Calcio
Ultras Bisceglie: «Assenti sugli spalti in casa e in trasferta»
«Lo stadio è di tutti. Non saremo mai degli spettatori che occupano un posto numerato»
Bisceglie - giovedì 17 settembre 2020
10.03
Gli Ultras del Bisceglie calcio hanno annunciato, attraverso una nota ufficiale, l'assenza sugli spalti sia in casa che in trasferta «fino a quando non ci saranno le condizioni che permetteranno di vivere i gradoni a modo nostro e a tutti».
«Dopo l'epilogo della scorsa stagione e a fronte di un ritrovato entusiasmo per il cambio societario, aspettavamo da tempo l'inizio di questo campionato che ci avrebbe permesso di tornare sui gradoni della nostra amata Gradinata. Martedì Bisceglie si è svegliata con la notizia della riammissione in Serie C e, per quanto possa aver suscitato in tutti noi allegria e fierezza nei confronti di una società capeggiata da biscegliesi, ci ha dato la certezza che le partite saranno giocate a porte chiuse almeno fino a inizio ottobre. Le normative adottate per cercare di bloccare la diffusione del virus comunque non ci avrebbero permesso di vivere il mondo ultras, lo stadio, i 90 minuti come abbiamo sempre fatto» hanno sottolineato.
Il gruppo di tifosi nerazzurri ha spiegato le motivazioni di questa decisione: «Non ultima la notizia della mascherina trasparente, che permette di proteggere, ma allo stesso modo di riconoscere l'individuo che si nasconde dietro di essa: sembra essere a tutti gli effetti uno strumento dedito a Daspo ingiustificati. Il distanziamento di un metro, l'obbligo di stare seduti, la capienza ridotta, il non poter abbracciare un fratello dopo un gol o al lancio di un coro non coincidono col nostro vivere ultras. Lo stadio non è un teatro e noi non saremo mai degli spettatori che occupano un posto numerato; vogliamo essere liberi di esprimerci e di poter trasmettere il nostro amore per la città Siamo consapevoli del momento storico, ma non vogliamo essere strumentalizzati o cambiati».
«L'affetto per la nostra gloriosa maglia lo manifesteremo in modo diverso, senza mai abbandonare i nostri ideali e la nostra passione» hanno concluso.
«Dopo l'epilogo della scorsa stagione e a fronte di un ritrovato entusiasmo per il cambio societario, aspettavamo da tempo l'inizio di questo campionato che ci avrebbe permesso di tornare sui gradoni della nostra amata Gradinata. Martedì Bisceglie si è svegliata con la notizia della riammissione in Serie C e, per quanto possa aver suscitato in tutti noi allegria e fierezza nei confronti di una società capeggiata da biscegliesi, ci ha dato la certezza che le partite saranno giocate a porte chiuse almeno fino a inizio ottobre. Le normative adottate per cercare di bloccare la diffusione del virus comunque non ci avrebbero permesso di vivere il mondo ultras, lo stadio, i 90 minuti come abbiamo sempre fatto» hanno sottolineato.
Il gruppo di tifosi nerazzurri ha spiegato le motivazioni di questa decisione: «Non ultima la notizia della mascherina trasparente, che permette di proteggere, ma allo stesso modo di riconoscere l'individuo che si nasconde dietro di essa: sembra essere a tutti gli effetti uno strumento dedito a Daspo ingiustificati. Il distanziamento di un metro, l'obbligo di stare seduti, la capienza ridotta, il non poter abbracciare un fratello dopo un gol o al lancio di un coro non coincidono col nostro vivere ultras. Lo stadio non è un teatro e noi non saremo mai degli spettatori che occupano un posto numerato; vogliamo essere liberi di esprimerci e di poter trasmettere il nostro amore per la città Siamo consapevoli del momento storico, ma non vogliamo essere strumentalizzati o cambiati».
«L'affetto per la nostra gloriosa maglia lo manifesteremo in modo diverso, senza mai abbandonare i nostri ideali e la nostra passione» hanno concluso.