Calcio
Tanti interrogativi, un solo imputato: mister Vanoli
Il tecnico è sulla graticola: Avellino la prova d'appello?
Italia - lunedì 16 settembre 2019
19.14
Questione di prospettive. Il successo esterno di Vibo Valentia col Rende ha assunto una rilevanza minore col trascorrere delle settimane, considerati i risultati successivi della squadra calabrese, ferma a zero punti e col trainer Andreoli in bilico. Il pari casalingo al cospetto del Catanzaro è divenuto ancor più frutto della prova maiuscola del portiere Casadei. E se lo stop del "Granillo" ai piedi di una Reggina sensazionale è stato ritenuto quasi fisiologico, la batosta di domenica al "Ventura" col Potenza ha di colpo riempito la brocca fino all'orlo.
Il Bisceglie non va. Lo sostengono fin dal principio i palati più fini della tifoseria nerazzurra, convinti che la bontà di un progetto tecnico si misuri non soltanto coi risultati. Basta poco, nel calcio, per cementare i sussurri della tribuna e le grida della gradinata, quando si tratta di contestare un allenatore, soprattutto nell'annata in cui è stato siglato il record societario di abbonamenti sottoscritti. Le tre sberle incassate sul campo di casa, senza fare un tiro in porta, senza mai riuscire a costruire una trama di gioco credibile, facendosi dominare dagli avversari per larghi tratti, sono in ogni caso inaccettabili. Solo le parate dell'estremo difensore stellato e una rete dubbia annullata agli ospiti per fuorigioco hanno impedito che lo scarto assumesse proporzioni più imbarazzanti.
La posizione di Rudy Vanoli, purtroppo, sembra essere in discussione. Il tecnico è, inevitabilmente, l'unico imputato di un processo che potrebbe già consumarsi in appello domenica 22 settembre sul rettangolo del "Partenio" di Avellino. Le difficoltà dei nerazzurri in fase di costruzione del gioco sono evidenti, al netto di un ritardo nella condizione fisica dovuto alle vicende estive del club. Sotto accusa anche un centrocampo al momento incapace di fare filtro e poco propenso alla "garra", scollato da un reparto avanzato che, a prescindere dagli interpreti, riceve palloni giocabili col contagocce. Non che il rendimento degli esterni di difesa, specie nell'ultima gara, possa essere definito eccellente. La trasferta in Irpinia potrebbe segnare un punto di svolta per un Bisceglie ancora alla ricerca di un'identità precisa.
© riproduzione riservata
Il Bisceglie non va. Lo sostengono fin dal principio i palati più fini della tifoseria nerazzurra, convinti che la bontà di un progetto tecnico si misuri non soltanto coi risultati. Basta poco, nel calcio, per cementare i sussurri della tribuna e le grida della gradinata, quando si tratta di contestare un allenatore, soprattutto nell'annata in cui è stato siglato il record societario di abbonamenti sottoscritti. Le tre sberle incassate sul campo di casa, senza fare un tiro in porta, senza mai riuscire a costruire una trama di gioco credibile, facendosi dominare dagli avversari per larghi tratti, sono in ogni caso inaccettabili. Solo le parate dell'estremo difensore stellato e una rete dubbia annullata agli ospiti per fuorigioco hanno impedito che lo scarto assumesse proporzioni più imbarazzanti.
La posizione di Rudy Vanoli, purtroppo, sembra essere in discussione. Il tecnico è, inevitabilmente, l'unico imputato di un processo che potrebbe già consumarsi in appello domenica 22 settembre sul rettangolo del "Partenio" di Avellino. Le difficoltà dei nerazzurri in fase di costruzione del gioco sono evidenti, al netto di un ritardo nella condizione fisica dovuto alle vicende estive del club. Sotto accusa anche un centrocampo al momento incapace di fare filtro e poco propenso alla "garra", scollato da un reparto avanzato che, a prescindere dagli interpreti, riceve palloni giocabili col contagocce. Non che il rendimento degli esterni di difesa, specie nell'ultima gara, possa essere definito eccellente. La trasferta in Irpinia potrebbe segnare un punto di svolta per un Bisceglie ancora alla ricerca di un'identità precisa.
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