, 33 Sepe; 18 Zampa, 32 Bucolo, 10 Ricci (66° 30 Bruzzo); 16 Baclet (66° 17 Salvemini), 24 Volpe (84° 9 Romero), 21 Di Livio (66° 11 Mazzeo). Allenatore: Fabio Gallo. A disposizione: 12 Brescia, 2 Noce, 3 Panico, 4 Sandri, 19 Nigro, 20 Fontana, 23 Coppola.Bisceglie (3-5-2; dall'88° 3-4-3): 22 Spurio; 4 De Marino, 6 Vona, 26 Altobello; 5 Priola (77° 25 Tazza), 7 Mansour (65° 24 Sartore), 20 Romizi, 3 Giron, 27 Bassano (88° 18 Musso); 14 Makota (65° 23 Maimone), 11 Rocco (65° 9 Cecconi). Allenatore: Aldo Papagni. A disposizione: 1 Russo, 13 Zagaria, 15 Ferrante, 16 Gilli, 21 Casella, 31 Yarin.
Arbitro: Ermanno Feliciani di Teramo.
Assistenti: Thomas Miniutti di Maniago e Giorgio Lazzaroni di Udine.
Quarto ufficiale: Marco Acanfora di Castellammare di Stabia.
Rete: 14° Sepe, 58° Makota, 86° Salvemini.
Note: gara a porte chiuse. Calci d'angolo: 4-5. Ammoniti: Baclet (45°) per gioco scorretto, Salvemini (86°) per comportamento non regolamentare, Bruzzo (93°) per proteste. Recupero: primo tempo 2 minuti, secondo tempo 5 minuti.